5 / 5 – Mangiare pesce in Toscana: i migliori ristoranti dell’Isola d’Elba

La taverna dei poeti, Capoliveri

Storico locale dell’Isola d’Elba, con oltre un secolo di vita alle spalle, la Taverna dei Poeti deve il suo nome al vecchio proprietario, prima dell’ultimo cambio di gestione, che amava dilettarsi con la poesia; mentre ad aprirlo fu la signora Bettina, agli inizi del secolo scorso. Poi, di generazione in generazione siamo arrivati all’attuale proprietario, Paolo Paolini. Nel menu non mancano i piatti di pesce, e anche qualche piatto di carne. Tra le specialità, per antipasti e primi piatti, le cruditè di mare, i tagliolini all’astice; e, per i secondi, la tagliata di tonno e il sanpietro al forno.

Pepenero, Portoferraio

Se si vuole mangiare pesce in Toscana, e ci troviamo all’Elba, un altro ristorante che vi consigliamo è Pepenero. Qui si ha pesce fresco ogni giorno, appena giunto dal porto, oltre a prodotti a km0, da fornitori di fiducia. In questa osteria elbana, dallo stile sobrio ed essenziale, spicca una cucina di mare in cui a fare la differenza sono le cotture e gli abbinamenti insoliti. I piatti vengono preparati nella cucina a vista, così da permettere di seguirne l’evoluzione. Così viene proposto il polpo con la lenticchia di Castelluccio, mentre la seppia, col suo nero, diventa una catalana con citronette al timo. Nella carta dei vini spiccano i bianchi e i rossi dell’Elba: in particolare i vini dell’Arrighi di Porto Azzurro.

Piatto di crudo della Taverna dei Poeti a Capoliveri

Tamata, Porto Azzurro

Si chiamava Tamata la barca di Bernard Moitessier, il primo a circumnavigare il globo senza scali. In questo ristorante si attribuisce molta importanza alle materie prime e ai prodotti di stagione: il pesce arriva fresco ogni giorno, la carne giunge da allevamenti toscani selezionati. C’è una netta preferenza per le produzioni biologiche, e grande attenzione per le cotture. Lo chef Fabio Molinari propone una cucina mediterranea, non senza qualche suggestione orientale, fedele al significato di Tamata che in polinesiano significa “tentare”. Così troviamo il cod al miso; o il gambero rosa con nuvola di polvere di carapace, ristretto di teste e polpa marinata all’origano di Pantelleria con schiuma di stracciatella al kafir.

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Marta Pintus Blogger di TuscanyPeople
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