21 Febbraio 2020 2020-02-21T10:03:08+01:00 Stenterello, Burlamacco e Ondina. Le maschere ufficiali del Carnevale Made in Tuscany TuscanyPeople Daniela Bardi Share: Quali sono le maschere di Carnevale della Toscana? Le principali sono tre: Stenterello, Burlamacco e Ondina. Stenterello è la maschera carnevalesca di Firenze, mentre Burlamacco e Ondina arrivano direttamente dal cuore della costa toscana e sono le maschere ufficiali del Carnevale di Viareggio. Maschere di Carnevale della Toscana: Stenterello, Burlamacco e Ondina “Mi piacciono i coriandoli per terra a dimostrare che qualcuno si è divertito. Che la felicità per un attimo si è fermata in quel luogo.” Fabrizio Caramagna Signore e Signori, comprate coriandoli e stelle filanti, scegliete il costume che preferite e scaldate gli animi, perché ci siamo, è Carnevale! Ormai anche noi di TuscanyPeople siamo stati contagiati dal clima festaiolo e siamo pronti a festeggiare il Carnevale. Ma parlando di maschere carnevalesche tradizionali, quali sono le maschere di carnevale della Toscana? La storia ne riporta ben tre: Stenterello, Burlamacco e Ondina. La più antica maschera di Carnevale della Toscana Stenterello è la maschera tradizionale di Firenze e del teatro fiorentino. Prima però di parlare del personaggio di Stenterello nato nel XVIII secolo, facciamo un passo indietro, raccontando dell’artefice di questa singolare maschera fiorentina. Stenterello è il prodotto della fervida fantasia del fiorentino Luigi Del Buono, che coltiva fin da giovane età, l’innata passione e predisposizione per il teatro, pur svolgendo il mestiere di orologiaio. All’età di 25 anni Del Buono entra a far parte della compagnia Giorgio Frilli, e nel 1778 diventa direttore dell’Accademia fiorentina dei Solleciti presso il teatro di Borgo Ognissanti. Ad oggi passando per Borgo Ognissanti al numero civico 4 (mappa), si trova una lapide in onore di Del Buono come ideatore della maschera di Stenterello, e del luogo dove ebbe sede il Teatro. La popolarità di Luigi Del Buono cresce di pari passo con la sua carriera di attore, che lo consacra tra i più richiesti del periodo nel settore teatrale fiorentino. Nel 1782 abbandona l’attività di orologiaio per dedicarsi anima e corpo al teatro, e nel 1791 fonda una sua propria compagnia. Sarà negli anni successivi, tra il 1798 ed il 1800 che prenderà vita la mitica figura di Stenterello, che diventerà con gli anni una delle maschere di Carnevale della Toscana. Stenterello, la maschera di Carnevale di Firenze C’è chi afferma che il personaggio di Stenterello sia autobiografico, perché svariati tratti fisici somigliano al suo ideatore. Viene infatti ritratto come un uomo mingherlino, quasi cresciuto a stento, pallido, con fronte ampia, sopracciglia folte e marcate, e naso prominente. In virtù di questi dettagli, furono proprio i fiorentini, burloni per natura, ad attribuirgli il nome Stenterello, sintetizzando così, i vari personaggi ironici che Del Buono interpretava. Successivamente fu anche dato un cognome a Stenterello, ovvero Porcacci, per le frasi sboccate ed i gesti arditi, che assumerà l’evoluzione del personaggio. Il termine stenterello, è tutt’oggi utilizzato a Firenze per indicare qualcuno dall’aspetto particolarmente magro e sciupato. Non è raro che scherzando tra fiorentini, si ascoltino esclamazioni del tipo: “Vien via Stenterello, tu reggi l’anima coi denti!“ 👉 Leggi anche: Carnevale di Firenze, dopo 100 anni torna la festa più amata dai Medici Le caratteristiche di Stenterello Caratterialmente la maschera di Carnevale di Stenterello è piuttosto complessa, ma ispira simpatia. Alcune teorie suggeriscono che anche in questo caso, Del Buono abbia preso ispirazione da un personaggio realmente esistito. Si ipotizza che fosse un mendicante che era solito stazionare in Via della Scala. È rappresentato come un personaggio di bassa estrazione sociale, spesso alticcio, che si schiera dalla parte dei deboli, e grazie alla sua astuzia raggiunge sempre il suo fine. Stenterello rappresenta caratterialmente il tipico fiorentino dalla battuta pronta, in grado di ironizzare su tutto quello che gli capita. Allo stesso tempo è impulsivo ed orgoglioso, generoso e scanzonato. Nasconde però, anche un lato più acuto, a sfondo politico. La vera forza della figura di Stenterello, è la chiave umoristica data dai contrastanti aspetti del suo carattere. Se da un lato si schiera spavaldo e sornione, in favore dei diritti del popolo e dell’indipendenza italiana, è al contempo sopraffatto da una incontenibile tremarella, che rendono le situazioni in cui si ritrova, piuttosto bizzarre. Si generano quindi gag e monologhi esilaranti. Gli stessi abiti indossati da Stenterello, incorniciano il personaggio sui generis che rappresenta: giacchetta e panciotto di colori diversi tra loro, calzoni al ginocchio e calze spaiate, tricorno, e parrucca con codino all’insù. Burlamacco e Ondina, le più famose maschere di Carnevale della Toscana Ma tra le maschere di Carnevale della Toscana, senza dubbio la più conosciuta di tutte è Burlamacco, maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio, insieme alla sua compagna Ondina. A differenza di Stenterello, la cui figura è quasi scomparsa dalle scene, la loro fama è di livello internazionale. Burlamacco nasce nel 1930 insieme Ondina, grazie al loro ideatore Uberto Bonetti, scenografo, grafico, pittore e docente viareggino. Burlamacco: storia e caratteristiche della maschera viareggina Anche in questo caso, il nome attribuito alla maschera non è casuale. Si ipotizzano infatti numerose teorie. Si racconta che Burlamacco possa derivare da burlamacca, il canale che attraversa la cittadina di Viareggio, oppure che provenga da burla, come richiamo agli scherzi tipici del Carnevale. C’è chi avanza anche la possibilità che possa riferirsi a Buffalmacco, uno dei personaggi del Decameron di Boccaccio; oppure che prenda spunto da Francesco Burlamacchi, un politico della Repubblica di Lucca. Da questo, ne deriverebbe il suo particolare cappello, tipico degli ambasciatori lucchesi del tempo, nonché l’abito che riprende i colori del Comune di Lucca. A proposito dell’abito di Burlamacco, per chi non lo sapesse, è un concentrato di caratteristiche interessanti che riassumono molte delle maschere storiche del Carnevale. Il costume a scacchi, sebbene di colore bianco e rosso, riprende quello di Arlecchino, mentre il bottone bianco, replica la maschera del Pierrot francese. Ma non è finita qui! Il cappello è quello di Rugantino, e la gorgiera bianca è identica a quella di Capitan Fracassa (anche conosciuto come Capitan Spaventa). Il mantello è del Dottor Balanzone. 👉 Leggi anche: Carnevale di Viareggio: la tradizione toscana che irride i potenti Ondina, il simbolo dell’estate in Versilia Ondina invece, ha un’importanza secondaria all’interno del Carnevale di Viareggio (mappa), ed è rappresentata come la tipica bagnante dell’epoca, in costume da bagno e cuffia. Costituisce il simbolo dell’estate vacanziera nelle spiagge viareggine. La loro prima apparizione risale al 1931, nel manifesto pubblicitario dell’edizione del Carnevale di Viareggio. Nel 1988 Burlamacco entra a far parte ufficialmente come maschera del Carnevale di Viareggio, presso il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma. Burlamacco è talmente apprezzato, che vanta anche la sua figura in carta a calco presso il Musée de l’Homme di Parigi. Giunti a questo punto, abbiamo sia le maschere di Carnevale della Toscana che la loro storia. Non resta che prepararci alla grande festa! E tu, da cosa ti vesti quest’anno a Carnevale? 📍PER APPROFONDIRE: 👉 Dolci di Carnevale, in Toscana ogni frittella…vale! 👉 Carnevale in Toscana: non solo Viareggio 👉 Il Carnevale della Mea e il fuoco del Bel Pomo La tua passione è la Toscana? Anche la nostra! Teniamoci in contatto Foto 1: ©ItalianTraditions | Foto 2 ©Wikipedia | Foto 3: ©Filastrocche | Foto 6: ©Welcome2Lucca Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreDaniela BardiBlogger, Photographer & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/maschere-di-carnevale-della-toscana/" width="100%" count="on" num="3"]