Matteo Giunti è un cavaliere di fama internazionale e istruttore FISE presso il Centro Ippico Toscano di Firenze. Trainer delle più giovani promesse italiane del panorama ippico internazionale e allenatore dell’amazzone greca Danae Tsatsou, sua moglie, che nel 2004 ha partecipato alle Olimpiadi di Atene, lo abbiamo intervistato in un pomeriggio di fine estate.

Matteo Giunti: il cavaliere toscano di fama internazionale

Toscana, terra di butteri, cavalli e fantini. Regno della razza maremmana che rivive, nella tradizione ippica, in uomini di parola e impegno. Una storia esemplare, quella di Matteo Giunti, toscanissimo e cavaliere di spessore internazionale oltre che tecnico di successo.

Matteo Giunti, cavaliere di fama internazionale, mentre salta gli ostacoli col suo cavallo

Matteo, vogliamo provare a raccontare questa storia.

Matteo Giunti: “Sono originario di Viareggio, il cavallo è una tradizione di famiglia, mio babbo cavalcava ed ora è Capo Dipartimento Pony a Roma oltre ad avere un Club Ippico a Forte dei Marmi. Inizio a montare all’età di 9 anni ed esordisco in Gran Premio a 16 anni. Dopo il diploma di maturità divento professionista a 18 anni. Inizialmente per gioco, i miei genitori mi hanno incitato, poi ne è nata una passione. Attualmente sono cavaliere professionista ed istruttore FISE presso il Centro Ippico Toscano a Firenze“.

Ti alleni tutti i giorni?

Matteo Giunti: “Sì, monto 5/6 cavalli al mattino dalle 7 alle 13, il pomeriggio ho lezione. Seguo anche Guido Franchi, classe 1998 e figlio d’arte, Vincitore del Campionato Assoluto Young Rider in carica e vero crack dell’equitazione giovanile continentale“.

Matteo Giunti, cavaliere di fama internazionale, mentre salta gli ostacoli col suo cavallo

Oltre all’attività agonistica ti dedichi molto alla formazione di giovali talenti. Ti piace?

Matteo Giunti: “Ho sempre seguito la parte agonistica fino ad un certo punto, mi piace scoprire un cavallo ed un cavaliere. Compriamo i cavalli giovani, li alleviamo poi li vendiamo ai clienti nel mondo. Il mio lavoro è prendere un allievo, portarlo da 0 a 100 e creare un binomio.

Filippo Baldini, Edoardo Tognoni, Isabella Grechi, Guido Franchi, Giorgia Failla sono solo alcuni dei “miei” ragazzi. Ho partecipato in totale a 6 campionati d’Europa, con Filippo Baldini (pony e juniores), 2 campionati europei Young Rider con Edoardo Tognoni (6’ posto ad Atene e Auvers-sur-Oise), 1 Campionato d’Europa YR con Guido Franchi (Samorin 2017 medaglia d’Argentina a squadre), e quest’anno unica italiana in finale, 10’ posto campionati europei Young Rider a Fontainebleau con Giorgia Failla.

Nel 2011 con Isabella Grechi ho vinto il Campionato juniores italiano assoluto a Cattolica e nel 2018 con Guido Franchi il Campionato italiano YR a Arezzo. Ogni anno, negli ultimi dieci, uno o più dei miei allievi si è guadagnato un posto nella rappresentativa Toscana per Piazza di Siena e per Verona, sempre ben figurando“.

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Matteo Giunti, cavaliere di fama internazionale, mentre salta gli ostacoli col suo cavallo

Tra le tue collaborazioni nomi di altissimo profilo dell’equitazione mondiale. Qual è l’approccio fuori dai confini nazionali?

Matteo Giunti: “Ho avuto modo di lavorare con i migliori tecnici disponibili nel panorama equestre internazionale: Guido Dominici, Hans Horn, Henk Nooren e, negli Stati Uniti con Norman Dello Joio (vincitore Coppa del Mondo 1982, Argento Olimpiadi Barcellona ’92). Mi tengo costantemente aggiornato collaborando con cavalieri e tecnici in tutta Europa trascorrendo presso scuderie estere buona parte del mio tempo formativo.

L’equitazione è uno sport in continua evoluzione, cambia la qualità dei cavalli, sono esseri viventi, nascono crescono e muoiono, quelli che ci sono oggi non sono la stessa tipologia di 20 anni fa. L’Italia in questo ha un ruolo importante, abbiamo tanti talenti ma non abbiamo altrettanti allevamenti, come cavalieri non siamo secondi a nessuno, ma per imparare bisogna andare all’estero. Zorzi e De Luca, tra i migliori, abitano fuori dall’Italia“.

Cavallo di Matteo Giunti, cavaliere di fama internazionale

Una passione che condividi anche tra le pareti domestiche.

Matteo Giunti: “Come trainer ho portato mia moglie, l’amazzone greca Danae Tsatsou, alle Olimpiadi di Atene nel 2004 e ai Campionati seniores di San Patrignano nel 2005 e a numerosi CSIO/CSIW (Roma, La Baule, Rotterdam, Verona etc). Da una parte è bene, abbiamo gli stessi obiettivi, dall’altra è anche male: se perdi ti porti la sconfitta a casa. Preferiamo così, sono contento di questa cosa“.

Che uomo è il cavaliere Matteo Giunti?

Matteo Giunti: “Un uomo che ancora vive questo sport non come un lavoro. Chi mi conosce sa che lavoro 365 giorni l’anno: è la mia vita, la mia passione, metto anima e corpo in quello che faccio“.

Matteo Giunti, cavaliere di fama internazionale, mentre salta gli ostacoli col suo cavallo

Uomo – cavallo, quel legame inscindibile che aiuta nello sport ma anche nella vita.

Matteo Giunti: “Il cavallo è uno specchio della tua anima, non puoi dire non mi ha passato la palla al rigore, quando entri in gara si vede come sei. Con le tue lacune a livello caratteriale il cavallo ti può migliorare o anche peggiorare. I grandi magnati impazziscono quando entrano nel mondo dei cavalli, questi animali ti scuotono l’anima. Se con un cavallo hai paura, hai paura, non puoi far finta. È uno sport complesso e completo, che ti scopre e ti può aiutare a risolvere i tuoi problemi come nessun altro può fare“.

I benefici sono molteplici anche per le persone diversamente abili.

Matteo Giunti: “Certamente, per tanti anni abbiamo fatto ippoterapia, aiuta molto questi ragazzi, un nostro allievo diversamente abile monta tranquillamente in campo con sensori acustici, fa le gare da 15/20 km con un cavallo guida davanti, gli ha cambiato la vita“.

Matteo Giunti, cavaliere di fama internazionale, sul suo cavallo

L’esperienza a cui sei più affezionato?

Matteo Giunti: “Le Olimpiadi con mia moglie nel 2004, il campionato più importante e più difficile“.

C’è un momento in cui capisce che non è il caso di saltare?

Matteo Giunti: “Questo sta alla tua sensibilità, è uno sport rischioso ci sono dei momenti che devi sentire se te la vai a cercare…come in qualsiasi situazione. Il cavallo comunque ha un cervello, c’è la selezione delle razze. Può saltare, correre, scappare, ma è difficile“.

Cavallo da equitazione

Prossimi impegni?

Matteo Giunti: “Settimana prossima Finale young rider con Guido Franchi, ci saranno tutte le squadre del mondo. Lui è il n. 1 in Italia, si confronterà con atleti internazionali della stessa età; poi Belgio indoor e febbraio Portogallo, grazie al buon clima mitigato dall’oceano, saltiamo fuori; a marzo in Toscana per un tour ad Arezzo“.

Si ringrazia il Centro Ippico Toscano, scuola di equitazione d’eccellenza a Firenze, immerso nel Parco delle Cascine, a due passi dal centro, pulsante di bellezza, relax e poetica evocazione, lontano dal ritmo frenetico, in un paesaggio disegnato dai soffi del vento, dal verde delle piante, dal profumo dell’erba.

 

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