2 / 6 – Segreti di Firenze: la pietra di Palazzo Pitti e I leoni di Firenze

La pietra di Palazzo Pitti

Il primo dei 10 segreti di Firenze di cui vi raccontiamo in questo articolo, parla di un mistero di Palazzo Pitti. Costruito nella seconda metà del Quattrocento su commissione del banchiere Luca Pitti, successivamente trasformato nella residenza principale della famiglia Medici per volontà di Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I, fino a divenire la residenza sabauda durante il periodo in cui Firenze fu capitale d’Italia, Palazzo Pitti è uno degli edifici più importanti della città, e tra l’altro ospita un importante complesso museale che spazia dall’arte moderna alle porcellane.

La sua facciata a bugnato, imponente e austera, racchiude anche un dettaglio che spesso sfugge agli occhi dei visitatori. Al piano terra, infatti, tra la seconda e la terza apertura alla sinistra dell’ingresso principale, una delle pietre che compongono la parete è visibilmente più lunga delle altre. Secondo la leggenda, questo particolare fu voluto dallo stesso Luca Pitti che in tal modo voleva simboleggiare la sua superiorità rispetto a tutti gli altri banchieri di Firenze.

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Il leone mediceo che protegge lo scudo con il giglio davanti alla basilica di Santa Croce a Firenze

I leoni di Firenze

Passeggiando per Firenze capita spesso di incontrare dei leoni in forma di statua, disegno, bassorilievo o dipinto, non di rado seduti, e nell’atto di proteggere il giglio, simbolo fiorentino.

Non si tratta, tuttavia, di generici leoni, ma raffigurano il Marzocco, un vero e proprio animale totem per la città, adottato fin dal Medioevo. L’origine della sua diffusione è incerta: secondo alcuni il leone è legato alla tribù biblica di Giuda, del quale era simbolo; secondo altri, invece, sarebbe stato scelto per consolidare il rapporto col re di Scozia Guglielmo I, detto “il Leone” (1143-1214), con cui la città aveva un forte legame politico e commerciale.

Comunque sia, anche se oggi i leoni sono tutti emblemi od opere d’arte, c’è stato un tempo in cui in città erano vivi e vegeti. Nel Trecento, infatti, accanto a Palazzo Vecchio, la Signoria teneva un serraglio con una trentina di animali rinchiusi: oggi quella via si chiama, infatti, via dei Leoni.

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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