6 / 6 – Segreti di Firenze: il “fantasma” di Ginevra degli Amieri e I dettagli del Battistero

Il “fantasma” di Ginevra degli Amieri

Nel Trecento, a Firenze, viveva Ginevra degli Amieri, una ricca e bella fiorentina innamorata di Antonio Rondinelli. La famiglia però la obbligò a sposare il facoltoso Francesco Agolanti.

Dopo il matrimonio, quando in città scoppiò la peste, la ragazza contrasse il morbo e fu dichiarata morta. Il funerale si tenne nella chiesa di Santa Maria del Fiore, quindi il suo corpo, com’era consuetudine all’epoca, rimase in esposizione fino al mattino seguente. La morte della giovane si rivelò tuttavia apparente e, quando nel mezzo della notte si svegliò all’improvviso, corse dal marito il quale, non appena la vide, si spaventò e, pensando a un fantasma, la cacciò di casa. Non sapendo dove andare, Ginevra corse da Antonio che, felice di rivederla e di saperla sana e salva, la accolse a braccia aperte.

Informate dell’accaduto, le autorità ecclesiastiche pensarono a un miracolo e, considerata la reazione del marito, decisero di annullare le nozze, permettendo alla giovane di sposare il suo amato.

Per approfondire: Cosa vedere a Firenze: lo splendido Battistero di San Giovanni

Porta del Paradiso del Battistero di Firenze

I dettagli del Battistero

Il Battistero di Firenze nasconde numerosi dettagli. Sulla facciata verso via Roma, per esempio, c’è un bassorilievo di una battaglia navale che ha poco a che fare con gli altri elementi. Si tratterebbe infatti di un sarcofago romano inserito nella parete per ricordare le origini romane della città. Non solo, a questo si aggiunge il particolare rettangolo posto sulla colonna di destra rivolta verso via Calzaiuoli. Secondo la credenza popolare, si tratta dell’impronta del piede del re longobardo Liutprando, il Pes Liutprandi, che un tempo veniva usata come unità di misura.

Ultimo è l’aneddoto legato alle colonne in porfido che affiancano la Porta del Paradiso e che spiccano per il particolare colore scuro. Le due colonne furono donate da Pisa nel 1117 dopo che Firenze la difese contro gli attacchi dei Lucchesi e dei Saraceni. Usciti vittoriosi, i Pisani regalarono ai Fiorentini i due elementi architettonici, parte del bottino, ma prima di consegnarli li opacizzarono col fuoco in modo da rovinarli: nonostante l’aiuto ricevuto, infatti, i Pisani continuavano a odiare Firenze. Pare sia questa l’origine del detto “Fiorentini ciechi, Pisani traditori”.

Cari amici TuscanyPeople-iani, se i misteri e i segreti di Firenze vi hanno interessato, lasciateci i vostri commenti. Scriveteci qui sotto, su FB, su IG, e non dimenticate che potete condividere l’articolo tramite il pulsante WhatsApp che trovate sopra le info sull’autore.


Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople

Informazioni sull'autore

Scrittore & Ambassador of Tuscany
[fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/misteri-e-segreti-di-firenze/" width="100%" count="on" num="3"]