11 Settembre 2014 2020-04-08T16:34:05+02:00 Trekking all’Orrido di Botri: il fascino segreto della Garfagnana TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: A dispetto del nome l’Orrido di Botri è un parco da trekking bellissimo nel Comune di Bagni di Lucca, in Garfagnana. Qui si può risalire il canyon più profondo e avventuroso della Toscana. La Riserva dell’ Orrido di Botri La riserva naturale dell’Orrido di Botri è stata creata nel 1971 e si estende per 286 ettari alle pendici dei Monti Rondinaio e Tre Potenze, che con i loro 2000 metri di altezza arricchiscono l’incredibile paesaggio della Garfagnana, degno delle atmosfere più wild. Il parco si trova all’interno di una “oasi di protezione della fauna“, istituita dalla Provincia di Lucca nel 1993 e la sua gestione è a carico dell’ufficio territoriale per la biodiversità di Lucca (U.T.B.), collegato al Corpo Forestale dello Stato. Trekking e paesaggio Le gole naturali calcaree sono state scolpite nei secoli dai torrenti Mariana e Ribellino, che si uniscono poi a formare il Rio Pelago. La riserva è aperta nei mesi che vanno da giugno e settembre quando il livello dell’acqua è più basso. L’ingresso è a pagamento e le escursioni sono abbastanza impegnative, ma lo sforzo sarà ampiamente ripagato dai panorami e dalle sensazioni provate durante il trekking. La prima parte del canyon ha la conformazione di torrente, poi diventa più scoscesa con pareti alte duecento metri e l’avventura è sempre più spettacolare. Flora e fauna dell’Orrido di Botri La vegetazione è composta in alto da piante come le felci, le sassifraghe, i semprevivi, le rare aquilegie, la primula auricola e in basso muschi, epatiche e molti tipi di felci. Non mancano il faggio, il leccio nelle parti soleggiate, gli aceri, i salici, il tiglio e molti altri. La fauna è un inno alla biodiversità della zona: sono numerosi i caprioli, i daini, le lepri, gli scoiattoli, le volpi, le puzzole e le martore. In zona vive una piccola “comunità” di capre selvatiche, una autentica rarità su tutto il territorio nazionale. Nel cielo volano molte specie di rapaci come lo sparviero, la poiana, il falco pecchiaiolo, l’astore e soprattutto l’Aquila Reale, simbolo del Parco, che qui nidifica volentieri. Sono stati avvistati anche alcuni esemplari di lupo. La caccia è, ovviamente, vietata. I percorsi di trekking nel Parco dell’Orrido di Botri I percorsi, dilettantistici o impegnativi, sono numerosi: – Prato Fiorito – Fontana a Troghi – Foce di Campolino – Rifugio Casentini -La Mandria – Cornice dell’Orrido di Botri – Rifugio Casentini – Fontana a Troghi – Col delle Prada – Rifugio Casentini – Ponte a Gaio – Fontanone – Rifugiani – Ospedaletto – Foce a Giovo – Ponte della Lucernola – Ospedaletto – Foce di Campolino – Lago Piatto – Passo di Annibale – Foce a Giovo – Monte Rondinaio – Passetto 👉 Leggi anche: Parchi della Garfagnana, tutta la bellezza della montagna toscana Escursioni guidate per risali il Rio Pelago È possibile partecipare a escursioni guidate con partenza da Ponte a Gaio, ma comunque la guida non è obbligatoria per entrare nell’alveo del torrente. Il ritrovo con le Guide è al Centro di Accoglienza del Corpo Forestale dello Stato a Ponte a Gaio dove viene consegnato il casco obbligatorio ad ogni partecipante. Da qui inizia la visita vera e propria. Le guide spiegano in breve il percorso e danno i giusti consigli per godere appieno della passeggiata. Si entra poi nel Rio Pelago e già dai primi passi si prova l’emozione di camminare nell’acqua per non scivolare sulle pietre piene di muschio. Dopo le “Prigioni” si arriva al “Salto dei Becchi“. Da questa parte la passeggiata è un po’ più impegnativa, perché ci si immerge nell’acqua fino al ginocchio e si procede aggrappandosi anche a corde per non cadere sulle rocce. Alla “Piscina” la passeggiata diventa una vera e propria escursione alpinistica. Qui è possibile ritornare a Ponte a Gaio o procedere oltre, ma è opportuno farlo solo se si possiede un po’di esperienza e allenamento! Per qualsiasi percorso è consigliabile indossare dei pantaloni corti e una felpa per proteggersi dal fresco. Le scarpe da trekking sono obbligatorie e non conviene portare attrezzature come bastoni d’appoggio. Sarebbe opportuno portare anche un ricambio completo. L’escursione guidata dura circa quattro ore fino al ritorno a Ponte Gaio e costa 14 euro a persona, incluso l’ingresso alla riserva. Nel fiume Rio Pelago non possono entrare i cani. Il biglietto è acquistabile presso Ponte a Gaio, unico accesso alla gola. Qui si lasciano le automobili, si noleggiano i caschi obbligatori e si possono chiedere informazioni dettagliate sul parco e sugli itinerari. Ogni ingresso viene registrato presso il Centro C.F.S. per conoscere sempre il numero delle persone presenti. 👉 Leggi anche: Parco dell’Orecchiella in Garfagnana, un tuffo nella natura Come si arriva all’Orrido di Botri Si arriva alla Riserva dell’Orrido di Botri con la statale n. 12 del Brennero da Lucca. A Fornoli si gira verso Tereglio sulla provinciale n. 56 e si segue la segnaletica per Ponte a Gaio – Orrido di Botri. A Ponte a Gaio si arriva anche da Bagni di Lucca. Le visite guidate possono essere prenotate sul sito o telefonando, solo nei mesi estivi al: Centro accoglienza del CFS di Ponte a Gaio Tel/fax +39 0583 800020 | www.orridodibotri.toscana.it/ 📍PER APPROFONDIRE: 👉 Grotta del Vento: nel ventre delle Alpi Apuane 👉 Toscana a piedi: 7 indimenticabili percorsi di trekking 👉 Castiglione di Garfagnana e la Fortezza del Leone La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! Teniamoci in contatto Photo Credits Federico Chiti – Mirco Pucci – Stefano Bonadis Riproduzione Riservata © Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreTommaso BaldassiniPublisher, Blogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/orrido-di-botri-trekking-garfagnana/" width="100%" count="on" num="3"]