22 Settembre 2024 2024-09-18T10:49:48+02:00 Osterie Slow Food in Toscana: 28 chiocciole per mangiare bene e sano TuscanyPeople Redazione TuscanyPeople Share: Un viaggio enogastronomico alla scoperta delle Osterie Slow Food in Toscana. Gusta piatti tradizionali toscani, come il cacciucco, la ribollita e il peposo. Osterie Slow Food in Toscana: i 28 locali toscani con la chiocciola rossa Vi proponiamo un viaggio enogastronomico alla scoperta delle 28 Osterie Slow Food in Toscana. La cucina toscana, si sa, è stagionale, ingegnosa e, allo stesso tempo, frugale. Difficile trovarsi davanti a menù stanchi o ripetitivi ma, anzi, l’esaltazione delle materie prime permette una sorta di rivisitazione, che non significa stravolgimento, ma offrire nuova vita ai piatti tipici della tradizione. Questa semplicità, unita alla capacità di esaltare il gusto, consente di trovare nelle osterie toscane pietanze antiche ma allo stesso tempo contemporanee, come il cacciucco, il bordatino, la garmugia, la ribollita, i pici all’aglione, le pappardelle con la nana, il peposo, il cinghiale in umido, i fagioli all’uccelletto, lo zuccotto, mentre per “saziare gli angoli” non può mancare, a fine pasto, una bella fetta di pecorino. Scopriamo insieme quali sono le 28 osterie slow food premiate con una chiocciola da Osterie d’Italia 2024. Nonno Cianco – Abetone Cutigliano (PT) Alla partenza della funivia che porta alle piste da sci della Doganaccia, qui si gustano piatti della cucina toscana con ricette stagionali e menù a base di prodotti locali. Funghi, selvaggina, e manufatti realizzati con sapienza e amore per le cose genuine. Il Cappello di Paglia – Anghiari (AR) *nuova chiocciola Il Cappello di Paglia è entrata a far parte quest’anno delle 28 Osterie Slow Food in Toscana. Qui si cucina “quel che c’è”, mentre il menù varia con l’andamento delle stagioni, come nelle trattorie di campagna d’una volta. I piatti della tradizione toscana si sposano con l’innovazione e la creatività di Alvaro che sceglie ogni singolo ingrediente con meticolosa cura, come testimonia la sua appartenenza all’alleanza Slow Food dei cuochi. Aiuole – Arcidosso (GR) Ne diamo conto, anche se dobbiamo avvertire i nostri lettori che è temporaneamente chiuso. La Lina – Bagnone (MS) In un bellissimo palazzo d’epoca, dentro a un’ambiente raffinato e curato nel dettaglio, i proprietari propongono un menù di cucina tipica lunigianese con ampia scelta di antipasti, primi e secondi. Spesso si trovano piatti con funghi di stagione e tartufo. Il Tirabusciò – Bibbiena (AR) Il Tirabusciò a Bibbiena, oltre a essere una delle 28 Osterie Slow Food in Toscana, è un ristorante imperdibile per chi vuole scoprire le specialità gastronomiche del Casentino. Nel centro storico del caratteristico paese, vi consigliamo di interrogare il simpatico cuoco per saperne di più sui prodotti della zona e aiutarvi nella scelta. Ne uscirete con l’emozione di sapori intensi che riempiono il palato e i ricordi. Per approfondire: Viaggio culinario tra i prodotti tipici del Casentino Quinto Quarto – Camaiore (LU) Chi decide di optare per una cucina a impatto zero sceglie di seguire un’alimentazione sostenibile che protegge la biodiversità, appoggia la diffusione di un corretto stile di vita, di un nutrimento vario, e lotta per ridurre lo spreco di cibo.In cucina si può recuperare il tempo e si possono recuperare le stagioni: recuperare è sinonimo di salvare.La loro scommessa è salvare una ricetta, un piatto tradizionale, una coltivazione abbandonata, in questo contesto il concetto di recupero diventa un gesto culturale e sociale. Il Grillo è Buoncantore – Chiusi (SI) Nato nel 2001, nella piazza centrale di Chiusi, da un’idea di Tiziana Tacchi, chef e sommelier, il locale s’ispira alla filosofia Slow Food e territoriale. Si prediligono produttori locali, valorizzandone la stagionalità con la massima tracciabilità al servizio dell’ospite. La freschezza dei prodotti è alla base di una cucina tradizionale, reinterpretata con un pizzico di fantasia. Con questi presupposti il Grillo è Buoncantore non poteva che entrare a fare parte di una delle 28 Osterie Slow Food in Toscana. La Solita Zuppa – Chiusi (SI) Nel centro storico di Chiusi, l’atmosfera è quella di una verace trattoria toscana che si apre sotto un suggestivo soffitto con volte a botte, e fresco dehors. L’amore per la cucina regionale si fa recupero di ricette tradizionali, accompagnate da quella pienezza di sapori tipica di queste parti. Consigliati: pici con ragù bianco di macinato di carne bovina e suina, una spolverata di Parmigiano Reggiano, nonché l’intrigante affumicatura della cottura nel forno a legna. Osteria del Teatro – Cortona (AR) Cucina della tradizione in diverse sale che spaziano dall’eleganza cinquecentesca di ambienti con camino ad angoli più conviviali in stile trattoria, ma sempre accomunate dal tema teatrale. Le ricette rispettano le tradizioni locali ma anche la stagionalità di prodotti e preparazioni confezionando piatti sempre gustosi, colorati, compositi e ben presentati. Pochi i posti sul terrazzino d’ingresso che si affaccia sul passaggio pedonale: da prenotare quindi ancora più in anticipo dei posti all’interno. Leonardo Torrini – Firenze (FI) i – *nuova chiocciola Altro ingresso 2024 nelle Osterie Slow Food in Toscana è Leonardo Torrini, il trippaio di Gavinana. Dal suo chiosco nel quartiere di Firenze sud tiene viva la tradizione: da lui si possono gustare il lampredotto, la trippa al sugo e il bollito di frattaglie. Osteria dell’Enoteca – Firenze (FI) Un raffinato menù toscano preparato con ingredienti freschi e locali, presentato dallo chef Nicola Chiappi, abbinato a una selezione di vini attentamente curata. La Burlanda – Fosdinovo (MS) Agriturismo e azienda agricola a conduzione familiare, immerso nel cuore verde della Lunigiana, a pochi passi dal Parco Nazionale delle Cinque Terre e dalle Alpi Apuane. Nel ristorante si possono gustare i loro prodotti, come vino, olio, miele, salumi, ortaggi, oltre a quelli di aziende locali. Mangiando Mangiando – Greve in Chianti (FI) A comporre il menu, pensato da Salvatore Toscano, solo prodotti del territorio circostante che vanno a comporre alcuni tra i piatti più autentici della cucina tipica toscana, seguendo la stagionalità degli ingredienti. L’osteria si rifornisce regolarmente dai presidi Slow Food. Dal 2018 sono entrati a far parte delle Osterie Slow Food della Toscana. Oste Scuro – Grosseto (GR) Una storica osteria, nella periferia di Grosseto, che interpreta le materie prime locali con cura dei dettagli e spirito contemporaneo. E in cui scoprire anche grandi bottiglie del territorio. Azzighe – Osteria a Metà – Livorno (LI) A Livorno fare “a zighe” significa fare a metà, dividersi un piatto, condividere qualcosa. Qui, con passione, si condividono i grandi sapori della cucina livornese, mantenendone i gusti originari. Impegno, sostenibilità e principi slow food sono alla base di tutto il loro lavoro e anche le ragioni per le quali sono entrati a far parte delle Osterie Slow Food di Toscana. Il Mecenate – Lucca (LU) Nei locali di una storica tintoria lungo il “fosso” della città, si respira l’atmosfera di un’autentica, conviviale trattoria. Il menu è una vera e propria carrellata di sapori locali: come non citare i tordelli lucchesi (ravioli ripieni di carne mista, timo e noce moscata e conditi con ragù sempre di carne), la trippa e il budino di pane, la cui ricetta originale risale al Settecento. Scenografico servizio estivo di fronte alla chiesa di San Francesco e buona scelta enoica a completare l’offerta. Da Roberto Taverna in Montisi – Montalcino (SI) Ne diamo conto, anche se dobbiamo avvertire i nostri lettori che è temporaneamente chiuso. Belvedere – Monte San Savino (AR) In un ambiente quanto mai familiare, con due sale che seppur spaziose conservano il sapore del soggiorno domestico, si assaggiano piatti sia della tradizione culinaria toscana che innovativi. Locanda Agricola Posapiano – Montecarlo (LU) *nuova chiocciola Cucina del territorio, ottime le materie prime, piatti curati ed eleganti. Un’imperdibile new entry 2024 tra le 28 Osterie Slow Food in Toscana. La Ciottolona – Montieri (GR) Nel centro storico di Boccheggiano, lo chef Duccio, insieme al padre Sandro, ha trasformato questa insospettabile ex macelleria in un ristorante slow food di livello internazionale, con una rivisitazione moderna e creativa della tradizionale cucina toscana. L’utilizzo di prodotti locali e il rispetto della stagionalità caratterizzano la filosofia in cucina. L’Oste Dispensa – Orbetello (GR) L’accento è posto sui prodotti locali, sul mare e sul pesce pescato in modo sostenibile. Il menu a prezzo fisso cambia con le stagioni e con la disponibilità degli ingredienti, mentre la carta dei vini è assolutamente eccellente nella sua proposta di etichette biologiche e biodinamiche. Se scorci della cantina sono visibili attraverso il pavimento in prossimità della cassa, la vista del mare si offre generosa davanti a noi. Peposo – Pietrasanta (LU) La cucina di Manuel è ispirata all’amore per la propria terra, e vuole essere, sì genuina e di tradizione, ma concepita in un’ottica più moderna: rifuggire dalla “quantità” per cercare una proposta più elegante, di livello. Nel suo “menù aggrappato al territorio”, tutti i piatti possono contare sulla freschezza dei prodotti (spesso a Km0) e sul ritmo delle stagioni, dove mai manca l’estro, ma senza tanti orpelli. La BotteGaia – Pistoia (PT) Una delle osterie più longeve della città: menù tradizionale e moderno, prodotti locali unici, ampia cantina di vini, e probabilmente una delle migliori posizioni nel centro storico coi tavoli all’ombra del Battistero e del Campanile del Duomo. Impossibile andare a Pistoia e non provare una delle 28 Osterie Slow Food in Toscana! Caveau del Teatro – Pontremoli (MS) In un palazzo d’epoca, nel cuore del centro storico, locale accogliente, gradevole dehors estivo, cucina italiana classica con molta attenzione ai piatti tradizionali lunigianesi. Pane, pasta e dolci fatti in casa. Salumi e olio d’oliva extravergine di produzione propria. Molta cura non solo nella cucina ma anche nella cantina. Gradevoli i liquori fatti in casa a base di frutta ed erbe La Tana degli Orsi – Pratovecchio Stia (AR) Piatti innovativi, frutto della personale fantasia dello chef unita alla continua ricerca dei prodotti del territorio. Nella “cantineria”, che è aperta fino a tarda sera, si può scegliere tra l’ampia selezione di etichette (oltre 900) e di distillati, da accompagnare con assaggi sfiziosi, come bruschette, focacce e schiacciate cotte nel forno a legna, o con salumi e formaggi. Notevole calendario di degustazioni enogastronomiche nel corso dell’anno Antico Ristoro Le Colombaie – San Miniato (PI) Una sosta gastronomica di qualità che si origina da una cucina di notevole effetto gustativo legata al territorio toscano e ai produttori locali. Ogni piatto dell’Antico Ristoro Le Colombaie raccoglie l’esperienza dei sapori e dei colori che la natura offre in ogni stagione. Le loro specialità sono create e curate nei minimi particolari, ma anche schiette e facilmente comprensibili. Semplicità e genuinità sono alla base di un’esperienza gastronomica di qualità. Il Conte Matto – Trequanda (SI) La trecentesca abitazione del guardiacaccia del castello è stata trasformata in una vetrina di prodotti toscani con terrazza panoramica sulle colline e, dalle camere, scorci sulla campagna circostante. Tra le golose specialità: il piatto di salumi misti di cinta, i pici al ragù di chianina e la tagliata di vitellone ai tre sali e aromi dell’orto. Il Buonumore – Viareggio (LU) Andare al Buonumore significa crearsi un’occasione d’incontrare Amelio Fantoni, l’“anticuoco”, un personaggio della cucina viareggina, burbero e ruvido, ma che dai tempi della trattoria Rugantino ha innovato la ristorazione del luogo. Pesce locale e stagionale, cotture sempre più semplificate, senza soffritti, senza aggiunte di sale. Si possono mangiare torpedine, razza, polpo, seppie, ombrina, triglia e sugarello, oltre a tutto quel che il mare di sabbia versiliese offre, preparato da Amelio e ben cucinato dalla figlia Simona. Un vero e proprio must-taste tra le Osterie Slow Food di Toscana. 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