Ripercorriamo insieme la storia dei lasciapassare: dal guidaticum alle nuove agenzie online esperte nell’aiutare i viaggiatori contemporanei a ottenere velocemente autorizzazioni di viaggio per ogni paese

Breve storia del visto di viaggio

Le persone in passato viaggiavano meno? Ma chi l’ha detto? “Una masnada di raminghi, estrema e sconcertante”, così lo storico Jacques Le Goff definiva la mobilità umana durante il Medioevo. Ma anche prima, molto prima di quell’epoca, viaggiavano gli Egizi, i Fenici, gli Etruschi, i Greci, i Macedoni, i Romani. Viaggiavano gli Ebrei, da sempre, per definizione, popolo errante. Viaggiavano i barbari di ogni razza e specie.

Viaggiavano i Veneziani (Marco Polo giunse in Cina), e viaggiavano anche i toscani medioevali, i cui prodotti sopraffini (tessuti, pelletteria, ceramiche più o meno invetriate, eccetera) si espandevano a macchia d’olio in tutta l’Europa, non senza l’aiuto della moneta principe del momento: il fiorino d’oro. Poi, dopo Cristoforo Colombo, a poco a poco s’iniziò a viaggiare anche nelle Americhe, o nelle Indie Occidentali, come le chiamava lui.
Ma in ogni modo, dovunque tu andassi, e per qualsiasi motivo ti muovessi, c’era bisogno del visto dell’epoca: il lasciapassare.

Antica Muraglia Cinese nella luce del tramonto

Dogane, dazi, gabelle e autorizzazioni di viaggio ad libitum

Insomma, si viaggiava tantissimo, solo che lungo la strada ci s’imbatteva, ahimè, in innumerevoli dogane, e il povero viandante, se non godeva di particolari “privilegi” accordati dalle autorità competenti – all’epoca vai a sapere quali -, ossia i visti del tempo,  doveva pagare diversi pedaggi, o gabelle, di varia, e non sempre limpida, natura.

Viaggiavano raminghi, pellegrini, ciarlatani, avventurieri e mercanti: questi ultimi, in particolare, erano controllati e soggetti a balzelli e gabelle da parte delle autorità locali che, senza un visto, erano molto poco inclini a lasciarti passare. Ma non si creda che nella storia dei viaggi non si trovino anche gustosissimi aneddoti sui salvacondotti accordati a turisti ante litteram che potevano vantare titoli nobiliari.

Nei casi di epidemie – nonostante le notizie giungessero più confusamente di adesso -, il presidio armato degli spazi pubblici e dei luoghi di transito aumentava, e le autorizzazioni di viaggio di conseguenza. Tuttavia pochi privilegiati, pagando, potevano ricorrere a sotterfugi, come identità fittizie e salvacondotti falsi, contando anche su favoritismi e raccomandazioni da parte degli aristocratici locali, capaci di allentare i controlli.

Per approfondire: E se nella scoperta dell’America ci fosse di mezzo anche Lorenzo il Magnifico?

Timbri di viaggio dentro le pagine di un passaporto italiano

Il guidaticum, l’antenato del passaporto e del visto

I visti di viaggio e i lasciapassare hanno davvero una lunga storia. Prima dell’era digitale erano cartacei, e in talune circostanze soltanto orali, semplici parole d’ordine. Fu intorno al XIII secolo che s’istituì il cosiddetto guidaticum. Si trattava di una lettera che riportava il nome del portatore, il motivo del suo viaggio e la minaccia della punizione che avrebbe colpito eventuali aggressori.

L’impatto positivo sui traffici di lunga distanza fece del guidaticum un efficace strumento di quel sistema economico che è stato definito da qualcuno come proto-capitalismo. In effetti il guidaticum cos’è se non l’antenato dei moderni visti di viaggio?

Passaporto Repubblica Italiana sopra cartina geografica

E oggi? Come siamo messi con visti e autorizzazioni di viaggio?

Be’, anche nel 2022 s’incontrano diversi problemi burocratici. Per il Canada e per gli Stati Uniti d’America, ad esempio, oltre al visto, esistono le autorizzazioni di viaggio: l’eTA per il Canada e l’ESTA USA.

L’ESTA, per gli USA (mentre per il Canada si chiama eTA) sta per “Electronic System for Travel Authorization”. Ossia si tratta di un’autorizzazione obbligatoria per un viaggio in America (per via aerea o marittima) senza un visto.

Concetto del viaggio con i monumenti delle principali città turistiche

Il WWP, e l’ESTA/eTA dal 2009

Nel 1986 il governo degli Stati Uniti ha istituito il Visa Waiver Program (VWP), un programma di cooperazione con 39 paesi, fra cui l’Italia e molti altri paesi europei. I cittadini di questi paesi possono fare un viaggio in America senza procurarsi un visto ma, dal 12 gennaio 2009, devono essere in possesso di un ESTA valido a tale scopo.

Partire per gli Stati Uniti d’America in aereo o in nave senza essere in possesso di un’autorizzazione di viaggio ESTA è possibile solo se si ha un passaporto rilasciato dagli USA o dal Canada o se si è in possesso di un visto USA utilizzato per la finalità per cui questo visto è stato rilasciato.

Il Dipartimento per l’Immigrazione degli Stati Uniti raccomanda di richiedere un visto solo se non si soddisfano i requisiti per l’ESTA.

Per viaggi via terra dal Canada o dal Messico verso gli Stati Uniti non c’è l’obbligo di richiedere l’ESTA. Con un ESTA, tuttavia, siamo esentati da controlli più approfonditi e dalla compilazione di moduli vari al posto di frontiera.

Turisti stanno pianificando un viaggio sul mappamondo

Richiedere comodamente online le autorizzazioni di viaggio

Queste autorizzazioni di viaggio possono essere richieste comodamente online, e sono decisamente più economiche, facili e veloci da ottenere rispetto al visto per i due Paesi.

Entrambe queste autorizzazioni di viaggio hanno una lunga validità: l’eTA Canada è valida per ben 5 anni in totale, mentre l’ESTA ha una validità totale di 2 anni. Durante il periodo di validità è possibile effettuare molteplici viaggi nei Paesi.

Ogni soggiorno negli USA con un ESTA può durare al massimo 90 giorni, mentre ogni soggiorno in Canada con un’eTA può durare fino a sei mesi consecutivi. Anche per molti altri Paesi è possibile presentare la richiesta di visto online, si pensi all’Australia, all’India, all’Egitto, al Vietnam, al Kenya e alla Tanzania, ma anche allo Sri Lanka, alla Cambogia, al Myanmar, alla Nuova Zelanda, all’Oman e a Cuba.

Oggi, grazie a un’esperta agenzia di visti come Visti.it il disbrigo delle pratiche diventa molto più semplice: basta eseguire 3 banalissimi passaggi online ed è fatta.

Ad esempio, la richiesta del visto, ESTA o eTA, 1)  inizia con la compilazione di un modulo di richiesta online; 2) continua con il pagamento tramite carta di credito; 3) finisce dopo il rilascio del visto, per il quale, prima si riceve un SMS di conferma, e dopo il documento ufficiale per e-mail.

Bastano circa quindici minuti per completarla. Optando per la consegna urgente, il rilascio dovrebbe avvenire entro l’ora successiva.

Meglio del guidaticum e dei salvacondotti di una volta, no?


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