3 / 5 – L’arte di Paolo Nicolai

I colori forti, pieni, decisi. Perchè?

Paolo Nicolai: “Sono un elemento pop, mi piacciono fondamentalmente i colori brillanti, intensi e luminescenti che caratterizzano la poetica di Andy Warhol. In questo momento mi sto concentrando sull’utilizzo del ‘rosso’ e del ‘nero’ che uniti insieme assumono una coralità adatta alla discontinuità della sofferenza intesa come introspezione e conoscenza di sé. Il rosso è il colore del sangue, delle viscere, ma anche dei reali e dei cardinali. Ho abbandonato tonalità più neutre quali il rassicurante blu o il candido bianco a favore di colori che hanno un effetto dirompente, che hanno più carattere, che ti fanno pensare e desiderare di toccare”.

Scultura di Paolo Nicolai, artista toscano di fama internazionale

Carrara, tua città natìa, è un microcosmo che ruota attorno a un materiale intramontabile che la classicità ci ha insegnato ad amare e la contemporaneità ne ha svelato nuove sfaccettature, di cui non puoi fare a meno.

Paolo Nicolai: “Quando nasci a Carrara respiri marmo, ti riempie gli occhi e le narici; il marmo ‘lunensis’ è il cuore della mia terra, da più di 2.000 anni, la materia prima della sua sofferenza e della sua ricchezza; la mia terra ti espone alla bellezza in modo brutale. Le cave, montagne tagliate fatte dall’uomo ti prendono per mano e ti costringono a relazionarti con la perfezione delle opere dei classici, da Fidia a Canova. Con le mie opere cerco di costruire un ponte tra le cave e la contemporaneità, di riempire il bisogno di conciliare la brutalità del mondo post industriale con la bellezza della natura. La plastica come “nuovo marmo” che ci sopravviverà, così come sono sopravvissuti i marmi confondendosi nei canoni eterni della bellezza classica. Immagino le mie sculture come reperti archeologici, simboli anche che lasciano esposta la fragilità e la miseria di questo luogo. Utilizzo gli sfridi di lavorazione del marmo, di vario genere e dimensioni, che nascono dalle rotture in fase di lavorazione, molto frequenti vista la natura del materiale, o dai pezzi che avanzano dopo aver tagliato un blocco o scavato un oggetto. Sassi, pietre, ‘croste’ che reimpiego come mosaico“.

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