22 Febbraio 2020 2020-02-26T15:36:05+01:00 Pescia, la piccola, laboriosa, Svizzera nel pistoiese TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: Il borgo di Pescia, che si trova presso il limite nord-occidentale della Valdinievole (di cui è lo storico capoluogo), a breve distanza dal confine della provincia di Pistoia con Lucca, è il centro principale della verde e appartata Svizzera Pesciatina in Toscana. Pescia, la piccola Svizzera toscana in provincia di Pistoia Il primo uomo a definire Svizzera Pesciatina questa parte di territorio toscano, fu lo storico ed economista ginevrino Giancarlo Sismondi (1773−1842) che, nel profilo delle colline e nei borghi arroccati, rivedeva la sua terra. E c’è da dire che il fascino che avvertiva lo ritroviamo ancora oggi in un territorio praticamente intatto, in cui natura e passato culturale convivono in simbiosi. C’era una volta il torrente Pescia… Pescia (mappa) è uno di quei luoghi in cui si può leggere l’evoluzione nel tempo rappresentata plasticamente dalla fisionomia urbana. La storia medievale si rispecchia infatti nel fronteggiarsi, dalla parte orientale del torrente Pescia, del Duomo, antica pieve del vescovado lucchese, con le strutture laiche comunali poste in quella occidentale. La città, infatti, nel XIII secolo acquisì la caratteristica sistemazione urbana di divisione in “quinti” – quattro sul lato destro del fiume, uno su quello sinistro -, che favorì la formazione dei due distinti poli, il centro civile e quello religioso, che si mantiene tutt’oggi. Pescia è una città dalle origini antiche, se è vero che viene già citata in un documento risalente al 742 d.C.. Divenne libero comune verso la fine del XII secolo, quindi fu assoggettata a Lucca che a causa di una ribellione, nel 1281, la distrusse. Nel 1339 entrò a far parte dei possedimenti fiorentini. I Medici, e in particolare papa Leone X, ebbero grande influenza nel suo sviluppo economico. Nel 1699 fu dichiarata città, e in seguito, a partire dal 1726, divenne sede vescovile. L’economia di Pescia: dalla seta ai fiori L’economia di Pescia è sempre stata fiorente fin dai suoi albori. Il fiume non veniva soltanto utilizzato come preziosa risorsa d’acqua, ma anche come energia motrice. Dapprima sorsero infatti numerosi setifici, poi le cartiere, le concerie e le attività ferriere. Dopo l’Unità d’Italia, tuttavia, l’economia di Pescia iniziò a subire un rapido declino, e la città decise di virare con decisione verso la coltivazione di viti e ulivi. Attualmente Pescia è conosciuta anche per la sua fiorente attività vivaistica. Per chi si trova sul territorio pesciatino non è difficile scorgere, nella zona più pianeggiante, serre di piante e fiori. La produzione di piante da agrumi, di fiori recisi e di piante da appartamento rappresentano una preziosa fonte di guadagno e un’attrattiva turistica. Pescia è il luogo di nascita di personaggi noti come Ferdinando Innocenti – l’imprenditore che creò la Lambretta e fondò la casa automobilistica Innocenti – il pittore settecentesco Innocenzo Ansaldi, lo scultore Libero Andreotti. Cosa vedere a Pescia Nel centro del paese sono da vedere la Chiesa gotica di San Francesco – al cui interno c’è un’interessante pala d’altare duecentesca di Bonaventura Berlinghieri che illustra episodi della vita del Santo -, quella risalente all’anno Mille dei Santi Stefano e Nicolao, l’Oratorio della Madonna di Pie’ di Piazza (disegnato dal Buggianino), oltre al Teatro Comunale Giovanni Pacini e ai Palazzi Cardini e Cecchi. Fra i luoghi più suggestivi da visitare c’è sicuramente il Palazzo del Vicario, risalente al secolo XIV. Ad oggi sede del municipio, è caratterizzato da una torre campanaria che lo sovrasta. Nel 1457 questo palazzo fu sopraelevato e nel Seicento fu sottoposto a nuovi invertenti di ampliamento. Dalla struttura originaria sono residuati pregevoli elementi architettonici come le rifiniture in pietra serena, la monofora del primo piano, parte degli affreschi. Il Palazzo del Podestà, anche detto Palagio, è attualmente la sede della gipsoteca intitolata a Libero Andreotti. Vi si conservano 230 gessi provenienti dallo studio di Andreotti. L’edificio, realizzato nel XII secolo, aveva il fine di accogliere le riunioni pubbliche. Col passare degli anni ha avuto differenti utilizzi: prigione, scuola, caserma ma anche teatro, falegnameria e ospedale militare. Il Duomo di Pescia Il punto nodale della città è il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, la cui edificazione pare risalga al V secolo. E’ stato ricostruito svariate volte, mentre l’attuale facciata, rimasta incompiuta alla fine dell’Ottocento, è stata completata solo nel 1933, secondo quanto disposto dall’architetto Giuseppe Castellucci. Fra le opere più pregevoli all’interno del Duomo, vale la pena menzionare quella di Luigi Norfini, raffigurante la Vergine coi Santi, oltre al San Carlo che comunica cogli appestati, di Pietro Donzelli. Pescia vanta anche la presenza di importanti strutture di architettura moderna, come il Mercato dei Fiori vecchio e il Comicent, la nuova sede del mercato dei fiori situata nei pressi della stazione ferroviaria. I 4 rioni del centro storico Il centro storico della città di Pescia è suddiviso in quattro quartieri: Ferraia, Piazza, San Francesco e Santa Maria, che ogni anno si sfidano in un avvincente gara, nota come Palio dei Rioni. Nel periodo natalizio, viene organizzato il presepe vivente, mentre ogni rione si sfida per decretare il presepe più bello. Altro evento di Pescia da non perdere, in primavera, è la Sagra del Neccio. 👉 Leggi anche: Piatti toscani fantastici e dove trovarli Collodi e il Parco di Pinocchio A poca distanza dalla cittadina toscana, nella località di Collodi, si trova la prestigiosa Villa Garzoni e il Parco di Pinocchio ideato dal progettista Pietro Porcinai. La città si può raggiungere in treno, o attraverso l’A11: per chi viene da Firenze, uscendo a Montecatini Terme, mentre, per chi arriva dalla parte opposta, uscendo a Chiesina Uzzanese. 📍PER APPROFONDIRE: 👉 Collodi, il Parco di Pinocchio e Villa Garzoni 👉 I Salaioli: a Pistoia la casa delle cose buone 👉 Dolci di Carnevale, in Toscana ogni frittella…vale! La Toscana è tua passione? Anche la nostra! 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