24 Maggio 2020 2020-09-12T16:58:06+02:00 La cucina del Monte Amiata: succulenti piatti tutti da gustare TuscanyPeople Daniela Bardi Share: I piatti tipici del Monte Amiata sono tanti e molto vari, ma hanno tutti alcune caratteristiche comuni: ingredienti semplici, importanti valori nutrizionali, gusto eccellente. Piatti tipici del Monte Amiata, antica tradizione culinaria “L’appetito viene mangiando, ma la sete se ne va bevendo“ François Rabelais Abbiamo già virtualmente visitato il Monte Amiata, scoprendo le sue meravigliose attrattive, sia dal punto di vista naturalistico che culturale. Forse però non tutti sanno, che questo incantevole angolo di Toscana, conserva una tradizione culinaria assolutamente da scoprire. Lasciatevi sorprendere dai piatti tipici del Monte Amiata, che sapranno catturare oltre che il vostro cuore, anche la vostra gola. Piatti tipici del Monte Amiata: gusto e semplicità di origine contadina La cucina del Monte Amiata, si rifà a piatti rustici e genuini di origine contadina, particolarmente sostanziosi e gustosi; complici le rigide temperature invernali, e il clima fresco nei restanti periodi dell’anno. Spiccano tra le materie prime utilizzate, prodotti d’eccellenza: le castagne, che hanno guadagnato la denominazione IGP, le patate, i funghi, la cacciagione e l’olio extra vergine di oliva, riconosciuto DOP per la produzione nella località di Seggiano. Di recente riscoperta è la valorizzazione del tartufo, che cresce in diverse tipologie. Le zuppe del Monte Amiata La zuppa di funghi I piatti tipici del Monte Amiata, si distinguono per preparazioni che spaziano tra gustosi primi, succulenti secondi e sfiziosi dessert. Gli amanti delle zuppe saranno conquistati dalla zuppa di funghi: profumo intenso ed invitante dei funghi porcini, nipitella, aglio, olio EVO, brodo vegetale e le tradizionali fette di pane abbrustolito. Un piatto irrinunciabile che regala emozioni. L’acquacotta amiatina Altra zuppa dalla consistenza più densa e particolarmente nutriente, è l’acquacotta amiatina. Questo piatto nasce come molte altre preparazioni toscane, come piatto di riciclo, e prevede infatti l’utilizzo di pane raffermo. L’acquacotta amiatina rappresentava il pasto d’eccellenza per i minatori della zona. Consumata anche fredda, costituiva la pietanza ideale per superare le fatiche in miniera, perché ad alto contenuto nutrizionale. L’acquacotta è composta da abbondante cipolla, pane raffermo toscano, pomodori maturi o pelati, erbe aromatiche, sedano, uova fresche e pecorino toscano. Originariamente le uova erano sbattute all’interno della zuppa, ma moderne rivisitazioni le vogliono intere, poste in superficie. Polenta di farina di castagne, piatto tipico amiatino Tra i piatti tipici del Monte Amiata ricordiamo anche la polenta. Visitando questa zona della Toscana, avrete occasione di assaggiare la polenta di farina di castagne IGP, piatto tradizionale locale che vale assolutamente l’assaggio. La produzione della farina di castagne IGP dell’Amiata, richiede una piccola doverosa parentesi, perché segue un preciso iter di lavorazione. Dopo la raccolta delle castagne si procede alla loro essiccazione, che può durare anche fino a 50 giorni. Alcuni produttori, mantengono la tradizione di utilizzare casottini in muratura (i seccatoi), corredati da graticci dove poggiare le castagne, e costantemente riscaldati. Durante questo periodo, le castagne sono regolarmente monitorate. Il prodotto ottenuto, i “marronsecchi“, sarà successivamente macinato a pietra. La polenta di farina di castagne è tradizionalmente adagiata su una spianatoia, e magistralmente tagliata con un filo di cotone, dopodiché servita. Provatela accompagnata da fegatelli, aringa o carni in umido, non potrete più farne a meno! Altri prodotti amiatini a base di castagna La castagna è utilizzata in numerose lavorazioni locali, come il castagnaccio, dolce tipico a base di farina di castagne. Ma non è finita qui! Questo versatile frutto, è impiegato anche per la produzione di una squisita birra, la Bastarda Rossa, che prende nome dalla tipologia di castagna con cui è realizzata. La pasta fresca: pici e tortelli dell’Amiata Primeggia la preparazione della pasta fresca fatta a mano. Avrete l’imbarazzo della scelta nel decidere se assaporare un piatto di pici, di pappardelle o di tortelli. Questi ultimi sono solitamente ripieni di patate, ma si trovano anche con funghi o ricotta e spinaci. I tortelli dell’Amiata altro non sono che ravioli, ma con la particolarità di avere minore contenuto di farcitura all’interno rispetto ai ravioli tradizionali, ma con maggiore pasta sfoglia a rivestimento. Generalmente sono serviti con appetitosi sughi. Innumerevoli e sfiziose sono le ricche varietà di sughi, a base di funghi, carne o cacciagione, primi tra tutti quelli di cinghiale, lepre e capriolo. E se con i primi piatti abbiamo stuzzicato il vostro appetito, continuate a leggere, perché sono in arrivo i gustosi secondi. Piatti tipici del Monte Amiata a base di carne La carne come avrete intuito, gioca un ruolo principale sulle tavole del Monte Amiata, con preferenza per la lavorazione in umido. La scottiglia dell’Amiata Primo piatto della tradizione è la scottiglia, ricetta che si presume risalga addirittura ad epoca etrusca, e che potremmo definire l’equivalente del cacciucco livornese ma in versione di terra. Si tratta infatti di una preparazione che coinvolge un insieme di carni diverse tra loro come pollo, maiale, agnello, manzo e cacciagione. Le carni sono contemporaneamente cotte insieme a pomodoro, erbe aromatiche, odori ed irrorate di vino bianco, servite con le ormai conosciute fette di pane toscano arrostite. Il buglione amiatino Altra pietanza da menzionare è il buglione. Sebbene il nome evochi anche in questa ricetta un insieme di carni, è molto diffuso, soprattutto nella località di Santa Fiora, l’utilizzo solo dell’agnello da latte. La carne di agnello è stufata con pomodoro, aglio, rosmarino e sfumata in cottura con generoso vino rosso. Cinta senese e cinghiale in umido Affinché possiate avere un quadro completo dei piatti tipici del Monte Amiata, non perdetevi un gustoso piatto a base di cinta senese, la cui specie è autoctona del territorio. Per i cultori della selvaggina e dei sapori decisi, consigliamo di gustare un prelibato piatto di cinghiale in umido. I formaggi dell’Amiata e il Montecucco DOC Non può mancare inoltre un assaggio di formaggi del Monte Amiata, con particolare attenzione al ravaggiolo e pecorino toscano DOP, senza tralasciare una degustazione della produzione di salumi dalla spiccata sapidità. Non dimenticate di placare la sete, con quanto di meglio le cantine di zona offrono ad un visitatore: il sincero Montecucco DOC ad esempio, che ha ottenuto questo riconoscimento fin dal 1998. 👉 Leggi anche: Pecorino toscano DOP: tutto il buono della Toscana in una forma di formaggio Dolci tipici del Monte Amiata Specialità tipica del Monte Amiata, nella fattispecie della località di Roccalbegna sono il biscotto salato ed il brecciotto. Il biscotto salato dell’Amiata Il primo, si distingue per la forma a otto che ricorda vagamente un bretzel. E’ a tutti gli effetti un biscotto dal gusto salato, e dalla consistenza friabile. All’assaggio sprigiona un piacevole sentore di anice, conferito dai semi presenti nell’impasto a cui si aggiunge anche del vino bianco. Il brecciotto Il brecciotto è la versione dolce del primo, contiene infatti zucchero e mantiene la presenza di anice e vino al suo interno, ma assume una forma irregolare simile ad una pietra, in memoria delle numerose miniere presenti in zona. 👉 Leggi anche: Dolci tipici della Garfagnana: golosi del mondo…uniamoci! La riccolina dell’Amiata Tra i dolci dell’Amiata, oltre al già menzionato castagnaccio, annotiamo nell’elenco dei “mai più senza”, la ricciolina. Questo dessert catturerà letteralmente i vostri sensi, trasportandovi in una realtà parallela. La sua origine riconduce alla località di Abbadia San Salvatore ai primi del 1900, per merito di una pasticciera locale. Si racconta che Beppa, questo era il suo nome, insieme a tre amiche (Ada, Luigina e Dina) avrebbero rielaborato una ricetta del conosciuto Pellegrino Artusi. Il dolce si compone di una pasta frolla che racchiude un cuore morbido di cioccolato, a cui si aggiunge frutta secca sbriciolata a piacere, che può variare tra pinoli, mandorle o noci. La superficie è guarnita da una meringa mista a cioccolato, che termina con la singolare forma di un ricciolo, particolarità che ne ha suggerito il nome. Il liquori artigianali Accompagnate il dessert, con uno dei tanti liquori artigianali che ogni ristoratore è solito tenere in serbo per i clienti, sarà un’esplosione di felicità di fine pasto. Il Monte Amiata non finisce mai di stupire, e siamo certi che dopo questa carrellata di genuine bontà culinarie, non potrete fare a meno di visitarlo di persona. 📍PER APPROFONDIRE: 👉 Monte Amiata: meta vacanziera di itinerari mozzafiato 👉 Monte Amiata: 7 cose da sapere, e anche di più 👉 Borghi del Monte Amiata: alla scoperta del Medioevo toscano Sei un Vulcanico Imprenditore toscano? Sei un innovatore? Allora…. 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