2 / 4 – Piatti tipici della Lunigiana: il segreto della bontà è nella semplicità

I panigacci di Podenzana

Il panigaccio è un disco di pane rotondo non lievitato, molto fine, dal diametro di circa 15 centimetri, cotto in particolari piatti di terracotta, di piccole dimensioni, chiamati testi. La pastella di farina, acqua e sale si fa cuocere nei testi arroventati a fuoco vivo, impilati gli uni sugli altri. Una volta pronti, i panigacci si servono in cestini di vimini.

Particolare specialità del comune di Podenzana, dove esiste addirittura un apposito consorzio, i panigacci si consumano caldi, o accompagnati da affettati e formaggi molli –  normalmente prosciutto crudo, coppa, salame, stracchino e gorgonzola -, o scottati in acqua con pesto, sugo di funghi oppure olio e parmigiano. Sono ottimi anche accompagnati con nutella o marmellata.

Da sapere che durante la Seconda Guerra Mondiale Podenzana rimase isolata per diverso tempo, così gli abitanti riuscirono a  sopravvivere grazie ai panigacci impastati con farina di ghiande e castagne, fatti cuocere al fuoco del camino o di falò improvvisati.

Dove mangiare i panigacci di Podenzana

Al Ristorante I Tre Archi Da Casale i panigacci, con pesto, sugo di funghi o con olio e parmigiano, sono accompagnati da stracchino e salumi del territorio; mentre al ristorante La Gavarina d’oro, locale rustico con pietra e travi a vista, i panigacci cuociono nel grande camino all’ingresso e sono accompagnati da salumi e formaggi nostrani.

Anche il Panigacci Wow, come dice il nome stesso, è famoso soprattutto per i panigacci, proposti secondo la tradizione, con pesto, olio o sugo di funghi o con salumi e stracchino. Da provare anche le gustose focacce. Mentre l’Agriturismo Ca’ di Rossi composto da un complesso di antiche case ristrutturate, dispone di otto camere, con travi a vista e pavimenti in cotto, una sala comune con camino, piscina e ristorante in stile rustico specializzato in panigacci.

Per approfondire: Ristoranti toscani con spazi d’arte: quando la creatività non è solo nel piatto

I Panigacci sono un piatto tipico della Lunigiana

I testaroli di Pontremoli

I testaroli, impasto di acqua, farina e sale, sono il piatto principe della cucina pontremolese, presente nel menù di qualsiasi ristorante o trattoria del territorio. Molti sostengono che i testaroli siano i veri antesignani della pasta e che venissero prodotti già in epoca romana.

Il nome deriva dal contenitore in cui vengono cotti, il testo, ossia un recipiente circolare del diametro di 40/50 cm, composto da una teglia sottostante, il sottano, e una soprastante, conica che, sfruttando la propensione della ghisa a dissipare molto lentamente il calore, si comporta come un forno portatile.

Un volta cotti, vengono poi tagliati a losanga e conditi col pesto lunigianese o con olio e formaggio.

Ma dove si mangiano i migliori testaroli a Pontremoli? Scoprilo a pagina 3

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Marta Pintus, Vice Caporedattrice e SEO Strategist di TscanyPeople, la rivista toscana
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