2 / 3 – Piatti tradizionali toscani invernali: la carabaccia e la pappa al pomodoro

La carabaccia

Meno conosciuta della ribollita, ma assolutamente gustosa e godibile, è la squisita carabaccia, il secondo piatto tipico toscano invernale che vi proponiamo. È una preparazione tradizionale, che raramente i ristoranti turistici propongono nei loro menù, ma che, al contrario, meriterebbe maggiore rilievo. Le sue origini sono davvero remote quanto importanti, e si rifanno niente di meno che a Caterina de’ Medici. Si tratta nella fattispecie di una zuppa di cipolle rosse. Tradizionalmente si utilizza la cipolla rossa di Certaldo stemperata e insaporita in olio evo. Successivamente viene lasciata cuocere e addensare a fuoco dolce e nel brodo vegetale per circa 40 minuti. Dopo averla aggiustata di sale e pepe, si aggiunge l’immancabile pane toscano tostato, una spolverata di parmigiano, e il piatto è servito.

Non ce ne vogliano i cugini d’Oltralpe, ma quella che loro rivendicano come piatto tradizionale – la soupe à l’onion – sembrerebbe non essere altro che la rivisitazione della nostra carabaccia. Testimonianze riportano infatti che Caterina de’ Medici esportò in terra francese numerose innovazioni e ricette, tra cui anche la carabaccia, in occasione del suo trasferimento nel 1533, per convolare a nozze con il Duca Enrico D’Orleans, futuro Re di Francia.

Per approfondire: Perché in Toscana il pane è senza sale?

Carabaccia (dal greco Karabos: guscio concavo) è una zuppa di cipolle fiorentina che Caterina De' Medici portò in Francia, dando origine alla Soupe d'Oignon

Pappa al pomodoro

Perfino Rita Pavone ne fece il suo cavallo di battaglia, passato poi alla storia, cantando e interpretando il ruolo di “Gian Burrasca” negli anni ’60. I non millennial avranno già capito che ci stiamo riferendo alla squisita pappa al pomodoro! Cosa dire di questa nostra terza proposta di piatto tradizionale invernale toscano? È semplice quanto sorprendentemente delizioso.

Essenzialmente sono tre i protagonisti della ricetta: pomodori belli maturi, pane raffermo toscano e olio evo. In una pentola con olio si lascia dorare uno spicchio d’aglio a cui si uniscono, in un secondo tempo, i pomodori tagliati. Durante la cottura si inserisce sale e pepe e, successivamente, il pane raffermo tagliato a cubetti. Dopo aver irrorato con abbondante brodo vegetale, si attende affinché il composto si rapprenda. Qualche foglia di basilico fresco, un giro d’olio evo a crudo, e sarete pronti per gustare un’esplosione di sapori.

Chiudiamo in bellezza i nostri piatti tradizionali toscani invernali con un dolce e un piatto di carne. Vai a pagina 3

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