16 Ottobre 2019 2020-04-06T13:24:18+02:00 Piazza Anfiteatro a Lucca: come nasce una delle piazze più belle della Toscana TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: Piazza dell’Anfiteatro o Piazza Anfiteatro a Lucca, sorta sul perimetro dell’antico anfiteatro romano di Luca (il nome latino di Lucca), è oggi considerata una delle più belle piazze della Toscana, nonché simbolo della città. La forma circolare e i palazzi colorati di varie fogge che la modellano la rendono unica, senza dubbio una meta imperdibile per chi desidera scoprire Lucca e le sue meraviglie. Piazza Anfiteatro a Lucca: una meraviglia moderna su una meraviglia antica Come si intuisce dal nome, Piazza Anfiteatro o (Piazza dell’Anfiteatro) è stata edificata sui resti dell’antico anfiteatro romano il quale a sua volta venne eretto nel I o II secolo d.C. fuori dalla cinta muraria dell’epoca, vicino alla porta nord. Teatro e Anfiteatro romano Per i Romani, mentre il teatro era riservato alle classi più abbienti e veniva costruito all’interno della cerchia muraria (a Lucca i resti si trovano presso la chiesa di Sant’Agostino), l’anfiteatro, per via degli spettacoli che vi si svolgevano – come le lotte tra gladiatori, ad esempio, a cui potevano assistere anche i ceti sociali più bassi – veniva posto all’esterno delle mura, sia per facilitare lo spostamento degli spettatori provenienti da fuori città, sia per la paura di rivolte popolari: nel caso di disordini le porte dell’urbe potevano venir chiuse. L’Anfiteatro romano di Lucca – Piazza Anfiteatro Per fortuna, anche se parte della struttura rimane interrata di circa tre metri, l’anfiteatro mantiene la sua forma originaria, pertanto è possibile dedurne le dimensioni e la capienza originaria. Come tutti gli anfiteatri romani, anche quello di Lucca possedeva una forma ellittica, aveva una dimensione di 107 x 79 metri, e riusciva a contenere fino a 10.000 spettatori. Costruito in opus caementicium, cioè ciottoli o pietre amalgamati a malta, poggiava su una poderosa massicciata cementizia gettata su tutta l’area per solidificare e rendere stabile il terreno paludoso della zona. L’anfiteatro era composto da due ordini sovrapposti di 55 arcate che s’innalzavano su dei pilastri che sorreggevano la cavea, ossia le gradinate dove si sedevano gli spettatori, a loro volta divise in settori secondo i diversi ceti sociali. La sua altezza complessiva superava i 13 metri. Gli ingressi dovevano essere almeno due. Uno di questi era la porta triumphalis dalla quale i gladiatori accedevano all’arena. Nell’attuale piazza, l’unica porta originale che resta è quella orientale. 👉 Leggi anche: Lucca, inespugnabile per secoli, oggi conosciuta a livello mondiale Grazie a un’iscrizione ritrovata nel 1810 durante alcuni lavori nell’arena, sappiamo con certezza che la costruzione dell’anfiteatro venne conclusa nell’Età Flavia avanzata in virtù di un generoso finanziamento elargito da un cittadino di rango equestre, Quinto Vibio, che nell’arco di dieci anni donò ben 100.000 sesterzi. Questo fatto, così come la semplicità delle decorazioni e la mancanza di alcuni dettagli in genere presenti, ci suggeriscono il difficile periodo economico che stava attraversando la città. Dopo la caduta dell’Impero romano Con la caduta dell’Impero romano e l’avvento delle invasioni barbariche, ciò che un giorno sarebbe diventata Piazza Anfiteatro, tanto quanto il resto degli edifici costruiti dai romani, cadde in disuso e venne utilizzato come vera e propria cava di materiale per la costruzione di altre strutture e chiese, e indicato col nome di “grotte”. Sebbene in occasione delle guerre gotiche fosse fortificato a fini militari, a poco a poco i resti vennero sepolti da nuovi edifici e dalla ristrutturazione della città, e infine cancellati dalla pavimentazione della piazza. Non è infatti raro trovare nella maggior parte delle chiese lucchesi capitelli, colonne e materiali sottratti ad altri edifici di epoca romana. 👉 Leggi anche: Lucca e le sue maestose Mura Piazza “parlascio” o Piazza Anfiteatro Fu nel periodo medioevale che si formò la piazza chiamata “parlascio”: dapprima si pensava che questo termine derivasse dalle assemblee popolari che vi si svolgevano, ma in realtà era solo una storpiatura della parola latina paralisium che significa “anfiteatro”. Al suo interno e lungo tutto il perimetro s’iniziò la costruzione di piccole abitazioni ed edifici che contribuirono a mantenerne intatta la forma. Col passare dei secoli l’anfiteatro conobbe diverse destinazioni: da cava per il materiale si trasformò in deposito per il sale, quindi polveriera e addirittura carcere, finché, nel 1818, Lorenzo Nottolini non fu nominato Regio Architetto dai Borbone. Lorenzo Nottolini e il restauro di Piazza Anfiteatro Al tempo di Carlo Ludovico di Borbone-Parma (Carlo II), Nottolini realizza a Lucca i suoi più importanti interventi urbanistici, tra i quali il completo restauro di Piazza Anfiteatro portato a termine nel 1838. Vengono eliminati tutti gli edifici che si erigevano nell’antica arena, delimitato il perimetro ellittico dell’area con la creazione della strada esterna che lo costeggia (via dell’Anfiteatro), e lasciate solo le abitazioni che ricalcavano l’originale anfiteatro. Si aprirono nuove porte d’accesso alla piazza che divennero quattro – nel centro dell’arena si trova una croce che segnala la perfetta intersezione tra le porte – e nel nuovo spazio venne posto il mercato cittadino delle vettovaglie che prima si trovava a San Michele. Nel 1972 il mercato venne spostato nella chiesa del Carmine e la piazza fu finalmente libera da ogni ingombro. Leggi anche: Galli da Como, l’antico sposa il contemporaneo in un armonioso show-room a Lucca Piazza Anfiteatro, uno dei simboli di Lucca Da allora Piazza Anfiteatro è divenuta uno dei simboli della città di Lucca. Con la sua unicità e il suo fascino attrae ogni anno miriadi di visitatori che si fermano volentieri ad ammirarla bevendo un bicchiere di vino nei caratteristici locali, molti di loro senza sapere che all’interno di queste cantine si trovano i resti della struttura del magnifico anfiteatro romano che nonostante tutto ha resistito al passaggio dei secoli. 📍PER APPROFONDIRE: Piatti tipici di Lucca: vademecum per viaggiatori golosi Le 10 piazze più belle della Toscana Cosa vedere in Toscana: le più belle opere d’arte La tua passione è la Toscana? Anche la nostra! 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