3 / 7 – Il paesaggio toscano nei quadri: l’Ottocento e i Macchiaioli

Cambia il mondo, cambia il modo di osservare il paesaggio

Nell’Ottocento, il secolo del progresso scientifico e tecnologico, ricolmo d’invenzioni che rivoluzionano la maniera di viaggiare e di osservare la realtà, gli artisti si confrontano con un genere di lunga tradizione che però rinnovano profondamente: la pittura di paesaggio.
La fotografia, la scoperta di nuovi punti di vista, come nel caso delle vedute aeree riprese dalla mongolfiera, e una mutata sensibilità, segnano infatti il fondamentale passaggio dall’idea di semplice veduta a quella, più complessa e soggettiva, di visione.

Nel corso dell’Ottocento i panorami italiani, e di conseguenza quelli toscani, diventano oggetto di una costante attenzione che porta autori appartenenti a scuole regionali diverse a ripensare prospettive, formati e linguaggi della pittura di paesaggio. In questo fermento, attraverso continui scambi e connessioni, si gettano le basi della moderna pittura italiana.

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V. Cabianca, Al Sole, olio su tela, 1866, Bologna, collezione privata

I Macchiaioli e la ricerca del vero

Nella seconda metà dell’Ottocento i Macchiaioli – così come vennero chiamati in seguito con probabile significato dispregiativo – si delinearono come un gruppo di artisti indipendenti che rivoluzionò il tradizionale concetto di estetica ottocentesca. Animati da un forte sentimento patriottico, prediligevano il racconto del reale, la sperimentazione dal vero, e il dialogo incessante con l’ambiente esterno che, al variare di luci e ombre, restituiva immagini sempre diverse da catturare. Li accomunava una tecnica veloce e sintetica per descrivere la realtà attraverso pennellate di luce e colore, delle “macchie”, appunto, di chiaroscuro, sapientemente accostate fra loro per conferire forma alle figure.

Nella loro produzione il paesaggio è realistico e divide equamente la scena con l’uomo con cui ha un rapporto semplice e genuino. I Macchiaioli rappresentano una società lontana dalla frenesia della contemporaneità. La vita dei protagonisti è serena e pura, e il paesaggio, così innato, è il portavoce dell’intimità e spontaneità dell’epoca. Le loro opere simboleggiano il legame più sincero tra l’uomo e la terra, quella terra che dona la vita e custodisce le radici delle generazioni.

Ma quali paesaggi dipingevano i macchiaioli? Scoprilo a pagina 4

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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