2 / 3 – Plautilla Nelli, la prima donna della storia riconosciuta come artista

È la prima donna artista riconosciuta come tale, grazie all’endorsement di Giorgio Vasari in persona

Pittrice autodidatta attraverso l’imitazione di altre opere, è famosa perché “in luogo di Cristi faceva Criste”; basti vedere i volti degli Apostoli nella sua Ultima Cena.

Lei rappresenta un’eccezione nella storia dell’arte per i suoi dipinti devozionali a grande dimensione con Marie al centro e Apostoli a margine, dando una lettura femminile delle vicende e disegnando un itinerario spirituale guidato da donne. Eccezionalmente per l’epoca, Plautilla Nelli fu talmente consapevole del proprio valore da apporre la firma sulle sue opere.

Per approfondire: Vasari, genio rinascimentale: pittore, architetto e storico dell’arte

La Madonna del Latte, in una tela di Plautilla Nelli, artista fiorentina del Rinascimento

Il lavoro delle donne per le donne, attraverso la storia e oltre il tempo

Fino a pochi anni fa a Plautilla Nelli erano state attribuite con certezza solo 3 opere. Ora con gli studi avviati, grazie all’interesse della fondazione AWA Advanced Women Artists, sono 17 (ma le prime tre vanno assolutamente viste):

Compianto sul Cristo morto” proveniente dalla chiesa del convento di Santa Caterina, oggi al Museo nazionale di San Marco a Firenze;

Pentecoste” ancora nel luogo in cui era stata originariamente destinata: la chiesa di San Domenico a Perugia;

Ultima Cena” proveniente dal refettorio del monastero di Santa Caterina, oggi nel refettorio del monastero di Santa Maria Novella a Firenze. L’opera è stata restaurata in due momenti, grazie alla campagna di crowdfunding, “TheFirstLast”, con donatori di 19 Paesi, e al programma “Adopt an Apostle”, che ha abbinato a ciascuno dei dodici donatori uno dei santi raffigurati.

È l’unica Ultima Cena conosciuta di una pittrice d’età moderna, la tela di Plautilla Nelli, lunga quasi 7 metri, e fra le più grandi opere al mondo eseguite da una donna, oltre che tra le più impegnative dal punto di vista compositivo. Pur vivendo in un’epoca in cui le donne non potevano studiare anatomia, lei sfidò le convenzioni sociali dipingendo 13 figure a grandezza naturale, confrontandosi tra l’altro su un tema generalmente riservato ai pittori all’apice della propria carriera, come prova della loro maestria.

Il restauro è stato condotto da un team tutto al femminile di curatrici, conservatrici e ricercatrici, ed è stato promosso e finanziato da AWA, fondata nel 2009 dall’autrice e filantropa americana Jane Fortune, la cui mission è quella di ricercare, restaurare ed esporre opere di donne artiste individuate nei musei, nelle chiese e nei depositi della Toscana.

Scopri alla prossima pagina come il monastero di Plautilla si rese autonomo dal punto di vista finanziario.

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