2 / 4 – Le alterne vicende di Ponte a Buriano

Nel Medioevo, la costruzione attuale

Nel Medioevo il tracciato era sempre rilevante. Un ponte che in parte riutilizzava quello romano fu rifatto nel XII secolo; è nel Duecento però che si decise di costruire l’infrastruttura “ad arco a via superiore”, lunga circa 156 metri, che possiamo ammirare ancora oggi. Gli Annali Aretini indicano come data di realizzazione il 1277, ma una pietra tra i fori delle centine di un’arcata riporta l’anno 1240, per cui la prima potrebbe indicare la data di ultimazione, mentre la seconda, presumibilmente, l’anno di inizio dei lavori finanziati dagli Accolti e dai Chimenti.

Le due famiglie, nel 1328, contribuirono pure all’erezione dell’oratorio dedicato a San Francesco all’imboccatura di destra, ricostruito completamente nella seconda metà del XVII secolo ancora a spese dei Chimenti, il cui stemma è collocato sulla facciata.

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Ponte a Buriano, il ponte della Gioconda, in provincia di Arezzo, Toscana

Vicissitudini di un ponte di grande fascino

Vera meraviglia dell’ingegneria medievale, Ponte a Buriano è giunto fino a noi in tutta la sua bellezza. È impreziosito infatti dal rivestimento in pietra arenaria e dai poderosi sproni che raggiungono quasi il piano di calpestio. Più di una volta nel corso dei secoli sono stati compiuti interventi di rinforzo e restauro, in particolar modo dei piloni, messi a dura prova dalle piene e dalle “fodere”, ovverosia le zattere formate da tronchi legati tra loro, che dal XIV secolo cominciarono ad attraversare senza sosta le arcate per raggiungere Firenze, Pisa e, in seguito, anche Livorno. Il legname proveniva dalle foreste casentinesi e, muovendosi dal porto di Pratovecchio, veniva fatto scorrere sull’Arno.

La prova più dura però il ponte l’affrontò il 16 luglio 1944, quando i tedeschi in ritirata minarono le fondamenta per farle saltare in aria. Per fortuna il progetto fallì grazie al blitz di un gruppo d’assalto scozzese del reggimento Lothians and Border Horse, agli ordini del colonnello Gordon Simpson, ricordato con una lapide e una targa.

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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