3 / 4 – Ponte a Buriano, sfondo per la Gioconda

Quando si scoprì che Ponte a Buriano era lo sfondo della Gioconda di Leonardo

Nel 1992 Ponte a Buriano divenne celebre grazie alle intuizioni di Carlo Starnazzi (1949/2007) che riconobbe il ponte a Buriano nell’ambientazione che fa da sfondo alla “Gioconda” di Leonardo, databile al 1503/1504.

Sappiamo che il genio vinciano conosceva bene la zona, perché tra l’estate del 1502 e la primavera del 1503 aveva svolto attività di cartografo su incarico di Cesare Borgia, eseguendo studi e rilievi sul territorio che andava dal Valdarno Superiore alla Val di Chiana. Il Valentino aveva infatti in mente un progetto di bonifica del territorio per realizzare un canale vicino all’Arno che fosse navigabile fino a Pisa. Leonardo si occupò dunque di realizzare una mappa a volo d’uccello, ovvero con una prospettiva dall’alto, come se il disegnatore stesse sorvolando la zona. La mappa oggi fa parte delle collezioni reali di Windsor.

Se è vero tuttavia che Leonardo era particolarmente colpito dal paesaggio delle Balze, tanto da disegnarle in molti suoi dipinti – e che senz’altro ammirava il Ponte a Buriano, opera di vitale importanza per quella zona paludosa, una costruzione imponente, antica, fondamentale per la viabilità -, è vero anche che altri luoghi valdarnesi e d’Italia si contendono il paesaggio leonardesco nel quadro più famoso del mondo.

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Il panorama dietro la Gioconda di Leonardo rappresenta il Valdarno Superiore in Toscana

Il Museum Leonardo e l’Aretino

A breve distanza dal ponte si trova il Museum Leonardo e l’Aretino, dedicato agli studi ventennali del professor Starnazzi. Il museo, fortemente voluto dalla famiglia, ha trovato dal 2016 qui la nuova sede, dopo i primi anni trascorsi nella ex chiesa di San Sebastiano di via Ricasoli, ad Arezzo. La mostra multimediale permanente, nata sotto l’egida di Carlo Pedretti (1928/2018), già direttore dell’Hammer Center for Leonardo Studies di Los Angeles, è pensata come un centro di documentazione che dà continuità alle ricerche riconosciute a livello mondiale, interrotte per la prematura morte di Starnazzi.

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