Come nasce e si sviluppa la più grande comunità cinese d’Italia in uno dei più importanti centri tessili italiani: la città di Prato

1 / 3 – Prato e la sua antica vocazione tessile

Prato, da comune libero a dominio fiorentino

La pianura di Prato era in origine un’area paludosa ai cui margini s’insediarono alcuni abitanti. La città vera e propria si formò tuttavia nell’XI secolo con l’unificazione di Borgo al Cornio (piazza Duomo) e del castello di Pratum dei Conti Alberti.

Nel corso del XII secolo Prato divenne un Comune libero. Per la difesa vennero erette, in successione, due cinte murarie, ma ciononostante la città non riuscì a mantenere la propria libertà, e nel 1351 cadde nelle mani dei fiorentini, e da qui la sua storia si lega a quella del capoluogo toscano.

Duomo di Prato e torre campanaria

Sotto l’egida di Firenze

La vita di Prato era connotata da un’economia fiorente, grazie soprattutto al commercio dei prodotti tessili. L’esempio più lampante è quello di Francesco Datini, commerciante ricco e capace che inventò la cambiale e la partita doppia, tanto che il palazzo che porta il suo nome svetta ancora nel centro della città.

Il tributo di sangue pagato ai Medici

Dopo la cacciata dei Medici da Firenze, nel 1494, e l’istituzione della breve Repubblica Fiorentina, l’esercito spagnolo, richiamato da Giulio II su insistenza del Cardinale Giovanni de’ Medici (futuro Leone X), transitando sulla strada da Bologna a Firenze decise di aggredire la città per dimostrare la propria forza ai fiorentini. Il sacco durò ben 21 giorni di terrore e sangue: il ritorno dei Medici a Firenze fu pagato carissimo da Prato che impiegò secoli per riprendersi.

Ma quando iniziò l’industrializzazione per cui Prato è famosa? Vai a pagina 2

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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