3 / 3 – Il settore tessile di Prato ha massimo bisogno di competenze

Le parole del presidente dell’Associazione di amicizia dei cinesi a Prato

«La conoscenza della lingua italiana – afferma Xu Qiulin, in arte Giulin, presidente dell’Associazione di amicizia dei cinesi a Prato – è un grande problema per i bambini cinesi e probabilmente questo resta uno dei motivi per cui i ragazzi lasciano la scuola. Molti di loro restano in Cina fino a dieci, undici anni, e arrivano a Prato già grandi. I genitori lavorano e preferiscono farli crescere in Cina con i nonni. L’Associazione è decisa a impegnarsi per sostenere l’insegnamento della lingua italiana ai ragazzi che sono più in difficoltà.»

Statua di Francesco Datini a Prato, e il Palazzo del Comune

Il settore tessile di Prato è soprattutto a caccia di competenze: quando c’erano Nuti e Benigni

Adesso il settore tessile pratese è soprattutto alla ricerca di manodopera altamente qualificata che non sempre si trova sul mercato del lavoro. Le scuole che su impulso delle imprese hanno rinnovato l’offerta formativa sono ancora poche.

Eppure un tempo anche due “geni” pratesi come Francesco Nuti e Roberto Benigni furono rispettivamente allievi delle due scuole che formavano il personale tecnico e amministrativo del locale distretto tessile.

Nuti andava al Buzzi, tecnico nato nel 1886 con gli indirizzi tessile-sistema moda e chimica tintoria. Oggi il primo motore del Buzzi è il Buzzi Lab, avanguardistico laboratorio di analisi chimiche che opera controlli di qualità sui prodotti delle griffe d’alta moda, da Gucci a Louis Vuitton, passando per Ferragamo e Prada, e dà lavoro a 40 persone, in molti casi ex studenti, propone stage agli alunni e muove un giro d’affari di alcuni milioni di euro, che poi la scuola può re-investire sulla struttura, ossia quel che si dice: un modello da esportare.

Benigni, invece, frequentava il «Datini», che in principio era un tecnico commerciale, e che oggi ospita l’indirizzo professionale alberghiero e quello tecnico agrario con annesso orto. Insomma: no scuola? no seria formazione qualificata? No party. Come per ogni mestiere che si rispetti. Non dimentichiamolo mai.

Roberto Benigni

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Foto di copertina Leo Rivas su Unsplash

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