Quali città visitare a maggio in Toscana? La stagione della magnificenza naturale

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2 / 3 – Quali città visitare a maggio in Toscana? Firenze e Siena colte nel loro massimo splendore

Firenze a maggio, un tripudio di bellezza

Sempre nel capoluogo toscano, a maggio sono ideali per rilassanti passeggiate i giardini botanici, come il Giardino dell’Iris – in questo periodo un tripudio di gigli, fiore simbolo della città -, e il Giardino dei Semplici, il terzo più antico d’Europa, progettato nel 1545 su ordine di Cosimo dei Medici.

Un altro bel percorso da fare a maggio potrebbe essere quello che va dai Giardini Bardini, dove in primavera fiorisce uno spettacolare glicine, fino a Piazzale Michelangelo, passando dal quartiere di San Niccolò e dalle bellissime e verdi rampe costruite nel 1869 dall’architetto di “Firenze Capitale”, Giuseppe Poggi. In questo grande spiazzo rialzato  posto a ridosso della città, dove fa bella mostra di sé una celebre copia del David di Michelangelo (l’originale si trova alla Galleria dell’Accademia), si può ammirare l’interezza di Firenze, per così dire, distesa ai nostri piedi, spaziando con lo sguardo fino alla collina di Fiesole, essa stessa ottimo suggerimento per questo mese, rappresentando un affascinante itinerario collinare tra maestose ville e rovine etrusche e romane.

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Visitare Siena a maggio: gran bella idea

Immaginiamoci Piazza del Campo a maggio, coi suoi mattoncini rossi illuminati dal sole. Un tempo aveva l’aspetto di una grande conchiglia, e appariva come un enorme prato pieno di bancarelle e mercanti, adibito ad assemblee, mercati e feste. Per questo si chiama “Campo”. Poi, durante il Governo dei Nove, la piazza fu abbellita, lastricata di mattoni, e divisa in 9 spicchi in onore dei 9 Signori che governavano la città.

Un’altra ottima idea per maggio a Siena potrebbe essere l’orto dei Pecci, dove un tempo si praticava l’ergoterapia. Oggi parte del suo sostentamento deriva dal ristorante annesso che utilizza i prodotti coltivati nell’orto stesso. Il terreno è diviso in quattro quadranti: le piante tintorie, che usava il padre di Santa Caterina; le piante orticole; le piante aromatiche, usate nell’antichità per cucinare; e le piante officinali, con cui in passato ci si curava. Mentre fuori, grandi prati in cui correre, opere d’arte da scoprire, animali da fattoria, in un’atmosfera davvero suggestiva.

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Redazione TuscanyPeople

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