Vini rossi toscani: il decalogo per scegliere la giusta bottiglia

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2 / 7 – Vini rossi toscani: alla scoperta del Sangiovese

Vini rossi toscani: da dove cominciare a scegliere la giusta bottiglia

Entriamo nel vivo di questa guida su come scegliere la bottiglia più adatta ai nostri gusti, nell’immenso e variegato mondo dei vini rossi toscani. Il primo criterio da tenere in considerazione è la composizione ampeleografica, ovvero il tipo di vitigni utilizzati e il loro rapporto percentuale.

Conoscere le caratteristiche degli uvaggi vi aiuterà a decidere cosa potrebbe più verosimilmente fare al caso vostro. È un po’ come se immaginassimo il gusto di un piatto, leggendo la lista dei suoi ingredienti. Dovete sapere che in Toscana nonostante le decine di uve autoctone, nazionali e internazionali disseminate su tutto il territorio, quelle a bacca nera sono essenzialmente tre le più coltivate. Indovinate qual è la prima?

Il Re dei vini rossi toscani, Sua Maestà il Sangiovese

Secondo la mitologia romana, era Giove il Dio di tutti gli Dei, e dunque il Re di tutti i vitigni non poteva che chiamarsi Sangiovese. Ne esistono oltre 30 cloni, tra cui il San Gioveto, il Prugnolo gentile, il Morellino, il Sangiovese grosso; uva a bacca nera storica nonché la più coltivata d’Italia, in Toscana il Sangiovese occupa il 65% della superficie vitata; le sue caratteristiche organolettiche sembrano essere state concepite appositamente per accompagnare il cibo.

I vini rossi toscani a base Sangiovese sono caratterizzati da un’affascinate salinità e da una buona acidità. Acidità che, di sorso in sorso, lascia il palato pulito, pronto per il prossimo boccone che verrà dunque gustato al pieno dei suoi sapori.

Vitigno difficile ma di grande capacità di invecchiamento raggiunge la sua massima espressione nell’entroterra; argille, marne, scisti e poca sabbia garantiscono le condizioni pedografiche ideali; le dolci pendenze dei celebri colli toscani provvedono a drenare adeguatamente il terreno; il clima fresco ne esalta finezza, eleganza e profumi delicati come quello della viola mammola.

Conosci le uve francesche e sai perché si chiamano così? Scoprilo alla prossima pagina

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Informazioni sull'autore

Martina Tanganelli

Wine blogger and Ambassador of Tuscany