3 / 3 – Rifugio Faunistico di Bolgheri: l’amore e la passione per un ambiente unico

Ciocco e Duna, le 2 cicogne bianche

A dominare i pascoli, su una piattaforma installata su un palo elettrico, dal 2008 nidifica una coppia di cicogna bianca, tornata a riprodursi in questo territorio dopo circa 200 anni di assenza: Ciocco e Duna. La coppia è composta da un maschio selvatico e da una femmina nata in un centro di riproduzione, riconoscibile dal suo anello metallico applicato alla zampa. Fino alla stagione riproduttiva 2021 sono nati complessivamente 40 pulcini, tutti felicemente involati. Il nido viene ristrutturato ogni anno, e rappresenta un vero “condominio”: moltissime coppie di passera d’Italia nidificano infatti nell’intreccio delle ramaglie.

In generale, il susseguirsi di habitat naturalmente connessi, ma straordinariamente diversi, permette d’identificare una grande varietà di piante e animali, in particolare uccelli, censiti in oltre 250 specie.

Per approfondire: Cosa vedere in Toscana sul mare: al di là delle spiagge, un’infinità di attrazioni

Cicogna bianca in un vigneto

Forme di tutela ambientale evolute

Il Rifugio Faunistico tutela un bosco allagato a frassino ossifillo, rarissimo ormai in Toscana, vaste praterie umide, un bosco costiero (tombolo), la duna e l’arenile. Ci sono anche aree destinate a colture di tipo estensivo (cereali e foraggi), ed estesi prati-pascoli naturali atti all’allevamento di bovini e al riposo di cavalli a fine carriera.

Il Rifugio Faunistico di Bolgheri necessita di grande cura e manutenzione

Numerose sono le opere di manutenzione qui al Rifugio Faunistico di Bolgheri: dalla costruzione e manutenzione dei ponti di attraversamento dei canali, al ripristino di aree che hanno subito danneggiamenti per il maltempo, all’attenta predisposizione di ambienti che possano ospitare animali (un esempio è proprio il nido delle cicogne), all’osservazione e monitoraggio delle specie fauno-floristiche.

Il tombolo costiero si esaurisce al limite dell’arenile, ed è tra i più integri e meglio conservati dell’intera costa toscana. Lungo il tratto di spiaggia, di circa 2.3 km, antistante il padule vengono mantenuti sulla spiaggia, in funzione antierosiva, il legname e le ‘banquettes’ di posidonia che si depositano durante le mareggiate. In questo ambiente selvatico nidifica il rarissimo Fratino charadrius alexandrinus, uno dei limicoli più a rischio estinzione dell’intero Mediterraneo.

Uccello in volo nel Parco della Maremma in Toscana

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Foto lepre e di copertina Vincent van Zalinge su Unsplash | Foto di Vincent van Zalinge su Unsplash

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