Robot per vigne: Antinori diventa azionista di VitiBot- TuscanyPeople

Ultime notizie dal mondo del vino: Antinori diventa azionista di VitiBot. Ma i robot per vigne aiutano la viticoltura o la stravolgono?

1 / 3 – I robot per vigne aiutano l’uomo o lo sostituiscono?

In tempi di droni e AI, i robot per vigne porteranno vantaggi o anche svantaggi?

In tempi, un po’ inquietanti, di droni e d’intelligenza artificiale, che potrebbero sostituire il lavoro umano in tanti campi, e di conseguenza togliere opportunità di guadagno a molti, parlare di robot per vigne mette un po’ di timore. Di fronte a qualsiasi cambiamento epocale, perché di questo si tratta, viene naturale domandarsi: i robot nelle vigne porteranno vantaggi o anche svantaggi? Sapranno davvero sostituire la mano dell’uomo o saranno meno delicati? Sapranno discernere, quando necessario, e replicare la cura umana o, in quanto macchine, manterranno un comportamento standard, che non sempre è l’ideale?

Domande per ora senza risposta

Sono tutte domande che, temiamo, rimarranno per un po’ senza risposta, o perlomeno senza una risposta definitiva, finché non passeranno gli anni e raccoglieremo, nel senso letterale del termine, i frutti dell’operato della robotica.

Ci vengono in mente l’amore, la passione, di molti vignaioli artigiani per il loro lavoro, agricoltori che conoscono le loro piante una per una – tanto che ad alcune danno anche un nome -, e ci resta piuttosto difficile, se non impossibile, immaginare che un robot possa fare altrettanto.

Vendemmia in Toscana a Bolgheri di grappoli d'uva nera

Eppure Marchesi Antinori crede alla bontà dei robot in vigna

Tra le ultime notizie del settore vitivinicolo emerge su questo argomento la decisione di Marchesi Antinori di diventare azionista di VitiBot, azienda francese leader nel settore della robotica per vigneti. Parliamo di un’antichissima famiglia del vino da 26 generazioni – ossia da oltre 600 anni -, tra i proprietari terrieri più importanti d’Europa, produttori di bottiglie iconiche a livello mondiale, come Tignanello e Solaia, con una cantina che nel 2022 ha vinto il primo premio nella “World’s Best Vineyards 2022”. Insomma, parliamo di chi, in Italia, il vino lo sa fare come pochissimi altri.

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