Scopri il Sacro Monte di San Vivaldo, conosciuto come la ‘Gerusalemme di Toscana’. Visita questo monumento nazionale e immergiti nella sua affascinante storia.

San Vivaldo, a Montaione, un gioiello che merita la visita

Nella Città Metropolitana di Firenze, nei pressi di Montaione, si trova un vero e proprio tesoro nascosto che risale al XII secolo, conosciuto anche come la “Gerusalemme di Toscana”: il Sacro Monte di San Vivaldo. Oggi San Vivaldo è considerato uno dei luoghi di culto più famosi d’Italia, tanto da ottenere il riconoscimento di monumento nazionale.

San Vivaldo fu dapprima un albero cavo, poi un eremo, poi un vero e proprio convento

La storia di San Vivaldo ebbe origine all’inizio del Trecento, quando vi si ritirò a vita eremitica il francescano Vivaldo Stricchi da San Gimignano, in seguito trovato morto nel tronco cavo di un castagno che utilizzava come dimora. Su questo luogo sorse un eremo che nel 1497 i frati francescani trasformarono in convento.

Due frati che, in quel periodo, erano soliti intraprendere pellegrinaggi in Terra Santa, fra Tommaso da Firenze e fra Cherubino Conzi, furono i principali artefici di questo progetto straordinario. Edificarono un convento e circa 25 cappelle che riproponevano le tappe salienti della vita, della passione e della morte di Cristo. Gli abitanti del luogo contribuirono all’impresa trasportando le pietre necessarie per la costruzione dal fondo del fiume Egola.

Sacro Monte di San Vivaldo, la Gerusalemme di Toscana. ©Andrea Rontini

L’obiettivo delle 25 cappelle era un pellegrinaggio simbolico

L’obiettivo principale nella creazione delle 25 cappelle era di offrire alla popolazione la possibilità di compiere un pellegrinaggio simbolico senza doversi recare fino a Gerusalemme, in quel periodo sotto il dominio dei turchi, evitando così spese e rischi eccessivi. Una bolla di papa Leone X, del 1516, riconobbe l’importanza delle cappelle e concesse un’indulgenza a coloro che vi si sarebbero recati a pregare.

Nel corso dei secoli, le cappelle furono affidate a famiglie private per la manutenzione e le riparazioni, ma alcune andarono perdute a causa dell’incuria e dei dissesti del terreno. Oggi, le cappelle sopravvissute sono sotto l’egida della Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, che ne cura la conservazione.

Il Sacro Monte di San Vivaldo è organizzato secondo i parametri della Gerusalemme terrena

Il Sacro Monte di San Vivaldo è organizzato secondo un preciso ordine iconografico e topografico, fedele ai parametri della Gerusalemme terrena. Le diciassette cappelle originali, insieme al pozzo della Samaritana, sono tutte adornate da gruppi plastici in terracotta, realizzati da valenti scultori collegati alle botteghe di Giovanni della Robbia, Benedetto Buglioni e Agnolo di Polo, esperto modellatore formatosi nella celeberrima bottega del Verrocchio.

La Gerusalemme di Toscana sul Sacro Monte San Vivaldo

Un’esperienza spirituale unica

Attraversare il Sacro Monte di San Vivaldo significa immergersi in un’esperienza spirituale unica, potendo rivivere le tappe fondamentali della vita di Cristo in un contesto architettonico e naturale incantevole. Questo luogo incarna la fede, la storia e l’arte, offrendo a visitatori e pellegrini un’opportunità di contemplazione e riflessione in un’atmosfera di estremo fascino a suggestione che riscalda l’anima.

Per maggiori informazioni sulle visite e prenotazioni inviare una email a [email protected]

In estate a San Vivaldo risuona la musica classica

Presso il Sacro Monte di San Vivaldo si svolgono ogni anno una serie di eventi culturali. In particolare, nel chiostro del convento, durante il periodo estivo è possibile assistere a concerti di musica classica.

Il Palazzo Pretorio e la chiesa di San Regolo

Nel semplice impianto urbano, costituito da tre strade parallele, spicca il Palazzo Pretorio (secolo XIV), sulla cui facciata si conservano ancora numerosi stemmi, in pietra e terracotta invetriata, degli antichi podestà. All’interno si trovano il Museo Civico e l’Archivio Storico.

Importante anche la chiesa di San Regolo, già San Bartolommeo, del XIII secolo, che conserva una pregevole pittura (Madonna con Bambino del XIII secolo) riferita alla scuola del Cimabue.

Per approfondire: Montaione riconfermato anche per il 2024 tra i “Borghi più belli d’Italia”

La chiesa di San Regolo a Montaione, borgo toscano vicino alla via Francigena

Luoghi da vedere nei dintorni di Montaione: la Villa da Filicaja e la cisterna romana

Nel comune, oltre al Sacro Monte di San Vivaldo, sono presenti numerosi luoghi d’interesse storico e artistico. In località Sant’Antonio, sulla strada per Gambassi terme, a circa 1 Km dal capoluogo, si trova la Villa da Filicaja, che sorge nel luogo della romana Figline: fu donata dalla famiglia Medici, con vasti terreni e una casa nel paese, al poeta Vincenzo da Filicaja (secolo XIV).

A circa 2 chilometri troviamo la cisterna romana che risale al II secolo d.C.. Lunga 27 metri e larga 3, divisa in tre vasche rettangolari, raccoglieva 400 metri cubi d’acqua provenienti dalle sorgenti di Poggio all’Aglione.

I Castelli di Pietrina e Camporena e la rocca di Castelfalfi

A 4 chilometri da San Vivaldo, a valle dei ruderi medioevali dei Castelli di Pietrina e Camporena, si trova la frazione di Iano, un tempo importante per le cave di onice e per la lavorazione delle pietre dure.

Il borgo e la rocca di Castelfalfi, sullo sperone di una delle magnifiche colline intorno, furono fondati nell’VIII secolo circa dal longobardo Faolfi (da qui il nome “Castrum Faolfi”). Distrutto nel 1395 durante le guerre tra Fiorentini e Pisani, il castello fu ricostruito e coronato da quattro torri, da bastioni e solide mura. Interessante, nel borgo, anche la chiesa romanica di San Floriano.

Montaione è un piccolo borgo toscano nella campagna Empolese Valdelsa, vicino ai famosi borghi toscani di San Gimignano e Certaldo

Soggiornare a Montaione e dintorni

Strutture ricettive

Residence Santa Maria Apartments in Tuscany: 10 appartamenti con piscina; Borgo San Benedetto: affascinante e antica fattoria ristrutturata in 16 appartamenti con ristorante e piscina; Borgo Di Collelungo: antico complesso ristrutturato con abitazioni del 1100, tra oliveti e splendida vista sulla campagna; Villa Sestilia Guest House: villa storica degli inizi del XX secolo, ristrutturata e circondata da un parco di 10 ettari; Agriturismo Borgo la Casaccia: antico borgo medievale del XVIII secolo trasformato in un comparto turistico di 12 appartamenti con piscina.

Ristorazione

Ristorante Borgo alla vigna: in un vecchio fienile ristrutturato, menù tipico ma con un tocco di modernità; Ristorante I’ Ciampa: nel centro storico di Montaione, veranda, buona cucina, indicato anche per bambini, visti gli spazi; Ristomacelleria Mattone Due: all’interno di una macelleria, ambiente unico, carne di prima scelta; Ristorante I Cucco: posizione molto panoramica sulle mura del centro storico di Montaione, piatti in prevalenza di carne della tradizione toscana, rivisitati con gusto moderno; Ristorante Il Caminetto: cucina tipica toscana, specializzato nella carne.

Per approfondire: Castelfalfi, il ritorno alla vita di un borgo abbandonato

Castelfalfi, borgo abbandonato della Valdelsa, rinasce a nuova vita divenendo uno degli hotel 5 stelle e resort più belli della Toscana

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Foto 1 ©AndreaRontini | Foto 2 ©MontaioneInTuscany |

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