3 / 4 – La grande scoperta di San Casciano dei Bagni: parlano gli esperti

I commenti degli esperti

Un tesoro “assolutamente unico,  sottolinea Jacopo Tabolli, giovane docente dell’Università per Stranieri di Siena, che dal 2019 guida il progetto con la concessione del ministero della Cultura e il sostegno anche economico del piccolo Comune toscano.

Ciò permetterà lo sviluppo di studi interdisciplinari che hanno già visto all’opera “specialisti di ogni disciplina, dagli architetti ai geologi, dagli archeobotanici agli esperti di epigrafia e numismatica” – commenta Luigi La Rocca, direttore generale per l’archeologia del ministero della Cultura.

Mentre il ministro Gennaro Sangiuliano ha già visitato il laboratorio di restauro che ha appena accolto le statue: “Un ritrovamento eccezionale che ci conferma una volta di più che l’Italia è un paese fatto di tesori immensi e unici. La stratificazione di diverse civiltà è un unicum della cultura italiana”.

Il borgo di San Casciano dei Bagni in Toscana

Un palazzo cinquecentesco ospiterà le nuove meraviglie ritrovate

Il direttore generale musei del ministero Massimo Osanna ha appena approvato l’acquisto del palazzo cinquecentesco che ospiterà nel borgo di San Casciano le nuove meraviglie dissotterrate –  museo al quale si aggiungerà in futuro un vero e proprio parco archeologico – e, condividendo l’entusiasmo aggiunge: “La scoperta più importante dai Bronzi di Riace, è certamente uno dei ritrovamenti di bronzi più significativi mai fatti nella storia del Mediterraneo antico”, quindi pone l’accento “sull’importanza del metodo usato in questo scavo, com’è stato per le scoperte più recenti di Pompei”.

Artigiani locali arricchivano il santuario

“Realizzate con tutta probabilità da artigiani locali, le 24 statue appena ritrovate” – spiega l’archeologo Tabolli affiancato dal direttore dello scavo Emanuele Mariotti e da Ada Salvi della Soprintendenza – “si possono datare tra il II secolo avanti Cristo e il I dopo. Il santuario, con le sue piscine ribollenti, le terrazze digradanti, le fontane, gli altari, esisteva almeno dal III secolo a.C. e rimase attivo fino al V d.C. – racconta – “quando in epoca cristiana venne chiuso ma non distrutto: le vasche sigillate con pesanti colonne di pietra, le divinità affidate con rispetto all’acqua. È anche per questo che, rimossa quella copertura, gli archeologi si sono trovati davanti un tesoro ancora intatto. Di fatto, il più grande deposito di statue dell’Italia antica e comunque l’unico di cui abbiamo la possibilità di ricostruire interamente il contesto”, ci tiene a sottolineare Tabolli.

Ma chi pagava questi capolavori? Scoprilo a pagina 4

Informazioni sull'autore

Avatar photo
Poeta & Ambassador of Tuscany
[fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/san-casciano-dei-bagni-statue-etrusche/" width="100%" count="on" num="3"]