Il santuario di San Pellegrino in Alpe, sul confine tra Toscana ed Emilia Romagna, è un luogo suggestivo e di incredibile bellezza che si trova all’apice della salita più difficile di tutto l’Appennino.

San Pellegrino in Alpe: il bellissimo santuario tra Toscana ed Emilia

Spiegatemi voi dunque,
in prosa o in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la Terra è tutta a pezzetti

– Gianni Rodari

Il santuario di San Pellegrino in Alpe è un luogo magico. Non solo per la bellezza naturale in cui è immerso, per il suo silenzio rigenerante e le sue magnifiche tradizioni culinarie. San Pellegrino in Alpe è un luogo sospeso, a metà fra la Toscana e l’Emilia Romagna. Un luogo diviso tra i comuni di Castiglione di Garfagnana (provincia di Lucca) e di Frassinoro (provincia di Modena).

Panorama dal Santuario di San Pellegrino in Alpe in Garfagnana al confine tra Toscana ed Emilia

La leggenda di San Pellegrino

Secondo la leggenda, San Pellegrino era il figlio del Re di Scozia Romano e della moglie Plentula; una volta morto il padre rifiutò la corona e partì per un pellegrinaggio in Terra Santa e in Italia. Nel Bel Paese il santo convertì un brigante di nome Bianco che rimase con lui per tutta la vita come fedele compagno. I due scelsero di vivere in una caverna a metà tra la Toscana e l’Emilia Romagna, come eremiti, nutrendosi di radici e aiutando i viandanti.

Il diavolo in persona scendeva ogni giorno sulla Terra a tentare San Pellegrino che un giorno, persa la pazienza, gli tirò uno schiaffo. Il demonio ruotò su stesso per tre volte e poi fu scaraventato contro un monte, creando il buco del Monte Forato e i “sassi del diavolo”, un luogo visitabile ancora oggi.
Il giro del diavolo è un luogo raggiungibile tramite un semplice sentiero che parte da San Pellegrino in Alpe. Ogni pellegrino dovrà portare con sé un sasso, grande come la colpa da espiare. Dopo aver girato tre volte intorno alla piccola montagna di pietre, si potrà lasciare il sasso e la colpa sarà perdonata.

San Pellegrino morì a 97 anni dopo aver inciso la sua vita sul tronco di un vecchio faggio; il corpo, miracolosamente intatto, fu trovato da due coniugi modenesi avvertiti in sogno da un angelo. La Toscana e l’Emilia Romagna si contesero a lungo il corpo. Per risolvere la questione il corpo fu depositato su un carro trainato da un toro toscano e uno emiliano: il corpo sarebbe rimasto nel luogo in cui gli animali si sarebbero fermati. Gli animali si fermarono a Thermae Salonis, al confine tra Toscana e Emilia, dove oggi sorge San Pellegrino in Alpe.

Croce a San Pellegrino in Alpe con vista sull'Appennino Tosco Emiliano

Il santuario di San Pellegrino in Alpe

Il santuario di San Pellegrino è molto antico; i primi riferimenti alla sua esistenza li troviamo in alcuni documenti del 1100. Non era solo un luogo di culto in cui erano conservate le reliquie dei Santi Pellegrino e Bianco, era anche un hospitale per i viandanti, dove trovare un fuoco, un pasto caldo e un ristoro.

Il luogo di culto, data anche la sua posizione strategica, divenne molto famoso in poco tempo e fu visitato anche dagli imperatori Enrico IV, Federico II e Papa Alessandro VI.

Il tempio dove risiedono le mummie dei Santi Pellegrino e Bianco è stato realizzato da Matteo Civitali nel 1475 e sorge sul confine fra le due regioni: i Santi hanno i piedi in Toscana e la testa in Emilia.

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Il tempio dei Santi Pellegrino e Bianco a San Pellegrino in Alpe

Il culto dei Santi Bianco e Pellegrino

San Pellegrino e San Bianco non sono riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa Cattolica, ma il primo mese di Agosto si celebra una sacra messa nel Santuario. La croce di faggio che si trova fuori da San Pellegrino in Alpe viene cambiata durante la santa celebrazione e quella vecchia viene divisa fra i pellegrini come protezione.

Ancora oggi, il Santuario è un punto di riferimento per la spiritualità e per la bellissima vista che offre: è il centro abitato non comunale posto alla maggiore altitudine dell’intera catena montuosa appenninica, una terrazza naturale.

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Panorama dal Santuario di San Pellegrino in Alpe in Garfagnana al confine tra Toscana ed Emilia

La salita più difficile dell’Appennino

La salita di San Pellegrino in Alpe, lato toscano, è una delle salite più difficili dell’intero Appennino con una pendenza del 18% ed è stata più volte affrontata al Giro d’Italia nelle edizioni 1989, 1995, 2000.

Ehi tu, sì proprio tu che ci leggi, abbattiamo la quarta parete, dài, quella che divide il film dallo spettatore: diventa protagonista, consigliaci un luogo speciale, o un laboratorio di un Artigiano di un Artista, oppure un Viticoltore che per te è speciale, raccontacelo, e magari noi lo racconteremo. Che ne dici?

 

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