Matteo Perchiazzi ha fondato la prima Scuola di Mentoring di Italia che ha sede a Firenze in Lungarno del Tempio.

A Scuola di Mentoring con Matteo Perchiazzi

A me salta in mente il vecchietto di Karatè Kid quello di “metti la cera-togli la cera”, oppure un qualcuno con un bel impermeabile nero alla Matrix, con occhiali scuri di serie. In realtà se proprio dovessi rifarmi alla fiction dovrei basarmi sulla mitologia greca. Mentore infatti era un caro amico di Ulisse, a cui l’eroe affidò il figlio Telemaco prima di partire per la guerra di Troia. In seguito Atena si trasmutò in Mentore per infondere coraggio a Telemaco contro i Proci.

A scuola di mentoring a Firenze

Matteo Perchiazzi ovviamente non è nulla di tutto questo, è un professionista con un volto molto rassicurante, ma senza nessun tratto particolare. Niente Itaca, niente Matrix: direi che un mentore è una persona normale.

Matteo, come è iniziato il tuo approccio al mentoring e cosa è?

Ho iniziato a lavorare nel mentoring quattordici anni fa, ero un giovane ricercatore universitario e fui coinvolto in quella che era una prima ricerca europea sul mentoring e da quel momento me ne sono innamorato. E’ un metodo molto semplice che si basa sull’avere dei modelli positivi e dei maestri ai quali ispirarsi. In sintesi è un rapporto uno ad uno dove il maestro insegna all’allievo. Il mentoring è una metodologia che si è sviluppata in tanti contesti.

In Inghilterra, ad esempio, viene applicata in molti settori, dalla scuola ai servizi al lavoro. Lì è normale, in prima liceo, avere uno studente dell’ultimo anno che ti fa da guida così come nei servizi al lavoro, puoi trovare un mentore per ogni professionalità a cui vuoi aspirare. Se vuoi lavorare nel Marketing, ti affiancano un Mentore che lavora nel Marketing, se vuoi lavorare nella logistica, ti affiancammo un Mentore che lavora nella logistica, per farti capire come è il mestiere e quali sono i percorsi di carriera tipici. Un altro ambito dove il mentoring è usato è quello del sociale dove modelli positivi vengon0 usati con coloro che si trovano in difficoltà. Un esempio che potrei farti è quello di un tossicodipendente che è uscito dal tunnel. Questa persona potrebbe essere colui che insegna ad altri come vernirne fuori.

Hai fondato la prima scuola di mentoring in Italia. Differisce in qualcosa dalla tradizione del mentoring anglosassone?

Ok, faccio una premessa: ogni processo educativo è influenzato dalle dinamiche culturali del luogo, dal costrutto della famiglia e del mondo del lavoro. Questi modelli sono diversi da quelli che ci sono in italia. Avendo lavorato in questi anni in oltre 300 situazioni dove il mentoring è stato applicato, ho cercato il più possibile di adattarlo al contesto italiano. Ho deciso di aprire la Scuola anche perché stavano iniziando a comparire in Italia delle grandi bufale. Il mentore infatti non è un tuttologo, può solo aiutare nell’ambito della sua specifica competenza professionale. Un muratore quindi potrà aiutare chi si affaccia a quella professione, un manager aiuterà un manager e così via. Ho scritto quindi un libro “Apprendere il mentoring” dove ho raccolto diverse storie di eccellenza e ho iniziato a sistematizzare il metodo pedagogico da applicare. La scuola di mentoring, sottolineo scuola e non società di consulenza, è riconosciuta dal massimo organismo internazionale del settore che è il Coaching and Mentoring International di Londra. Io sono l’unico partner in Italia che può dare la certificazione ufficiale in questo senso a chi partecipa ad un nostro corso. La scuola inoltre ha un dipartimento di ricerca e pubblicazione. Abbiamo un quadrimestrale che si chiama kairos che significa rivelazione.

Matteo Perchiazzi, fondatore della Scuola Italiana di Mentoring, ci racconta una storia fatta di mentoring e sport

Hai qualche storia particolare e interessante sul mentoring da raccontarmi?

Si, ne ho due, peraltro molto recenti dove la Scuola di mentoring ha fatto da consulenza e formazione. Il primo è il caso dell’Aeronautica militare in Afghanistan, dove l’aeronautica è parte della missione Nato Training Mission, una missione atta a istruire la popolazione. La scuola è da 4 anni che fa formazione a tutti i mentor che vanno in Afghanistan. Da questa esperienza abbiamo avuto qualcosa come 1200 diari dai mentor nel paese. Quello che abbiamo capito analizzando i testi è che ci sono dei valori universali tramite i quali è possibile comunicare con popoli con radici e religione completamente diversi dai nostri come la pace, l’amicizia e il senso della famiglia.

La seconda storia riguarda un progetto concluso nel 2013 a proposito di un mentoring applicato ai disabili attraverso lo sport. Qui i mentor erano campioni sportivi con disabilità fisiche che facevano da maestri a disabili mentali e psichici. E’ stato un progetto meraviglioso che ha insegnato tanto a tutti.

Un’ultima curiosità: a livello aziendale cosa può dare il mentoring?

In Inghilterra il mentoring viene usato per gestire i processi di cambiamento e, soprattutto, è usato per gestire i talenti. Questo è un aspetto importante. Nel progetto con Ferrovie dello Stato il mentoring è servito per affiancare ai giovani manager del middle management i top manager, questo in una fase di ristrutturazione. Oggi si buttano fuori persone esperte perché costano troppo e si gestiscono i giovani senza insegnarli nulla. L’importanza del mentoring serve per dare risalto alle competenze già espresse per poterle dare ai giovani in funzione di una crescita professionale sempre spendibile ovunque. Un altro aspetto a livello aziendale è il mentoring per la creazione di nuove imprese. Anche qui l’Inghilterra insegna e parliamo di situazione dove i vecchi imprenditori si interfacciano con i giovani imprenditori.

Chiudo l’intervista convinto che, se anni fa avessi avuto un mentore come Matteo Perchiazzi sicuramente avrei continuato a fare il lavoro che volevo. Ma questa è un’altra storia.

I riferimenti per contattare o prendere ulteriori info su questo interessantissimo mondo del mentoring sono: www.scuolaitalianadimentoring.it a Firenze in Lungarno del Tempio 32.

Vi lascio con un ultimo esempio dal film Django: l’uomo a destra nella foto, l’attore Christoph Waltz, nel film era il mentore di Jamie Foxx alias Django…..non so se mi spiego.

Matteo Perchiazzi ha aperto la prima Scuola di Mentoring ufficiale in Italia.La sede della scuola dove si tengono i corsi è a Firenze in Lungarno del Tempio

 

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Diego Landi Blogger & Ambassador of TuscanyPeople
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