Intervista a Sergio Zingarelli Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico nel 2015, anno in cui il vino compiva 300 anni.

La storia di Sergio Zingarelli

Chianti Classico e Gallo Nero, sono due parole sulla quale noi toscani ci soffermiamo sempre un attimo; rallentiamo il fluire della conversazione, abbassiamo il tono, liberiamo un’occhiata penetrante o una risata spontanea, come del vino più in generale, non riusciamo proprio a parlarne en passant.

Lo sentiamo come parte di noi, della nostra storia, sangue e anima della nostra amata regione. Oggi tuttavia non siamo qui per parlare, ma per ascoltare; ci troviamo infatti in compagnia di Sergio Zingarelli, Presidente di Rocca delle Macìe e del Consorzio Vino Chianti Classico, custode di una delle tradizioni più belle della Toscana.

Sergio Zingarelli è Presidente dell'azienda vitivinicola Rocca delle Macìe e del Consorzio Vino Chianti Classico, che quest'anno celebra i suoi 300 anni.

La famiglia Zingarelli, da Cinecittà a Castellina in Chianti

Per iniziare a conoscere Sergio Zingarelli gli abbiamo domandato innanzi tutto delle sue origine familiari e di come queste lo abbiano condotto nel Chianti Classico: “Le mie origini, innanzi tutto, son romane. – ci racconta –  Mio padre era il produttore cinematografico Italo Zingarelli.

Ha iniziato come stantman nel Cinquanta con ‘Quo Vadis’, poi direttore di produzione e nel 1958, quando sono nato io, ha iniziato a produrre con la sua società, la Delta SpA. Siamo certi che tutti voi conosciate due grandissimi attori scoperti da Italo Zingarelli: “nel Settanta, produsse ‘Lo Chiamavano Trinità’ con Bud Spencer e Terence Hill e il sequel ‘Continuavano a Chiamarlo Trinità‘ è stato il film italiano più visto in televisione; da lì è cambiata la storia della mia famiglia, perché mio padre aveva sempre avuto il sogno di un’azienda agricola“.

Fu forse una stessa sensibilità artistica ad accomunare gli amori (italianissimi) per il cinema e per il vino, ma certo, nel 1973, Italo Zingarelli giunse a Castellina in Chianti e decise di acquistare la Fattoria Le Macìe: “Io avevo 15 o 16 anni” – continua Sergio Zingarelli -“ma solo nel 1986, dopo la laurea in economia, mi sono trasferito con mia moglie e il mio primo figlio in Toscana. Ho preso la decisione di seguire la strada del cuore, quella vitivinicola: nel 1991 sono diventato Amministratore Delegato e nel 2000, quando papà è mancato, Presidente dell’azienda“.

Sergio Zingarelli è Presidente dell'azienda vitivinicola Rocca delle Macìe e del Consorzio Vino Chianti Classico, che quest'anno celebra i suoi 300 anni.

Fattoria Le Macìe

Un trasferimento seguito al richiamo della più grande passione di famiglia, singolarmente riunitasi a quella per lo sport, Sergio Zingarelli giocava a pallavolo e seguiva il calcio, ma proprio qui in Toscana ha avuto modo di dedicarsi ad una nuova passione in comune con i suoi collaboratori e colleghi: la corsa.

Nel 2003 mi ero messo in testa di correre una maratona, da Rocca delle Macìe siamo partiti in sei, tutti insieme, dall’enologo, al vice enologo, al direttore vendite Italia. Ho corso la Maratona di New York sei volte“.

Ci basta a comprendere l’ambiente umano di Rocca delle Macìe, rigorosa professionalità combinata ad un clima familiare al 100%, siamo certi che anch’esso faccia parte dei segreti del miglior vino.

Sergio Zingarelli è Presidente dell'azienda vitivinicola Rocca delle Macìe e del Consorzio Vino Chianti Classico, che quest'anno celebra i suoi 300 anni.

Rocca delle Macìe, quattro tenute nel cuore del Chianti

Oggi Rocca delle Macìe comprende quattro fattorie nella zona del Chianti Classico, da non confondere con il più ampio areale del vino Chianti che pur toscano non è limitato al vero Chianti geografico, nonché due tenute in Maremma, dove si produce un altro vino celebre: il Morellino di Scansano.

In Maremma Sergio vinifica vermentino, rosato e naturalmente il Morellino, da quest’anno: “poiché i vini appartengono al territorio“, rappresentati dal brand di Campomaccione, il nome della prima fattoria maremmana di Sergio Zingarelli.

Quanto a Rocca delle Macìe, il suo nome è divenuto sempre più sinonimo di Chianti Classico, di una produzione limitata e di eccellenza o come ama definirla Sergio: artigianale, molto richiesta negli Stati Uniti, in Canada, in Germania, in Giappone, ma anche in Italia perché: “per dimostrare la sua qualità elevata, un’azienda deve essere forte nella zona in cui produce, chi beve il nostro vino a Hong Kong deve trovare lo stesso prodotto anche in Italia, sennò diamo la sensazione che siano vini esclusivamente da esportazione. E non è così per Rocca delle Macie“.

Sergio Zingarelli è Presidente dell'azienda vitivinicola Rocca delle Macìe e del Consorzio Vino Chianti Classico, che quest'anno celebra i suoi 300 anni.Foto:

Chianti Classico: Rocca delle Macìe Gran Selezione Sergio Zingarelli

Esiste però anche una qualità assoluta, qui a Castellina, Gaiole, Greve, Radda in Chianti e prende il nome di Chianti Classico Gran Selezione. Un vero e proprio inno a Dioniso, cantato dai vini che oltre al disciplinare del Chianti Classico si vincolano ad un’ulteriore legislazione ancora più stringente a riguardo della coltivazione delle uve, delle caratteristiche organolettiche, dell’invecchiamento.

A Rocca delle Macìe la Gran Selezione è intitolata a Sergio Zingarelli: “il top del top della nostra offerta, un nuovo vino che vendiamo il 50% più caro del vino che vendevamo più caro prima“.

Un successo immediato, certificato sia dalle vendite sia dalla critica, al sedicesimo posto come miglior vino rosso italiano, secondo la media delle otto guide nazionali più prestigiose ed all’ottavo posto se prendiamo in esame anche la ricezione internazionale considerando le valutazioni autorevolissime di Robert Parker e Wine Spectator, come proposto quest’anno dal mensile Gentleman del gruppo Milano Finanza. Risultato straordinario poiché ottenuto alla seconda vendemmia in commercio, ovvero con le uve del 2011, collocandosi al fianco di vini perfezionati dal lavoro di decenni.

Sergio Zingarelli è Presidente dell'azienda vitivinicola Rocca delle Macìe e del Consorzio Vino Chianti Classico, che quest'anno celebra i suoi 300 anni.

Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio Chianti Classico

Dopo un’esperienza ventennale nel consiglio di amministrazione del Consorzio Vino Chianti Classico, la presidenza avrebbe potuto essere il meritato coronamento di un un successo e di un impegno lunghi una vita, ma nel caso di Sergio Zingarelli è molto di più.

Due sono state le scelte fondamentali della presidenza Zingarelli. La prima quella di un rinnovato impegno per la promozione del Gallo Nero, logo del Chianti Classico: “il più importante simbolo legato ad una denominazione vitivinicola al mondo, noi ci teniamo ad avere un’identità molto forte, a differenziarci.

Come ho ribadito in una mia recente intervista a ‘Il Sole 24 Ore’: se c’è il Gallo Nero è Chianti Classico, se non c’è il Gallo Nero non è Chianti Classico“. La seconda risoluzione, invece, ha rappresentato una vera e propria svolta fondamentale: l’istituzione della Gran Selezione, con lo scopo di: “raggruppare le eccellenze del Chianti Classico e tenerle tutte unite“.

Sergio Zingarelli è Presidente dell'azienda vitivinicola Rocca delle Macìe e del Consorzio Vino Chianti Classico, che quest'anno celebra i suoi 300 anni.

La presentazione in Palazzo Vecchio della Gran Selezione

La Gran Selezione è stata presentata per la prima volta il 29 gennaio del 2014 a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento, sotto l’affresco del Vasari che per primo ha raffigurato il Gallo Nero, un evento mondiale. All’inizio, come spesso accade: “quando promuovi cambiamenti molto coraggiosi, abbiamo ricevuto anche critiche, ma dalle venticinque aziende dell’inizio oggi siamo più di cento“.

Stappate le prime bottiglie di Gran Selezione, l’eco mediatico è stato enorme e ne ha beneficiato tutto il Chianti Classico; poi il riconoscimento da parte dei clienti, con una crescita costante delle vendite fino ad oggi, specialmente nei ristoranti ed una significativa rivitalizzazione del mercato italiano.

Sergio Zingarelli, tuttavia, non sarà ricordato solamente come il presidente della Gran Selezione; egli ha intrapreso anche un cammino che speriamo possa portare la terra del Chianti Classico verso il riconoscimento più alto: “all’ultima assemblea abbiamo deciso di richiedere l’iscrizione al patrimonio dell’Unesco“. Oltre 71.000 ettari di territorio, nel cuore della Toscana, verso l’albo del Patrimonio dell’Umanità.

Sergio Zingarelli è Presidente dell'azienda vitivinicola Rocca delle Macìe e del Consorzio Vino Chianti Classico, che quest'anno celebra i suoi 300 anni.

In cammino verso l’Unesco

Abbiamo ragione di ritenere che l’annata 2016 risulti propizia al principio del cammino verso l’Unesco, ricorre infatti il tricentenario del bando con il quale Cosimo III de’ Medici, nel 1716, vincolò la produzione del vino allora chiamato Chianti ad una precisa area geografica: “per me è un onore essere Presidente in quest’anno“.

Naturalmente sono previste importanti celebrazioni, il prossimo 15 maggio: “per la prima volta una tappa del Giro d’Italia si chiamerà con il nome di un vino: Chianti Classico Stage. Una cronometro: 41km tra Radda in Chianti e Greve in Chianti“.

Infine, Fortuna (o Dioniso ?) vuole che l’esatto giorno dell’editto di Cosimo III, il 24 settembre, cada di sabato: “ci saranno eventi sia a Firenze, sia a Siena“. Così, felicissimi di avere conosciuto Sergio Zingarelli, salutandolo e ringraziandolo, gli assicuriamo anche il nostro desiderio di continuare a seguire la sua opera; sicuri che il prossimo 24 settembre, intensi e rossi, non mancheranno i bei bicchieri pieni di Chianti Classico.

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In collaborazione con Rocca delle Macìe

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Alessio Mariani Blogger & Ambassador of TuscanyPeople
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