Un breve approfondimento sul significato del simbolo del pentacolo, la famosa stella a 5 punte che accompagna l’uomo fin dall’antichità

Il simbolo del pentacolo: storia e significato

Chi non ha mai visto il pentacolo, la famosa stella a 5 punte generalmente iscritta in un cerchio? Ma cosa significa? Da dove proviene? È da considerarsi un emblema positivo o negativo? Cercheremo di rispondere a tutte queste domande nell’articolo qui sotto. Seguiteci in una nuova tappa del viaggio all’interno dei più importanti simboli del mondo.

Candela nera accesa e stella a 5 punte in un bosco

Etimologia del termine pentacolo

L’etimologia del termine è in realtà oscura. Tuttavia la costruzione e il significato suggeriscono una derivazione dal prefisso greco penta-, combinato col suffisso latino –culum, (costruzione non del tutto estranea al latino medioevale); in alternativa potrebbe derivare dal francese medio in cui la parola “pendacol”/”pentacol” che significa gioiello o ornamento appeso attorno al collo (da :pend- pendere, à al, col o cou collo).

Le origini della stella a 5 punte

Le origini del pentacolo sono molto remote. Esistono ritrovamenti che testimoniano la sua presenza già in Egitto e in Mesopotamia. In generale il simbolo si individua in tradizioni storiche e culturali che spesso non mostrano nessun punto di contatto tra loro, soprattutto se si considera il differente periodo storico in cui sono state trovate le prime stelle a cinque punte.

Nel primo monumentale alfabeto sumero, o cuneiforme, un glifo a forma di pentacolo serviva da logogramma per la parola ub, che significa “angolo, piccola stanza, cavità, buca, trabocchetto”. Questo in seguito ha dato origine al segno cuneiforme UB, composto da cinque cunei.

La parola Pentemychos (πεντέμυχος letteralmente: “cinque angoli” o “cinque recessi”) era il titolo della cosmogonia di Pherecydes di Syros. Qui i “cinque angoli” corrispondono a dove i semi di Chronos (il tempo) vennero collocati all’interno della Terra, in modo che il cosmo apparisse.

Ciondolo a forma di pentacolo al collo di una ragazza

Il pentacolo e Venere

La sua connotazione originaria non era affatto negativa. Le prime testimonianze ci dicono che il pentacolo veniva utilizzato in epoca greca, romana e post-romana, come simbolo sacro nella pratica dei culti legati a Venere, incarnazione della forza, della bellezza e soprattutto della sessualità mistica.

Il legame della figura con Venere/Afrodite si deve al fatto che il pianeta omonimo, visto dalla Terra, compie nel cielo (in un periodo di otto anni) un percorso simile a un pentagono.

La stella a 5 punte durante il neoplatonismo

Nel periodo neoplatonico si diceva che il pentacolo fosse usato dai Pitagorici – che lo chiamavano ὑγιεία hugieia, ovvero “salute” – come simbolo o segno di riconoscimento. Il segno infatti veniva tracciato apposta in un modo cancellabile, così da poter trovare aiuto o protezione.

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Il nove nei tarocchi rappresentato dalla regina dei pentacoli

Il pentacolo simbolo cristiano

La stella 5 punte, che aveva significato di luce se posto sulla riproduzione della grotta di Betlemme, era utilizzato anticamente come simbolo cristiano per indicare i cinque sensi, o le cinque ferite di Cristo durante la crocifissione.

Il pentacolo riveste anche un importante ruolo simbolico nel poema inglese Sir Gawain e il cavaliere verde (XIV sec.), in cui il simbolo decora lo scudo dell’eroe. Il poeta senza nome, attribuisce l’origine del simbolo a Re Salomone e spiega che ognuno dei cinque punti interconnessi rappresentano una virtù legata a un gruppo di cinque.

Gawain è perfetto nei suoi cinque sensi e nelle cinque dita della mano, fedele alle Cinque Piaghe di Cristo, prende coraggio dalle cinque gioie che Maria ebbe nella morte di Gesù, ed esemplifica le cinque virtù del cavalierato.

La carta dei Tarocchi del Cavaliere del pentacolo

Il pentacolo come rappresentazione dell’universo

La stella a 5 punte può inoltre essere considerata una rappresentazione del microcosmo e del macrocosmo: combina infatti in un unico segno tutta la creazione. Le cinque punte del pentacolo simboleggiano i cinque elementi metafisici dell’acqua, dell’aria, del fuoco, della terra e dello spirito.

Le tre punte superiori rappresentano invece i tre aspetti attraverso cui si manifesta la Divinità, o la Dea triplice del druidismo e della wicca, sebbene il concetto di divinità tripartita sia comune a molte tradizioni pagane e anche indoeuropee. Le punte inferiori rappresentano, al contrario, Dio nel duplice aspetto di fertilità e divinità dell’aldilà.

Dal Medioevo in poi si fa simbolo ambivalente

Fu nel Medioevo che il pentacolo cominciò a essere visto come simbolo satanico, probabilmente per il suo forte legame con la cultura pagana.
La stella a cinque punte rovesciata, ovvero con le due estremità verso l’alto, assume infatti un significato perlopiù negativo. Con le due punte verso l’alto, la materia (fuoco e acqua) viene posta in alto, simboleggiando la predominanza sullo spirito, come l’energia che discende dall’alto andando a potenziare l’anima dell’uomo.

Soprattutto nell’iconografia medioevale, la stella utilizzata al contrario, con le due punte rivolte verso l’alto, rappresentava addirittura il diavolo, iscritto dentro la stella, con le corna che terminavano in su.

Un pentacolo rovesciato, con due punte che si proiettano verso l’alto – sostiene Eliphas Levi, il più famoso occultista e studioso di esoterismo dell’Ottocento – è un simbolo del male e attrae forze sinistre, perché rovescia il giusto ordine delle cose e dimostra il trionfo della materia sullo spirito. È la capra della lussuria che attacca il cielo con le sue corna, un segno esecrato dagli iniziati.
Manteniamo la figura della stella a cinque punte sempre in posizione verticale, con il triangolo più in alto che indica il cielo, perché è la sede della saggezza, e se la figura è invertita, la perversione e il male saranno il risultato”.

Il teschio di un caprone iscritto in una stella a 5 punte

Il simbolo della stella a 5 punte nel Rinascimento

Nel Cinquecento, se osserviamo il celebre Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, comprendiamo che il pentacolo potesse essere inteso anche come rappresentazione schematizzata di un corpo umano con braccia e gambe divaricate. Il cerchio che attornia il pentacolo sta invece a simboleggiare l’infinito.

Pertanto questa interpretazione alternativa simboleggerebbe la relazione che accomuna l’uomo all’infinitezza dell’universo e alla sua valenza mistica, ovvero la Divinità.

Uso apotropaico e satanico

L’uso apotropaico del simbolo del pentacolo è riportato anche da Goethe nel Faust (1808), dove un pentagramma impedisce a Mefistofele di lasciare una stanza.

Nelle epoche successive il pentacolo riappare poi come emblema di molte logge massoniche, di gruppi satanisti, del comunismo di Stalin e di Mao, come stelletta militare di vari eserciti, e persino come simbolo delle Brigate Rosse.

Insomma, la grande varietà di significati attribuiti al pentacolo, e soprattutto la sua ambivalenza che lo rende icona di bene e di male secondo come sono posizionate le punte della stella, e soprattutto secondo chi se ne appropria, lo connotano forse come l’emblema più usato e abusato della storia. Eppure a tutt’oggi mantiene intatto il suo grande fascino e forse dimostra, più di qualsiasi altra rappresentazione, la commistione nell’uomo di divino e di terreno.

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La stella a 5 punte e il simbolo della Falce e Martello in epoca sovietica su bottone dorato

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