1 Agosto 2015 2015-08-02T22:46:21+02:00 Sting – The English Man al Pistoia Blues TuscanyPeople Michela Niccoli Share: Sting, “The English Man in New York“, chiude in bellezza il Pistoia Blues 2015 con Piazza del Duomo stracolma di fans Arrivo in centro a Pistoia con un discreto anticipo rispetto all’inizio del concerto. Sono solo le 7 ma Via degli Orafi ha già una coda quasi chilometrica che attende l’apertura della piazza. E’ eccitante quest’aria di attesa, emozionante condividere insieme a tante persone qualcosa di bello. Faccio un giro per guardarmi un po’ intorno, scatto qualche foto e poi mi fermo a mangiare uno spuntino dai miei amici Marco e Sara allo Staralfur. L’entusiasmo e il fermento sono percettibili. Tutti aspettano l’inizio del concerto, mangiando e bevendo, nei ristorantini e nei vari locali attorno a Piazza della Sala, di fianco a Piazza del Duomo. Si sente parlare inglese, si sente qualche accento diverso dal solito, qualche inflessione non toscana di chi ha fatto un bel po’ di chilometri per esserci. Giovani e meno giovani, gruppi di amici e coppie con bambini. Con Sting non facciamo distinzioni. Se c’è una lista di cose che adoro fare, andare ad un concerto si piazza senz’altro ai primi posti. Un inciso di John Miles accompagna spesso le mie foto dei concerti “Music was my first love, and it will be my last, music of the future and music of the past” e mi fa pensare nostalgicamente che bisognerebbe dar più credito alle proprie passioni fin da piccoli, coltivarle e magari provare anche a costruirci sopra il proprio cammino. Fosse solo per la gioia che portano…e poi chissà la vita riserva un sacco di sorprese. Nonostante il mio iniziale anticipo, arrivo troppo tardi per poter fare le foto da sotto il palco e così mi sposto per aver più visuali, non senza fatica, vista la calca. Anche fuori dai varchi c’è la folla, c’è chi, pur senza biglietto, non ha rinunciato quantomeno a sentire The English Man. Sting ha una lunga e folta barba inaspettata e un fisico tirato, nonostante i suoi 63 anni, da fare certo invidia ai coetanei e sospirare le fans! Una moglie, sei figli, una vita zen, segnata da filosofie e discipline orientali e un sano e forte appeal cresciuto negli anni, con la sua maturità, che lo fa apparire più sexy che mai. Grande standing, inconfondibile voce, immenso bassista e il concerto ha inizio! La scaletta include alcuni brani dei Police e rende lo spettacolo ancora più coinvolgente. “Every breath you take” , “Message in a bottle”, “Walking on the moon” e la più grintosa di tutte,”Roxanne”, dove tra una parola e l’altra ci coglie di sorpresa con un piccolo omaggio a Bill Withers in una personale versione di “Ain’t No Sunshine”! Una tastiera, una batteria, un giovane violino quasi acrobatico, un basso, una chitarra, una corista e noi sotto, tutti insieme! Sopra al Battistero, al Campanile e al Tribunale scorrono, girano e danzano luci simili ad origami, rendendo la piazza ancora più magica, perchè il bello è anche guardarsi intorno e respirare quest’atmosfera a pieni polmoni. Vedere la piazza stracolma di gente e sentir cantare tutti insieme la stessa canzone, credo sia lo stesso tipo di sensazione che i tifosi provano allo stadio. Uno per tutti, tutti per uno! E’ l’unione che fa la forza, è il palpitare dei cuori all’unisono, un’energia scatenante che si alimenta di sè stessa. Il pubblico, eterogeneo, risponde in coro alle richieste di accompagnamento di Sting che agli applausi rivolge al pubblico di Pistoia un nobile inchino di altri tempi e il solo ricordo mi commuove e mi emoziona. Sting che parla italiano e che ormai risiede da anni nella nostra Toscana, in una meravigliosa tenuta nel Val d’Arno, tra Figline e Greve in Chianti, dopo quasi un’ora e mezza di canzoni, per due volte se ne va dal palco facendo credere che non tornerà e per due volte torna! Chiude il concerto esattamente come mi aspettavo facesse, con una struggente “Fragile“, annunciando curiosamente una tanto sospirata pioggia che dopo poche ore si abbatte sulla città e su tutta la provincia. For all those born beneath an angry star Lest we forget how fragile we are On and on the rain will fall Like tears from a star like tears from a star On and on the rain will say How fragile we are How fragile we are Per tutti quelli nati sotto una stella arrabbiata Per il timore che ci dimentichiamo quanto siamo fragili Ancora ed ancora cadrà la pioggia Come lacrime da una stella, come lacrime da una stella Ancora ed ancora la pioggia dirà Quanto noi siamo deboli, quanto deboli noi siamo Finito lo spettacolo, s’inchina ancora con la sua band mano nella mano, e poi lascia il palco correndo verso la macchina e togliendosi la maglietta sotto gli occhi dei fans che corrono per vederlo, fin da ultimo, mentre va via…e non vi dico altro… Sentita l’emozione? Tanti sono i video su Youtube per farsi tornare qualche brivido, compreso il mio… emozionalmente artigianale! I’m an alien I’m a legal alien I’m an Englishman in New York … Be yourself no matter what they say Caro PistoiaBlues, nonostante qualche malcontento, io ti ho apprezzato molto e mentre ti scrivo mi riascolto Sting più di quanto abbia mai fatto. E’ a questo che servono i concerti, no? A ricordare l’emozione che certe canzoni hanno dato e a rinnovare la voglia di ascoltarle. Ci rivediamo il prossimo anno nella speranza di una programmazione ancora più eccitante. Photo Credit Author Michela Niccoli Share: Informazioni sull'autoreMichela NiccoliBlogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/sting-the-english-man-al-pistoia-blues/" width="100%" count="on" num="3"]