7/ 7 Nel Novecento nasce gradualmente la Toscana dei grandi vini

Il Novecento: l’alba dei grandi vini toscani

Nonostante il forte appoggio del Barone, in vigna si continuò la sperimentazione cercando di adattare i vitigni francesi al suolo toscano. Un esempio ne furono i vigneti di Vittorio Albizi a Pomino. O ancora, il tentativo di trovare un particolare tipo di sangiovese, dando vita a uno dei vini più rappresentativi della regione, il Brunello di Montalcino, per mano di Ferruccio Biondi Santi.

Intorno agli anni ’60 del Novecento alcuni produttori, come il Marchese Incisa della Rocchetta, a Bolgheri, dettero ulteriore impulso all’enologia e alla storia del vino in Toscana e nel mondo. Crearono infatti dei vini di corpo prodotti con uve internazionali (Cabernet sauvignon e, successivamente, in prevalenza Merlot e Cabernet franc) e maturati in barrique.

Nel 1963, con la legge sulla tutela delle denominazioni di origine, i vini toscani cominciarono a ricevere i primi “riconoscimenti”.

La Vernaccia di San Gimignano è stato il primo vino italiano a ricevere il marchio DOC (denominazione di origine controllata), mentre nel 1980 il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano sono stati i primi a ricevere la DOCG (denominazione di origine controllata e garantita).

Guida al vino biodinamico in Toscana

Botti di Sassicaia della Tenuta San Guido a Bolgheri

Gli anni Ottanta e la rivoluzione del sistema vinicolo in Toscana

Negli anni ’80 ebbe luogo una rivoluzione del sistema vinicolo toscano. Si iniziarono a utilizzare impianti migliori per la produzione di vini di qualità superiore, nuove tecniche di ricerca, e si diffuse la “barrique”, ossia una piccola botte in legno con capienza di 225-228 litri. In aggiunta, si produsse un forte miglioramento del sangiovese blendizzato con vitigni di altre regioni.

Si dette in parallelo sempre più importanza a territori riscoperti, o di nuova vocazione vitivinicola, come ad esempio la costa tirrenica, che fino a quel momento non era mai stata sfruttata a scopo vinicolo.

Vista la particolare tecnica di vinificazione, la struttura, e il costo di questi nuovi vini, vennero quasi subito soprannominati “Supertuscans”, che sono poi molte delle etichette che continuano a riscuote ogni anno un successo planetario.

Il resto è attualità.

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