Scopri la storia di Lucca, una città ricca di avvenimenti e monumenti che ne testimoniano l’importanza nel corso dei secoli.

Proseguiamo la nostra rubrica di grande successo sulla storia dei 10 capoluoghi toscani. Oggi tocca alla storia di Lucca.

Lucca è una città ricca di storia e di avvenimenti rilevanti nel corso di ogni epoca, come dimostrano i numerosi edifici e i monumenti che ancora la rendono una meta appetibile e famosa in tutto il mondo.

Conosciamo l’età antica di Lucca

Riguardo alle origini di Lucca esistono ancora varie teorie controverse, ma sembra proprio che il territorio sia stato sicuramente abitato dagli Etruschi e, ancor prima, dagli antichi Liguri: tanto che il nome della città deriverebbe da una parola celto-ligure: “luk”, ovvero terreno paludoso.

Tuttavia i primi reperti archeologici certi e i documenti ufficiali risalgono al 180 a.C., quando Lucca divenne una colonia latina.

Nell’anno 89 a.C. Lucca diventa Municipio Romano, così importante da accogliere Cesare, Pompeo e Crasso che, nel 56 a.C., vi si riunirono per stabilire la nascita del Primo Triumvirato.

Piazza Anfiteatro a Lucca sorge su antico anfiteatro romano ed è oggi una delle più belle piazze della Toscana

A testimonianza di questa epoca d’oro resta l’evidente impianto urbanistico della città: l’anfiteatro (costruito fuori dalle mura), il foro, nell’attuale Piazza San Michele, le vie del centro storico impostate dal cardo (est-ovest: Via Santa Croce – Via Roma – Via San Paolino) e dal decumano (nord-sud: Via Fillungo – Via Cenami). Al periodo romano risale anche la prima costruzione della cinta muraria, lunga circa 2,5 Km, alta 8-9 metri, di forma quadrangolare.

Nel 47 d.C. Lucca viene cristianizzata tramite l’opera di evangelizzazione portata avanti da San Paolino, primo vescovo di Lucca, e ancora oggi patrono della città, che viene festeggiato il 12 luglio.

Lucca nell’Alto Medioevo

Caduto l’Impero Romano (476 d.C.) a causa delle invasioni barbariche, la storia di Lucca prosegue con tre invasioni: prima dagli Ostrogoti (493 d.C.), poi dai Bizantini (552 d.C.) e infine dai Longobardi (568 d.C.), coi quali la città diventa capitale della Tuscia.

Durante questo periodo San Frediano, vescovo di Lucca, contribuisce alla crescita urbana della città: in particolare ordina importanti lavori idraulici contro le inondazioni del fiume Serchio. Anche l’apertura della Zecca risale allo stesso periodo. La Zecca di Lucca è, infatti, la più antica d’Europa, e una delle più longeve, coi suoi dodici secoli di attività ininterrotta (ha battuto moneta dal 650 d.C. fino al 1843).

Lucca diviene sede abituale del re Longobardo Autari e punto di snodo importante per i percorsi della Via Francigena (la via di pellegrinaggio che conduce da Canterbury a Roma e da Roma alla Puglia verso Gerusalemme).

Nel 990 d.C. termina il periodo Longobardo, e Lucca diventa dominio del Regno dei Franchi. La città si fa sempre più importante con Carlo Magno il quale dichiara Lucca dimora del Marchese di Toscana Adalberto I. Lucca si sviluppa nelle attività commerciali e nella produzione tessile grazie alla lavorazione della seta.

Lucca vista dall'alto, Toscana

Lucca nel Basso Medioevo

Con la fine del X secolo la situazione favorevole di Lucca muta a causa dello spostamento del baricentro toscano su Firenze, e così nel 1161 nasce il libero Comune di Lucca.

Nei due secoli successivi il Comune si impegna nel consolidamento dell’assetto territoriale della città. Nel 1260 circa viene terminata una seconda cerchia muraria più grande per inglobare borghi esterni sui lati nord, est e ovest della città. All’interno delle mura si rinnovano e s’ingrandiscono le chiese, mentre vengono innalzate decine di torri gentilizie. Lucca cresce economicamente grazie alle attività mercantili, di cambio e creditizie, e anche grazie al commercio portato dalla Via Francigena.

Nella seconda metà del XIII secolo Lucca diviene guelfa, anche se divisa internamente tra i rappresentanti della Borghesia (i neri) e i rappresentanti della Nobiltà Feudale (i bianchi). Dal punto di vista politico, il Comune di Lucca si contrappone alla ghibellina Pisa, sia per ragioni di vicinanza territoriale, sia per contrasti economici.

Pisa, sotto la guida di Uguccione della Faggiola, approfitta dei contrasti interni di Lucca e, con l’appoggio del lucchese Castruccio Castracani degli Antelminelli, nel 1314 penetra con le sue truppe all’interno delle mura. Lucca viene invasa e saccheggiata.

Da Castuccio Castracani al ritorno della Repubblica

Dopo la caduta di Uguccione, Castruccio Castracani diventa il nuovo Signore di Lucca, consolida il potere dei ghibellini in città e, successivamente, diventa anche duca di Lucca, Pistoia, Luni e Volterra, oltre che vicario imperiale di Pisa.

Con la sua morte, nel 1328, inizia un periodo di grande decadenza per Lucca. Dopo varie dominazioni straniere, nel 1343 la città viene definitivamente sottomessa a Pisa.

Soltanto nel 1369 Carlo IV di Boemia riprende in mano la città dietro il pagamento di 300mila fiorini a Pisa e, nel 1370, per Lucca, tornata libera, comincia un periodo di ricrescita economica, tanto che nel 1372 viene costituita come Repubblica. Dopo pochi anni il regime cambia nuovamente e, nel 1400, Paolo Guinigi viene eletto Signore assoluto della Signoria di Lucca, oggi ricordata con la caratteristica Torre alberata dai Lecci. Paolo Guinigi, viene descritto come un governante illuminato e responsabile.

La Signoria di Lucca, in ogni modo, dura soltanto fino al 1430, quando Paolo Guinigi viene deposto ed esiliato per via dell’assedio dei fiorentini avvenuto l’anno precedente, nel 1429. Ritornata Repubblica, nel 1438 Lucca ottiene la pace coi fiorentini sostenuta dall’aiuto militare dei Visconti di Milano.

Per approfondire: La Torre Guinigi a Lucca: una delle più belle e suggestive d’Italia

La Torre Guinigi, torre alberata nel centro di Lucca, in una giornata di sole

Arriva il Rinascimento anche per Lucca

La storia di Lucca, con l’arrivo del Rinascimento, vede il ritorno alla prosperità economica, grazie ad attività commerciali internazionali come la produzione della seta. Nel 1513 iniziano i lavori di costruzione della nuova cinta muraria che vengono terminati nel 1650. Gli scambi commerciali col nord Europa favoriscono la Riforma Protestante a Lucca e la paura di una crociata fiorentina benedetta dal Papa costringe alcune importanti famiglie della borghesia a lasciare la città e a trasferirsi in Svizzera.

Lucca Repubblica Oligarchica e l’arrivo di Napoleone

Nel 1628 Lucca diviene una Repubblica Oligarchica governata da un Consiglio Generale: viene istituito il Libro d’Oro nel quale sono iscritte le 224 famiglie cittadine che possono accedere alle massime cariche governative, naturalmente soltanto le famiglie di più antica ascendenza.

Nel secolo successivo Lucca vive un periodo di pace e prosperità fino all’arrivo delle truppe Napoleoniche, nel 1799. Lucca riesce a mantenere la sua autonomia grazie alla simpatia dello stesso Napoleone, prima come Repubblica democratica, poi sotto l’Impero, come Principato costituzionale affidato alla sorella Elisa e al cognato Felice Baciocchi. Questo periodo segna l’avvento della cultura neoclassica.

Il Teatro del Giglio a Lucca in una giornata di sole

Lucca nell’età contemporanea

Nel 1814 Lucca viene occupata dai Borboni e dagli Austriaci e, con la caduta dell’Impero Napoleonico, dopo il Congresso di Vienna, viene costituita Ducato sotto Maria Luisa di Borbone e poi di suo figlio Carlo Ludovico.

In questo periodo si effettuano lavori urbanistici importanti, come la costruzione dell’acquedotto, a opera di Lorenzo Nottolini, e si piantano anche gli alberi sulle mura, riconvertendo la loro funzione difensiva in parco cittadino.

Nel 1847 Carlo Ludovico firma la reversione del Ducato di Lucca al Granducato di Toscana, mettendo fine alla secolare indipendenza della città. Per Lucca comincia un periodo di ammodernamento, con la costruzione di grandi infrastrutture come la ferrovia Lucca – Pisa.

Nel 1860-61 Lucca entra a far parte del Regno d’Italia e va incontro a una nuova ripresa economica, soprattutto nel settore agroalimentare, tessile e cartario, e a un nuovo sviluppo urbano, tanto che intorno alle mura nascono le numerose ville Liberty della nuova classe borghese industriale.

Durante la seconda Guerra Mondiale il centro di Lucca viene risparmiato dai bombardamenti, ma sul territorio si contano ugualmente numerose vittime. Oggi Lucca vive prevalentemente di turismo – grazie all’immenso patrimonio artistico e culturale che la storia le ha lasciato – e di artigianato.

Mura di Lucca al tramonto

Dove soggiornare a Lucca? Ve lo dice TuscanyPeople

Strutture ricettive

Hotel Villa Casanova: signorile, lussuoso e romantico boutique hotel immerso nella pace della campagna lucchese; Hotel Ilaria: in pieno centro storico, un ricercato rifugio di quiete e comfort; Palazzo Frussard: elegante residenza storica edificata nel XIX secolo su desiderio di Elisa Bonaparte Baciocchi (sorella di Napoleone), Principessa di Lucca; Palazzo Dipinto: raffinato hotel nel centro storico, con camere e belle suite; Palazzo Rocchi: una luxury residenza d’epoca dedicata all’ospitalità.

Ristorazione

Giglio: cucina del territorio che si combina con quella raffinata francese; L’Imbuto: nell’affascinante Palazzo Pfanner, un vero e proprio itinerario gastronomico nel regno dello chef Cristiano Tomei; Mecenate: animata trattoria che si affaccia sulla centrale piazza San Francesco, cucina tutta cuore e passione; Peperosa: pittoresca posizione sulla piazza dell’Anfiteatro, cucina toscana con proposte stagionali in equilibrio tra terra e mare, con più di un tocco creativo; Buca di Sant’Antonio: a pochi metri da piazza San Michele, un gran classico cittadino dal oltre 200 anni, con cucina all’insegna della tradizione toscana.

Chef Cristiano Tomei è uno degli chef stellati della Toscana. Il suo ristorante, L'Imbuto, si trova a Lucca nelle scuderie di Palazzo Pfanner

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Foto di copertina Colin Kolink su Unsplash

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