7 Marzo 2021 2021-05-10T15:06:31+02:00 Via Francigena: le 16 tappe toscane sulle antiche orme dei pellegrini TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: Guida alla Via Francigena in Toscana: 16 tappe imperdibili che dalla Lunigiana portano fino al Monte Amiata, un viaggio unico per scoprire bellissimi luoghi e borghi toscani fuori dal tempo.Una fitta rete viaria che dall’Europa conduceva in AsiaLe peregrinationes maiores nel MedioevoQuando nasce la Via FrancigenaSigerico, il vescovo pellegrino che per primo racconta le tappe della FrancigenaNon una sola via ma un insieme di strade paralleleLe 16 tappe della Via Francigena in ToscanaTappa 1 della Via Francigena in Toscana: dal Passo della Cisa a PontremoliUna discesa valle lungo il fiume MagraL’arrivo a Pontremoli in LunigianaTappa 2: da Pontremoli ad AullaDalla Pieve di Sorano al borgo di AullaTappa 3: da Aulla a SarzanaTappa 4: da Sarzana a MassaL’area archeologica dell’antica città di LuniL’arrivo nella città di MassaTappa 5 della Via Francigena in Toscana: da Massa a CamaioreTappa 6: da Camaiore a LuccaArrivare a Lucca attraverso la valle di CamaioreTappa 7: da Lucca ad AltopascioTappa 8: da Altopascio a San MiniatoL’arrivo nel Valdarno InferioreTappa 9: da San Miniato a Gambassi TermeTappa 10: da Gambassi Terme a San GimignanoAttraverso la Val d’Elsa fino al borgo di San GimignanoTappa 11: da San Gimignano a MonteriggioniUna delle più belle tappe della Francigena toscanaCosa vedere a MonteriggioniTappa 12 della Via Francigena in Toscana: da Monteriggioni a SienaL’arrivo a Siena dalla Via FrancigenaTappa 13: da Siena a Ponte d’ArbiaLa Francigena entra in Val d’ArbiaTappa 14 della Via Francigena in Toscana: da Ponte d’Arbia a San Quirico d’OrciaCosa vedere nei dintorni di BuonconventoTappa 15: da San Quirico d’Orcia a RadicofaniTappa 16: da Radicofani ad Acquapendente, l’ultimo tratto di Via Francigena in ToscanaL’ultima tappa della Via Frangine in Toscana Cosa è la Via Francigena? La Via Francigena fa parte di un insieme di percorsi, chiamati anche vie romee, che dall’Europa occidentale, in particolar modo dalla Francia, conducevano nel sud dell’Europa fino a Roma, e proseguivano poi verso la Puglia, dove si trovavano i porti d’imbarco per la Terra Santa, meta di pellegrini e crociati. Una fitta rete viaria che dall’Europa conduceva in Asia Nell’età imperiale romana una fitta rete di strade lastricate percorreva l’Europa in lungo e in largo. Su di essa si spostavano incessantemente viaggiatori, mercanti, carri, masserizie e interi eserciti che impiegavano a transitare da un luogo a un altro da settimane a mesi. Nemmeno le invasioni barbariche impedirono il continuo viaggiare, e alle vie commerciali nel Medioevo si affiancarono i percorsi che conducevano alle grandi mete della cristianità del tempo: Santiago, Roma e Gerusalemme. Le peregrinationes maiores nel Medioevo Insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela, infatti, il pellegrinaggio alla tomba dell’apostolo Pietro, a Roma, rappresentava in questo lungo periodo della nostra storia una delle tre peregrinationes maiores: l’Italia era quindi percorsa senza sosta da pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa. La maggioranza si fermava nell’Urbe, il resto scendeva lungo la penisola fino a Brindisi, e da lì iniziava la successiva avventura in Terra Santa. Quando nasce la Via Francigena I primi documenti d’archivio che riportano l’esistenza della Via Francigena risalgono al IX secolo e fanno riferimento a un tratto di strada nell’agro di Chiusi, in provincia di Siena. Il nome Via Francigena è infatti attestato per la prima volta nell’Actum Clusio, una pergamena risalente all’876 d.C. conservata sul Monte Amiata, nell’Abbazia di San Salvatore. A sud di Roma, invece, la “via Francigena” è attestata per la prima volta a Troia, sulla via Appia Traiana, nel Privilegium Baiulorum Imperialium del 1024. In realtà, come si può già intuire da quanto abbiamo detto, la Via Francigena non era altro che una direzione, una consuetudine, non certo una strada unitaria vera e propria. Sigerico, il vescovo pellegrino che per primo racconta le tappe della Francigena Per la nostra attualità il nome della via è strettamente legato alla figura di Sigerico, il vescovo pellegrino che ci ha lasciato una precisa descrizione, tappa per tappa, della strada che fece da Roma per raggiungere Canterbury. Partito nel 990 da Canterbury, Sigerico raggiunse Roma per ricevere l’investitura papale da Giovanni XV. Lungo la via di ritorno, attraversata tutta l’Italia da Roma al passo del Gran San Bernardo, toccate le attuali Svizzera e Francia, Sigerico tornò al punto di partenza dopo aver scrupolosamente annotato le tappe che avevano segnato il suo viaggio. Il prezioso manoscritto, parte della Cotton Collection alla British Library di Londra, elenca infatti le 79 località in cui il prelato e il suo seguito sostarono ogni notte. La maggioranza delle tappe indicate da Sigerico corrisponde a località esistenti tutt’oggi, o a toponimi identificati dagli storici. Mancano solo due o tre luoghi, il cui nome è stato cancellato dal tempo nonché, con tutta probabilità, dalle successive deviazioni dall’itinerario originale da parte dei pellegrini diretti a Roma. Non una sola via ma un insieme di strade parallele Come abbiamo detto, la via Francigena non era costituita da un unico asse viario, da una sola strada ben definita come accadeva alle solide vie consolari romane che, progettate con un tracciato preciso, scandito da una serie di stazioni di posta, venivano poi mantenute in buono stato da appositi funzionari. Secondo gli storici, nel Medioevo, invece, è vero che i viaggiatori seguivano una direttrice fondamentale, ma spesso, per mancanza d’infrastrutture – come, ad es., tratti lastricati o ponti in pietra – il traffico si spostava da una via a un’altra parallela, segnando così le improvvise fortune, o al contrario, le disgrazie, di paesi e borghi lungo il tragitto. Quella che in forza delle tappe annotate da Sigerico, oltre che del percorso pedonale odierno, tendiamo a pensare come una sola via Francigena, in realtà era un fascio di strade che lungo i secoli ha conosciuto alterne fortune. Vere pietre miliari fondanti della via erano, e sono rimaste finora, le grandi chiese, mete obbligate di pellegrinaggio, e soprattutto gli ospitali per i pellegrini, in cui si poteva dormire, mangiare e, talvolta, ricevere cure per i malanni fisici che all’epoca, comprensibilmente, erano tanti e vari. Per chi ha dovuto ricostruire storicamente la storia della via Francigena, insieme alle tappe di Sigerico, anche le pievi, le reliquie e gli antichi ospitali si sono rivelati fondamentali: sono questi luoghi che hanno permesso di tracciare, sulla mappa d’oggi, il percorso della grande via del passato. Le 16 tappe della Via Francigena in Toscana Per chi desideri ripercorrere le orme degli antichi pellegrini, a piedi, in bicicletta, a cavallo oppure in macchina, la Via Francigena in Toscana offre un lungo, variegato e affascinante percorso. Si può decidere di percorrere solo una parte dell’itinerario, basandosi sulle mete più interessanti, farsi un weekend, una tappa alla volta, o un’intera settimana di fila. D’altronde, come non c’è mai stata una vera e propria Via Francigena, non esiste neppure un percorso rigido da seguire. E allora lasciamoci guidare dall’istinto e dall’ispirazione. Tappa 1 della Via Francigena in Toscana: dal Passo della Cisa a Pontremoli Prima tappa: 19,57 km che si percorrono in 5 ore circa. La Via Francigena entrava nel mondo mediterraneo attraverso un percorso non lontano dall’attuale valico della Cisa, e si dirigeva verso il mare seguendo il corso del fiume Magra. Una discesa valle lungo il fiume Magra La Valle del Magra ha mantenuto integre le sue bellezze: castelli, pievi romaniche, borghi ancora ben conservati e ricchi di fascino. Dai 1.100 metri del Passo della Cisa si seguono vari sentieri fino al Passo del Righetto dove inizia una ripida e impegnativa discesa fino a Groppoli, a 400 metri di altitudine. Si prosegue attraversando i borghi di Groppodalosio – famoso per un ponte medioevale che rappresentava per i pellegrini della Via Francigena il punto di attraversamento del fiume Magra -, Casalina e Topelecca. Poi una lunga salita porta al Passo della Crocetta, a circa 700 metri di altitudine. L’arrivo a Pontremoli in Lunigiana Da qui si scende lungo una mulattiera, tra riposanti paesaggi boschivi, fino ad Arzengio, e in breve raggiungiamo Pontremoli, nata tra due corsi d’acqua e caratterizzata dal gran numero di ponti.Il corso principale conduce, fra palazzi e chiese medievali, tra cui la chiesa di San Pietro dove, ancora oggi, si conserva il “labirinto”, simbolo dei pellegrinaggi diretti in Terra Santa, fino al punto tappa, in Piazza della Repubblica. Da vedere, a Pontremoli: il castello del Piagnaro, che ospita il Museo delle Statue Stele Lunigianesi; Piazza del Duomo, dove si trova il Palazzo Vescovile, sede del Museo Diocesano; fuori dal centro storico, la chiesa di San Giorgio. 👉 Leggi anche: Pontremoli e i sapori della Lunigiana Tappa 2: da Pontremoli ad Aulla Seconda tappa della Via Francigena in Toscana: 32,12 km che si percorrono in 8 ore circa. Un tragitto privo di particolari dislivelli a una quota massima di 250 metri, lungo strade sterrate e sentieri per lunghi tratti dentro il bosco. Dalla Pieve di Sorano al borgo di Aulla Superata l’elegante Pieve di Sorano (da vedere), si attraversa l’antico borgo di Filattiera poi, lungo la valle del torrente Monia, si giunge a Filetto e quindi a Villafranca.Attraversato il torrente Bagnone, si sale a Virgoletta, quindi si procede per Terrarossa, dominata dal castello dei Malaspina (da vedere), prima di giungere al punto tappa: l’abbazia di San Caprasio, ad Aulla. Cosa vedere ad Aulla Ad Aulla vi consigliamo di vedere l’Abbazia e Museo di San Caprasio (IX – XII secolo); fondata nell’884 e affidata ai monaci legati alla famiglia Malaspina, verso il 1070 venne modificata e assunse l’attuale impianto a tre navate. 👉 Leggi anche: Un eco-weekend in Lunigiana: consigli per un viaggio sostenibile Tappa 3: da Aulla a Sarzana Terza tappa della Via Francigena in Toscana: 17,44 km che si percorrono in 5 ore circa. La prima parte della tappa si svolge in gran parte su sentiero, è impegnativa e molto bella, e regala il primo panorama sul mare. Interessanti le atmosfere degli antichi villaggi lungo il cammino. Consigliata la visita ai ruderi del Castello della Brina e della cittadina di Sarzana. Cosa vedere a Sarzana Nel centro storico di Sarzana vi consigliamo di visitare la Pieve di S. Andrea Apostolo e Martire, il più antico edificio della città. Tappa 4: da Sarzana a Massa Quarta Tappa della Via Francigena in Toscana: 28,49 km che si percorrono in 7 ore circa. L’area archeologica dell’antica città di Luni Si raggiunge l’area archeologica di Luni, antico porto romano da cui venivano imbarcati i marmi per Roma. Poco lontano si apriva il porto di San Maurizio, da cui partivano i pellegrini diretti a Santiago di Compostela.A Luni, da visitare il Museo archeologico e i resti della città romana: il foro, la casa degli affreschi, l’anfiteatro. L’arrivo nella città di Massa Proseguendo si raggiunge Avenza, in prossimità di Carrara. Lasciata Avenza, si percorre una strada tra i vigneti che ricoprono le colline, in un susseguirsi di suggestivi panorami sulle Alpi Apuane e sul mare. Infine si entra nel centro storico di Massa dove la tappa si conclude in piazza Duomo. Cosa vedere a Massa Durante il soggiorno a Massa, vi consigliamo di visitare: il Palazzo Ducale dei Cybo Malapsina; il Museo Diocesano; la Cattedrale dei SS. Pietro e Francesco; la Chiesa della Misericordia. Tappa 5 della Via Francigena in Toscana: da Massa a Camaiore Quinta tappa: 26,00 km che si percorrono in 6 ore circa. Si sale verso Castello Aghinolfi (da vedere), a Montignoso, per imboccare una strada panoramica da percorrere con cautela a causa del traffico. La tappa prosegue per Pietrasanta, “la piccola Atene d’Italia”, patria adottiva di artisti da tutto il mondo. Subito dopo il borgo di Pietrasanta, è da visitare l’antica Pieve di S. Giovanni, per poi proseguire in un saliscendi tra le colline lucchesi fino al centro storico di Camaiore e all’antica Badia. 👉 Leggi anche: Valle di Camaiore: borghi, castelli e antiche chiese sulle Alpi Apuane Tappa 6: da Camaiore a Lucca Ottava tappa della Via Francigena in Toscana: 24,88 km che si percorrono in 6 ore circa. Arrivare a Lucca attraverso la valle di Camaiore Dopo la visita al centro storico di Camaiore e all’antica Badia, si sale verso Monte Magno e, attraverso la valle della Freddana, si arriva a Valpromaro. Da qui, un percorso nel bosco porta a Piazzano.Si scende poi nella valle del torrente Contesola e, attraversando il fiume Serchio a Ponte San Pietro, in breve si raggiunge Lucca, dove si entra dall’antica porta San Donato. Cosa vedere a Lucca Lucca è anche conosciuta come la “città dalle 100 chiese”. Sicuramente da vedere in questa bellissima città toscana sono: i 4 km della bellissima cerchia muraria (XVI – XVII); la famosissima piazza dell’Anfiteatro, scenario circolare e suggestivo, nato proprio sulle rovine delle antiche gradinate; il Duomo di San Martino, al cui interno sono custoditi il Volto Santo e la splendida tomba di Ilaria del Carretto scolpita da Jacopo della Quercia; la Basilica di San Frediano, la chiesa di San Michele; la Torre Guinigi, la più importante della città, cogli alberi che crescono sulla sommità; il Palazzo Ducale di Piazza Napoleone; la via Fillungo. Tappa 7: da Lucca ad Altopascio Tappa di 18,6 km che si percorrono in 4 ore circa. Si lascia Lucca da porta San Gervasio, il percorso è facile, pianeggiante, interessante per i numerosi edifici storici e religiosi che s’incontrano lungo l’itinerario. Si raggiunge Capannori e la pieve di San Quirico poi, poco dopo Porcari, tramite una deviazione di 500 metri, si raggiunge Badia di Pozzeveri.In breve si arriva alla chiesa di San Jacopo, punto tappa di Altopascio. In questo territorio anticamente coperto di boschi infestati da briganti, l’ospitale dei Cavalieri del Tau rappresentava per i pellegrini un rifugio sicuro. Da vedere a Capannori e dintorni A Capannori visita obbligata alla chiesa di San Leonardo in Treponzio. Nei dintorni del borgo vi consigliamo di vedere l’Ospedale dei Santi Matteo e Pellegrino a Lunata e la Chiesa di Santa Maria in località Rughi. A Porcari, le chiese di San Maria e San Michele Arcangelo. A Montecarlo, la pieve di San Piero in Campo, (secolo XII), tutt’ora ben conservata. Tappa 8: da Altopascio a San Miniato Tappa di 29,53 km che si percorrono in 6 ore circa. Nella parte iniziale del percorso, a Galleno, si cammina sul selciato dell’antica Via Francigena. Si superano poi le selvagge e deserte colline Cerbaie per andare verso Ponte a Cappiano, col suo ponte mediceo restaurato di recente. L’arrivo nel Valdarno Inferiore Da qui, lungo l’argine del canale Usciana, si attraversa un’antica palude, da tempo bonificata, e si risale verso il centro storico di Fucecchio. Consigliamo agli amanti della natura una visita al Padule di Fucecchio, 2.000 ettari di riserva naturale. Superato l’Arno, si percorre il suo argine e, in breve, si giunge a San Miniato, il potente e ricco borgo medievale tuttora perfettamente conservato. Cosa vedere nel borgo di San Miniato San Miniato era considerato un vero e proprio crocevia da coloro che percorrevano il tratto della Via Francigena in Toscana. Nel borgo vi consigliamo di visitare: la Rocca di San Miniato, completata all’inizio del ‘200, il baluardo più importante della fortezza ultimata da Federico II; il sito archeologico di San Genesio, stazione di sosta sulla Francigena. Tappa 9: da San Miniato a Gambassi Terme Nona tappa della Via Francigena in Toscana: 23,7 km che si percorrono in 6 ore circa. Dopo un’ora di cammino, si prende un percorso di straordinaria bellezza lungo i crinali collinari della Val d’Elsa, disseminata di rocche, castelli, ospitali, complessi abbaziali, originati proprio dal passaggio della Via Francigena. Sul percorso di Sigerico si incontrano due Submansiones: la pieve di Coiano, con la sua ripida scalinata in pietra, e la pieve di Santa Maria a Chianni, riedificata nel XII secolo. In breve si giunge alle acque termali di Gambassi. Il punto tappa è alla chiesa del Cristo Re. Cosa visitare a Castelfiorentino e Montaione Nel borgo di Castelfiorentino: vicino alla pieve dei Santi Pietro e Paolo a Coiano, XXI tappa dell’itinerario di Sigerico tra il 990 e il 994, il Tabernacolo della Madonna della Tosse; davanti all’antico Monastero delle Clarisse, il Tabernacolo della Visitazione; il Museo Benozzo Gozzoli; il Museo di Santa Verdiana. A Montaione, vi consigliamo di visitare: il Museo civico, con la Stele Etrusca del VI secolo a.C.; il Convento francescano di Sacro Monte a San Vivaldo, detto anche Gerusalemme poiché riproduce, in scala ridotta, i luoghi della Città Santa. 👉 Leggi anche: Le “Terme della Via Francigena”e l’Acqua salsa di Pillo Tappa 10: da Gambassi Terme a San Gimignano Decima tappa: 13,31 km che si percorrono in 3 ore circa. Attraverso la Val d’Elsa fino al borgo di San Gimignano Un breve percorso, interessante per la bellezza dei crinali della Val d’Elsa. Si può visitare il Santuario di Pancole, prima di risalire verso il borgo di Collemucioli, con un tratto di selciato medievale, e da qui alla Pieve di Cellole.Infine si sale verso la collina dove svettano le torri di San Gimignano, una delle mete più celebri dell’intera Toscana, che assume un sapore diverso se raggiunta a piedi attraversando i filari di viti, i cui frutti, una volta lavorati, daranno vita alla famosa Vernaccia di San Gimignano. Cosa vedere a San Gimignano Dal 1990 il centro storico di San Gimignano è stato interamente dichiarato Patrimonio Unesco. Chiamato la Manhattan del Medioevo per l’incredibile quantità di torri che lo caratterizzavano in passato – addirittura 65 -, adesso ne conta “solo” 14, ma da sole lo rendono un luogo d’inverosimile bellezza. Assolutamente da non perdere nel bellissimo borgo toscano sono: il Duomo (1148); il Palazzo Comunale con la sala di Dante e la Torre del Podestà – o Torre Grossa – che coi suoi 54 metri è la più alta del paese sin dal 1311, anno della sua erezione. Obbligatoria una sosta al Centro di documentazione e degustazione del vino e dei prodotti locali Vernaccia di San Gimignano Wine Experience – La Rocca. Tappa 11: da San Gimignano a Monteriggioni Undicesima tappa: 31 km che si percorrono in 7 ore circa. Una delle più belle tappe della Francigena toscana Questa è una delle tappe più belle della Via Francigena in Toscana. Dopo un tratto iniziale in piano, si percorrono sentieri in saliscendi, nella valle del torrente Foci da guadare nei pressi del Molino d’Aiano. Un sentiero in salita ci porta su alla pieve romanica di Santa Maria a Coneo. Si attraversa il ponte sull’Elsa e si arriva alla chiesa romanica di San Martino di Strove. Infine si raggiunge il complesso di Abbadia a Isola, prima di scorgere Monteriggioni, con le sue mura medioevali e la meravigliosa corona di torri che svetta sulla collina. Cosa vedere a Monteriggioni Tra i borghi più antichi d’Italia, Monteriggioni conserva ancor oggi gran parte delle strutture del XIII secolo. La sua cinta muraria abbraccia la sommità del colle per una lunghezza di circa 570 metri, ed è dotata di 14 imponenti torrioni. Il borgo interno alle mura si articola attorno a una grande piazza, sulla quale si affaccia la pieve di Santa Maria Assunta. Tappa 12 della Via Francigena in Toscana: da Monteriggioni a Siena Dodicesima tappa: 18,09 km che si percorrono in 4 ore e mezzo circa. Lasciata Monteriggioni, si percorrono le strade bianche della Montagnola senese verso l’antico borgo medievale di Cerbaia. Si attraversa la boscaglia fino ai Castelli della Chiocciola e di Villa, prima di scendere nell’alveo bonificato di Pian del Lago. L’arrivo a Siena dalla Via Francigena Si supera poi il bosco dei Renai e si arriva a Porta Camollia, tradizionale accesso francigeno a Siena. In città, si discende via Banchi di Sopra per poi risalire verso il punto tappa, la Piazza del Campo, il Duomo e l’Ospedale di Santa Maria della Scala. Cosa vedere a Siena in 1 giorno La città fatta a chiocciola, celebre nel mondo per la sua incredibile bellezza medioevale e per il suo Palio delle Contrade, ha il centro proprio nella bellissima Piazza del Campo, col suo Palazzo Comunale, la Torre del Mangia, il Museo Civico e la Fonte Gaia. Doveroso visitare il Duomo e il relativo Museo ricolmo di capolavori artistici cittadini. Attraversando l’affascinante centro storico si può anche visitare l’Ospedale di Santa Maria della Scala oppure partire all’avventura per scoprire la Basilica Cateriniana di San Domenico o scendere nel sottosuolo della città, seguendo il percorso dei bottini e delle fonti. 👉 Leggi anche: Siena in 3 giorni, una full immersion nella città a forma di chiocciola Tappa 13: da Siena a Ponte d’Arbia Tappa tredicesima della Via Francigena in Toscana: 25,79 km che si percorrono in 7 ore circa. La Francigena entra in Val d’Arbia È un percorso impegnativo lungo le strade bianche della Val d’Arbia, coi panorami caratterizzati dal profilo di Siena. Porta alla Grancia di Cuna, antica fattoria fortificata di proprietà dell’Ospitale di Santa Maria della Scala.Proseguendo lungo le propaggini delle Crete Senesi, si sfiora Monteroni d’Arbia, quindi si arriva a Quinciano. Lì vicino, il borgo fortificato di Lucignano d’Arbia, con la pieve romanica di San Giovanni Battista. Dopo un tratto lungo la linea ferroviaria, si giunge infine al punto tappa a Ponte d’Arbia. Cosa vedere in Val d’Arbia A Monteroni d’Arbia, assolutamente da non perdere l’Ospedale di Santa Maria della Scala. A Lucignano, la massiccia torre medievale trasformata in campanile della pieve romanica di San Giovanni Battista; mentre il mulino ad acqua, comparso nel I secolo a.C., è considerato la prima installazione industriale della storia. A Ponte d’Arbia, la XIV tappa di Sigerico, sul crinale delle Crete Senesi c’è il Convento di Monte Oliveto Maggiore, col bellissimo chiostro affrescato. Tappa 14 della Via Francigena in Toscana: da Ponte d’Arbia a San Quirico d’Orcia Quattordicesima tappa della Via Francigena in Toscana: 26,25 km che si percorrono in 6 ore circa. Dopo un tratto iniziale pianeggiante, si comincia a salire per raggiungere Buonconvento, borgo perfettamente conservato. Risalendo poi la valle dell’Ombrone, si percorre un tratto della Cassia per Montalcino, coi vigneti del Brunello che ricoprono la collina.Lungo bellissime strade bianche si raggiunge Torrenieri, con la chiesa di Santa Maria Maddalena citata da Sigerico. Da qui si entra nei panorami della Val d’Orcia: c’è un tratto in salita fino a raggiungere il punto tappa alla Collegiata di San Quirico d’Orcia. Cosa vedere nei dintorni di Buonconvento A Buonconvento, l’antico castello di Percenna; il Palazzo comunale. A Castelnuovo dell’Abate, l’Abbazia di Sant’Antimo, fondata da Carlo Magno, gioiello della mistica medievale, uno dei più bei monumenti toscani in stile romanico. 👉 Leggi anche: I borghi della Val d’Orcia Tappa 15: da San Quirico d’Orcia a Radicofani Tappa quindicesima della Via Francigena in Toscana: 33,02 km che si percorrono in 7 ore circa. Raggiunto il piccolo borgo fortificato di Vignoni, col suo bellissimo panorama sulla Val d’Orcia, si scende al suggestivo Bagno Vignoni, famoso per la vasca termale monumentale. Vale una deviazione la visita al centro storico di Castiglione d’Orcia, con la torre della Rocca di Tentennano. Un lungo tratto in saliscendi nelle valli dei fiumi Orcia e Paglia ci porta all’antico ospitale Le Briccole. Da qui inizia una impegnativa salita verso il punto tappa, a Radicofani, a 790 metri sopra il livello del mare. Cosa vedere a San Quirico d’Orcia e dintorni A San Quirico d’Orcia da non perdere sono gli Horti Leonini e, poco fuori dal borgo, la Cappella della Madonna di Vitaleta. A Bagno Vignoni, la cinquecentesca, stupenda, vasca rettangolare che occupa il centro del piccolo villaggio. A Castiglione d’Orcia, il Palazzo Comunale; la splendida chiesa romanica di S. Maria Maddalena; la chiesa dei Santi Stefano e Degna; i ruderi della Rocca Aldobrandesca, da dove si gode di una fantastica veduta panoramica sul Monte Amiata e la Val d’Orcia. Non lontano da Castiglione, sorge Rocca d’Orcia con la sua bellissima e imperdibile Rocca di Tentennano. Tappa 16: da Radicofani ad Acquapendente, l’ultimo tratto di Via Francigena in Toscana Ultima tappa: 15,23 km che si percorrono in 3 ore e mezzo circa. L’ultima tappa della Via Frangine in Toscana Il cammino inizia con una discesa di 8 km lungo il crinale, con vista sulle valli che si allungano verso il Lazio. Attorno, colline a perdita d’occhio, oltre al Monte Amiata. Dietro, la Rocca di Radicofani.Giunti a Ponte a Rigo, si percorre qualche chilometro prima di entrare nel Lazio, e poi, lungo una strada sterrata con panorami che spaziano sulla valle del fiume Paglia, fino a Proceno. Si scende a Ponte Gregoriano, e si affronta l’ultima ripida salita verso la chiesa del Santo Sepolcro, punto tappa di Acquapendente. Cosa vedere a Radicofani: Oltre alla Rocca, a Radicofani vi consigliamo di visitare: la chiesa romanica di San Pietro (secolo XIII), che conserva una splendida collezione di terrecotte robbiane e di statue lignee; la chiesa di Sant’Agata, ex Convento dei Minori Conventuali; il Palazzo Pretorio (1255); il grande Ospizio, per secoli sede di accoglienza e riposo per i pellegrini che percorrevano la Via Francigena in Toscana. Proseguendo lungo la Via Cassia si incontra la grandiosa Villa Medicea detta “La Posta”, costruita dal Buontalenti alla fine del Cinquecento su incarico di Ferdinando I de’ Medici. 👉 Leggi anche: Ghino di Tacco: il Robin Hood toscano che viveva nella Rocca di Radicofani Terminata questa lunga pillar page sul tratto toscano della Via Francigena, ora tocca a te, caro amico di TuscanyPeople, decidere se affrontare una o più tappe di questo lungo percorso. O magari l’hai già affrontato? Scrivici la tua esperienza a [email protected], commenta, vai sulla nostra pagina Facebook, e sul nostro profilo Instagram. Ci contiamo. 📍 PER APPROFONDIRE: Vacanze in Toscana: 10 must assoluti da non perdereToscana in 7 giorni? Si può fare!Via Cassia toscana antica e moderna: stesso nome, percorsi diversi La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! 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