2 / 8 – Approfondimento completo su significato, usi e costumi di “bischero”

Cosa vuol dire bischero (o bischera) e perché è tipico di Firenze?

Iniziamo la nostra carrellata delle tipiche offese fiorentine da bischero/a. Tu’sse’un bischero. Oppure: Madonna che bischero! (riferito a se stesso, magari dandosi una manata sulla fronte). Oppure: ma che se’bischero per davvero? quando si vuol scongiurare una persona di non fare qualcosa o anche se stessi: ma che son bischero? (come dire: col cavolo che lo faccio, mica sono bischero!).

Ma che vuol dire bischero? Vuol dire sciocco, allocco, ingenuo, sprovveduto. E da dove deriva? Nell’Alto Medioevo i Bischeri erano una tra le più facoltose famiglie di Firenze. Possedevano molte case nella parte della città che si trovava tra l’attuale Piazza Duomovia dell’Oriuolo, quell’incrocio che ancora oggi riporta il loro nome.

Quando, nel 1294 circa, si decise la costruzione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore proprio nella zona posseduta dai Bischeri, la Repubblica Fiorentina offrì loro un’importante somma di denaro perché liberassero l’area. Ma la famiglia rifiutò l’offerta e tirò la corda sul prezzo finché la corda non si ruppe e il governo fiorentino si risolse  all’espropriazione degli immobili a fronte di un indennizzo di pochi fiorini d’oro.
C’è però anche un’altra versione in cui un incendio avrebbe distrutto completamente il quartiere, lasciando i Bischeri, riluttanti alla vendita, senza casa e senza il becco d’un fiorino.

Quali sono le tipiche offese fiorentine? Piccola guida ai più classici insulti fiorentini, per capire quando offendersi e quando no

Il significato della parola bischero?

Sia come sia, bischero significa una persona che magari casca in una trappoletta abbastanza evidente, o anche uno che tentando una furbata poi finisce peggio di prima. A volte è anche usato come epiteto affettuoso per una persona troppo buona che non si sa difendere o non sa dire di no (la verità è che sono un bischero) tanto che a Firenze si dice: tre volte buono, tre volte bischero.

In alcuni casi ci si saluta simpaticamente dandoci di bischeri: ciao bischeri, o: ciao bischeracci. Insomma, se qualcuno in città vi dà di bischero, non sempre potrebbe essere offensivo, bisogna vedere caso per caso. Consiglio? Voi fate un sorriso e “tirate innanzi”, sarete apprezzati di più.

E invece, se a Firenze ti dicono “bucaiolo” o “bucaiola”, bisogna offendersi?

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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