Come nasce Tiziano Panconi, uno degli storici d’arte più quotati in Italia e all’estero sulla pittura italiana dell’Ottocento.

 

Tiziano Panconi e la pittura italiana dell’Ottocento

Abbiamo intervistato Tiziano Panconi, quotatissimo storico dell’arte, esperto di pittura italiana dell’Ottocento.

Tiziano Panconi, come si diventa uno storico della pittura italiana dell’Ottocento?

Sono sempre stato un esteta, coltivando la grande passione per l’arte fin da piccolo. A 24 anni ho lasciato Montecatini Terme e sono andato a vivere a Roma. Ho seguito corsi accademici, apprendendo i fondamenti della storia dell’arte.

Nella Capitale ho iniziato a collaborare con alcuni amici galleristi e ho finalmente cominciato a prendere in mano i dipinti, ad osservarli e analizzarli per valutarne ogni singolo dettaglio, iniziando così a conoscere la materia.

Ho visitato tutte le pinacoteche di Roma e d’Italia e le principali del mondo, ho viaggiato all’estero e frequentato gallerie d’arte e storici dell’arte di grande spessore culturale come il compianto Raffaele Monti o artisti importanti come Massimo Biagi.

Tiziano Panconi è uno dei massimi esperti della pittura italiana dell’800. Ha scritto più di 40 testi adottati in scuole e università.

Dipingevi anche… cosa facevi?

Ho dipinto per 3/4 anni più o meno, dipingevo a olio. Il mio era uno stile astratto, definito da un critico di allora una “geometricità fluttuante”. Si trattava di forme geometriche poste in sequenza che galleggiavano nello spazio. I miei quadri erano probabilmente suggestivi e esprimevano un certo gusto, il mio, non per questo ho mai pensato: ‘Tiziano Panconi adesso sei un artista’.

Nonostante il consenso della critica, non vendevo e non guadagnavo niente, così appesi il pennello e cominciai a dedicarmi anima e corpo allo studio della pittura dell’Ottocento, talvolta entrando perfino in società nell’acquisto di opere di questi maestri, con piccole somme, con colleghi e antiquari bene introdotti nelle famiglie della nobiltà romana.

Tiziano Panconi è uno dei massimi esperti della pittura italiana dell’800. Ha scritto più di 40 testi adottati in scuole e università.

In cosa consiste il lavoro di Tiziano Panconi?

La cultura di uno storico dell’arte è soprattutto una cultura visiva più che nozionistica, è un lavoro di ricerca iconografica, dove si mettono in sequenza le immagini cercando di ricostruire il percorso degli artisti, attraverso la ricomposizione e l’evidenziazione narrativa di stili che si evolvono.

E’ un ricostruire il percorso stilistico, posizionandolo all’interno della storia dell’arte, in pratica mi occupo di perizie, atte a valutare l’originalità dei dipinti di grandi maestri, di organizzare mostre, di consulenza per l’acquisto e vendita dei dipinti, di scrivere saggi, cataloghi e libri.

Poi ti sei specializzato nell’arte ottocentesca?

Ci sono alcuni artisti che amo profondamente come Giovanni Boldini o Giovanni Fattori e in generale quelli del gruppo dei Macchiaioli.
Curo mostre pubbliche ed eseguo expertise soprattutto sulla pittura italiana dell’Ottocento.

Tiziano Panconi è uno dei massimi esperti della pittura italiana dell’800. Ha scritto più di 40 testi adottati in scuole e università.

So che hai scritto più di 40 testi, tutti di grande successo e alcuni adottati nelle scuole e nelle università, quale sarà la tua prossima pubblicazione?

Dopo il Catalogo generale ragionato su Boldini, risalente al 2002, adesso mi appresto a dare alle stampe un nuovo Catalogo generale ragionato, quello di Telemaco Signorini (1.200 pagine), edito da Butterfly Institute Fine Art di Lugano. Dopo quindici anni di lavoro sarà in libreria prima di Natale.

Hai avuto anche un grande riconoscimento alla carriera, il Premio Foedus.

Sì, con mia grande sorpresa e del tutto immeritatamente. E’ un riconoscimento destinato a personalità distintesi nell’attività imprenditoriale, sociale e culturale e sono rimasto piacevolmente meravigliato di tanta attenzione nei riguardi del mio lavoro. Quest’anno insieme a me sono stati fra gli altri premiati Gino Lugli, amministratore delegato del Gruppo Ferrero e Monsignor Mario Toso.

Hai altri incarichi?

Sono direttore scientifico del Butterfly Institute Fine Art di Lugano e del Dipartimento dipinti del XIX secolo di Cambi Casa d’Aste di Milano-Genova. Sono presidente nazionale di Unione Arte e Cultura Conflavoro PMI, associazione di categoria delle piccole e medie imprese con 62 sedi in Italia e 33.000 aziende associate e sono rappresentante di categoria presso la Commissione Cultura del Parlamento Europeo.

Quale sarà il tuo prossimo progetto?

È una mostra-mercato, da me curata, dedicata a Giovanni Fattori e altri artisti importanti della sua cerchia, si intitola Fattori & Friends e sarà a Lugano dall’8 al 26 luglio prossimi.

 

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