Seconda parte del racconto dedicato alla vita e alle opere di Tiziano Terzani, un toscano che ha fatto la storia del giornalismo e della letteratura italiana del Novecento.

Tiziano Terzani, vita di un fiorentino che ha fatto storia

👉 Continua da: Tiziano Terzani, vita di un fiorentino che ha fatto storia (parte 1)

Come ricorderete, abbiamo lasciato Tiziano Terzani, finalmente liberato dal campo di lavoro cinese grazie all’intervento del Presidente Pertini.

Come è intuibile, questo evento lo scosse molto. Amava la Cina, e provava come un senso di tradimento e delusione, non riconosceva più il paese che lo aveva ospitato, senza dimenticare che si trovava costretto ad abbandonarlo per non farvi più ritorno.

Tiziano Terzani ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita Toscana, in un piccolo paese chiamato Orsigna dove oggi si trova il Sentiero di Tiziano Terzani

Dopo la liberazione

Seguirono anni scanditi da numerosi trasferimenti, anni che potremmo definire bui, in cui Terzani soffrirà anche di una brutta depressione, ciò nonostante, non gli impedirà di proseguire la sua carriera, tantomeno lo ostacolerà nel viaggio verso Mosca del 1991, per assistere in prima persona al crollo del comunismo a seguito del golpe ai danni di Michail Gorbačëv.

Il 1993, è ricordato (tra le tante) come l’anno in cui Terzani, deciderà di non utilizzare aerei per i suoi spostamenti; decisione presa a seguito di una predizione da parte di un indovino, dove gli preannunciava un probabile incidente.

Tiziano Terzani ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita Toscana, in un piccolo paese chiamato Orsigna dove oggi si trova il Sentiero di Tiziano Terzani

Fa simpatia l’idea del personaggio di Tiziano Terzani, che affidandosi alla profezia di un veggente, sceglie di privarsi dell’utilizzo dell’aereo…lo avvicina alle fragilità di noi persone comuni! Seguirà la stesura del libro “Un indovino mi disse”, forse uno dei più conosciuti, che riscuote tutt’oggi un meritato successo.

Il trasferimento in India

Ma torniamo al racconto…ecco intromettersi nuovamente il caso (con cui stiamo entrando in confidenza e forse iniziamo anche un po’ a dare credito, vero?), che si adopererà ancora una volta per guidare Terzani, verso quella che sarà la sua riscoperta interiore. Spinto dalla voglia di raccontare l’India, si trasferisce a Delhi con la famiglia.

Ormai però, stanco e provato dalla carriera giornalistica durata ben 25 anni, decide dopo qualche tempo di chiedere il prepensionamento.

Tiziano Terzani ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita Toscana, in un piccolo paese chiamato Orsigna dove oggi si trova il Sentiero di Tiziano Terzani

Probabilmente, Terzani non immaginava che la spiritualità di questa terra, lo avrebbe così affascinato tanto da rivoluzionarlo in una sorta di intima rinascita. Svilupperà e nutrirà la sua coscienza interiore, maturando un enorme rispetto per la natura, convertendosi poi, anche alla pratica alimentare vegetariana. Manterrà comunque viva la sua “crociata” contro la globalizzazione e l’immutata convinzione in favore dei diritti umani e della pace.

Anam, colui che non ha nome

Come accaduto in precedenza in Cina, sceglierà di immergersi totalmente negli usi e costumi del paese, decidendo ancora una volta di adottare un nome locale, Anam, “colui che non ha nome”, anche se dai suoi diari, emergerà che il nome con cui amava identificarsi era “marito di Angela”.

Tiziano Terzani ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita Toscana, in un piccolo paese chiamato Orsigna dove oggi si trova il Sentiero di Tiziano Terzani

Succederanno anni di incontri importanti, con Madre Teresa di Calcutta nel 1996 e quello con il Dalai Lama. Ve lo immaginate? Un toscano, di umile provenienza, accolto da personaggi di questo calibro!

Sulle vette dell’Himalaya

Nel 1999 a seguito di un cancro diagnosticato, si isola nelle montagne dell’Himalaya indiane.

La malattia non riuscirà a frenare l’indole di Terzani, interverrà infatti in svariati incontri pubblici, visiterà scuole, ed entrerà in contatto con Gino Strada, appoggiando la causa di Emergency, contributi di cui ad oggi, abbiamo numerose testimonianze.

Tiziano Terzani ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita Toscana, in un piccolo paese chiamato Orsigna dove oggi si trova il Sentiero di Tiziano Terzani

Dopo un lungo periodo trascorso a sperimentare trattamenti, senza lasciare niente di intentato sia della medicina tradizionale, che di quella ufficiale, decide consapevolmente di accettare l’ineluttabile conseguenza della patologia, intesa come parte integrante dell’esistenza, frutto di una lunga elaborazione meditativa.

Il ritorno in Italia

Sarà a seguito di questa profonda riflessione, che deciderà di tornare in Italia per trascorrere i suoi ultimi mesi di vita (nel 2004), nel calore della sua casa e circondato dai suoi affetti.

“Non volevo morire senza aver capito perché ero vissuto. O, molto più semplicemente, dovevo trovare dentro di me il seme di una pace che poi avrei potuto far germogliare ovunque”

Tiziano Terzani ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita Toscana, in un piccolo paese chiamato Orsigna dove oggi si trova il Sentiero di Tiziano Terzani

Tiziano Terzani e la Toscana

Una delle doti che possiamo ammirare ed attribuire a Terzani, è, come già più volte riportato, la tenacia: per raggiungere sogni ed obbiettivi, non si è mai risparmiato, costanza che ci piace pensare si possa ricondurre anche al DNA dei toscani: fieri della propria provenienza, testardi, arguti, ma allo stesso tempo giocosamente polemici, dalla battuta pungente e con uno spiccato sarcasmo.

Riguardo le origini, Terzani la Toscana l’amò realmente, in special modo, sviluppò un forte attaccamento per una piccola e sconosciuta comunità montana dell’Appennino pistoiese, chiamata Orsigna.

La Toscana, è un po’ come quello che viene definito “il mal d’Africa”, si dice che chi la visiti una volta, poi non possa fare a meno di ritornarci. Non è forse la stessa cosa che accade con la nostra regione?

Tiziano Terzani ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita Toscana, in un piccolo paese chiamato Orsigna dove oggi si trova il Sentiero di Tiziano Terzani

Chi ci ha vissuto, difficilmente riuscirà a starne lontano, e chi l’ha visitata, la porterà sempre nel cuore, coltivando il sogno di farvi presto ritorno.

Orsigna sull’Appennino Pistoiese

In un certo senso è quello che accade a Terzani con Orsigna. Orsigna fa ingresso nella vita di Terzani, quando da bambino e di salute cagionevole, i medici consigliarono ai genitori, di farlo soggiornare in una località dal clima più favorevole rispetto a Firenze.

Da quel momento, il minuscolo paesino, entrerà nel cuore di Terzani, tanto da indurlo a tornarci spesso negli anni, da spingerlo a comprare un terreno per costruirci una casa, e addirittura pensate, da richiedere ai figli, seppure residenti all’estero, di soggiornarvi per almeno due mesi all’anno, affinché la identificassero come “casa”.

Tiziano Terzani ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita Toscana, in un piccolo paese chiamato Orsigna dove oggi si trova il Sentiero di Tiziano Terzani

“Orsigna mi ha messo la poesia nella vita, ci sono venuto da ragazzo, questo rimane il posto del mio cuore e rimane il mio rifugio. Dovunque sono stato nel mondo, qualunque cosa mi succedesse, tranne l’incontro con la Signora dal mantello nero, avrei potuto rifugiarmi all’Orsigna”

Gli appassionati lettori di Terzani, hanno imparato a conoscere questa località grazie ai suoi scritti, tanto che dopo la sua morte, persone di varia etnia ed estrazione sociale, accorrono da tutto il mondo per visitarne i boschi ed addentrarsi lungo un percorso chiamato “Il sentiero di Tiziano”, nella suggestiva e fitta selva di faggi e castagni.

Cerchiamo di spiegarci meglio…

Il sentiero di Tiziano

Terzani amava passeggiare e meditare nei boschi intorno ad Orsigna, li aveva rinominati “la sua piccola Himalaya”.

Tiziano Terzani ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita Toscana, in un piccolo paese chiamato Orsigna dove oggi si trova il Sentiero di Tiziano Terzani

Un giorno, per spiegare ad uno dei nipotini che ogni elemento naturale merita di essere considerato come essere vivente, si fermò in uno slargo con una bellissima panoramica dei crinali circostanti, dal quale si distingueva un albero solitario. Terzani, piantò sul tronco degli occhi in ceramica che aveva portato dall’India, ed utilizzò parole semplici ma dense di effetto per spiegarne l’azione, dimostrando sensibilità nonché grandiosità intellettiva:

“Noi pensiamo sempre che gli alberi sono cose che si possono tagliare, che si possa fare la legna. Allora a questo ho messo gli occhi. Sono indiani. Li mettono sulle pietre, perché se Dio è dovunque per renderlo visibile ad una mente semplice bisogna che abbia degli occhi, che sia come un umano. Ho portato dall’India questi occhi e li ho messi all’albero. Li ho messi per mio nipote, così che gli potevo spiegare che questo albero ha vita. Ha gli occhi come noi, non è che lo si può tagliare così, impunemente, che lui ha una sua logica di essere qui, che tutto ha diritto di vivere. E se proprio un giorno andrà tagliato perché cade sulla casa, o qualcosa, bisognerà almeno parlargli, chiedergli scusa.”

L’albero con gli occhi

Ad oggi, “l’albero con gli occhi”, è divenuto luogo meditativo, dove i visitatori, probabilmente anche per sentirsi più connessi allo scrittore, lasciano un segno del proprio passaggio, con braccialetti, pensieri scritti, pietre.

Tiziano Terzani ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita Toscana, in un piccolo paese chiamato Orsigna dove oggi si trova il Sentiero di Tiziano Terzani

L’atmosfera che si respira è realmente suggestiva, ed invita al silenzio ed alla meditazione anche i più scettici: forse non è azzardato definirlo una sorta di “pellegrinaggio laico”.

Alla luce di quanto emerso circa la rocambolesca vita di Tiziano Terzani (riprodotta peraltro in pellicola cinematografica nel 2010), possiamo ancora affermare senza ombra di dubbio, che il destino non esiste?

Una cosa è certa: difficilmente qualcuno potrà avanzare incertezze sul perché, Terzani sia così conosciuto a livello internazionale. Chissà cosa direbbe oggi della sua non più sconosciuta Orsigna. Lo immaginiamo seduto all‘ombra del suo albero, vestito di bianco e con la lunga barba immacolata, mentre sorride e discorre amorevolmente in compagnia di Pertini, Madre Teresa ed il Dalai Lama…probabilmente sarebbe tutto un altro mondo!

 

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Foto di Orsigna ©DanielaBardi – Foto 1 ©MaxDeMartino

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