Quando la Toscana si fa mistero: terza tappa della nostra insolita navigazione

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3 / 3 – Toscana dei misteri: terra, terra, delle mie brame, sei la più bella del reame

Il terribile aneddoto del Colle di Malmerenda

C’era una volta, nella Siena del Trecento, una lunga faida tra due famiglie rivali, quella tra i ghibellini Salimbeni e i guelfi Tolomei, entrambe stirpi di ricchi mercanti che si contendevano l’egemonia sul commercio cittadino.

Si dice però che a un certo punto le due famiglie, stanche dell’annosa lotta, si decidessero a far pace. Pertanto i Salimbeni avrebbero organizzato una bella merenda su un colle vicino alla città a cui, per non far torto a nessuno, avrebbero partecipato 18 membri per ognuna delle due casate, sedendosi in modo alternato, così che ciascuno si trovasse a fianco di un appartenente alla schiatta rivale. Il fine ultimo sarebbe stato quello di creare i presupposti per un’allegra convivialità. Il menù pare che prevedesse una prelibatezza per l’epoca: tordi allo spiedo.

Ma si narra anche che una volta che il vassoio fu in tavola ci si accorgesse che i tordi erano solo 18 e che quindi metà dei commensali sarebbe rimasta senza. Uno della famiglia dei Salimbeni allora avrebbe esclamato: “A ognuno il suo!“, tanto che i 18 Tolomei si sarebbero alzati per avventarsi sul cibo, e proprio in quel momento i 18 Salimbeni avrebbero estratto un coltello colpendo il rispettivo Tolomei che gli sedeva accanto.

Da qui deriverebbe il toponimo di ‘Malmerenda’, nome attribuito a questo colle vicino a Siena che si può osservare percorrendo la Cassia, sebbene alcune fonti sostengano che fosse già chiamato così prima del ‘300. Sembra inoltre che i 18 Salimbeni siano seppelliti nel sottoscala del Chiostro di San Francesco. Ma anche questa ipotesi sembra piuttosto fantasiosa.

Per approfondire: Guelfi e Ghibellini: amore e vendetta tra le torri fiorentine

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Foto di copertina doozydoom su Unsplash

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Cyrano de Bergerac

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