6 / 6 – Tour della Lunigiana: un piccolo borgo fondamentale per la nostra cultura

Montereggio: da dove nasce il prestigioso “Premio Bancarella”

La storia dei librai ambulanti di Montereggio inizia addirittura in epoca rinascimentale. Il primo a lasciare il borgo con l’inconfondibile tarlo dei libri fu, nel Cinquecento, Sebastiano da Pontremoli, che si trasferì a Milano per apprendere l’arte dei caratteri mobili. Qualche secolo più tardi, con l’arrivo della bella stagione, erano invece numerosi i montereggini a partire con una cesta piena di libri alla volta della pianura, per andarli a diffondere in moltissime città italiane, da cui sarebbero tornati all’inizio dell’inverno. In principio gli emigranti di questo borgo erano lavoratori agricoli, successivamente si trasformarono in venditori di pietre per affilare le falci e la bigiotteria quando, nel 1858, i venditori di pietre cominciarono a trasformarsi in venditori di libri. Come mai?

La curiosa metamorfosi avvenne perché gli ambulanti entravano spesso in contatto con associazioni carbonare che li rifornivano di libretti sull’unità d’Italia, nella speranza di garantirne la massima diffusione. I commercianti montereggini li diffondevano, sì, ma attribuendogli un prezzo. In questo modo si accorsero che trasportare e vendere libri era sotto molti aspetti conveniente rispetto al commercio stesso delle pietre. Via via che il commercio dei libri prese piede, la gerla con cui viaggiavano i librai di questo piccolo borgo non era più sufficiente, e gli ambulanti cominciarono a spostarsi con carretti trainati a mano o tramite animali.

Sistemando i carretti nelle vie e nelle piazze delle città che non avevano ancora un commercio librario particolarmente sviluppato. I librai di Montereggio infatti portavano con le loro bancarelle la lettura in tutti gli angoli del Paese. La loro intraprendente e pionirestica avventura di librai-ambulanti vive ancora oggi grazie all’importantissimo Premio Bancarella, nato qui nel 1952, e ancor oggi basato sugli esclusivi giudizi di librai e bancarellari.

Libri in vendita in un mercato cittadino

Le gole degli stretti di Giaredo

A questo punto, essendo di nuovo tornati nel territorio di Pontremoli, un consiglio per chi gode di buona salute e nutre un minimo desiderio d’avventura naturalistica, è recarsi alle gole degli Stretti di Giaredo, bellissimi canyon scavati nella roccia dalle acque del torrente Gordana.

Un luogo lontano dal turismo di massa, dove ancora possiamo ritrovarci da soli a esplorare parti di fiume incontaminate. È possibile risalire gli stretti camminando o nuotando. La difficoltà del percorso è, a seconda della stagione, in relazione alla portata dell’acqua presente nel torrente.

Il percorso di risalita è di circa 1 km, con una serie di gole strette e profonde, anche 20-30 metri, che si alternano a cascate e a piccoli laghetti. Una meraviglia naturalistica da non perdere.

Gli Stretti di Giaredo sono bellissimi canyon naturali visitabili in Toscana in Lunigiana

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