15 Aprile 2016 2021-09-01T11:26:03+02:00 Buon Compleanno Vespa Piaggio! 70 anni di storia su due ruote TuscanyPeople Brenda Gatta Share: Al pari di spaghetti e mandolino, la Vespa Piaggio è un’emblema del be italian. Simbolo di uno stile di vita votato alla leggerezza, la Vespa Piaggio ha conquistato tutto il mondo diventando uno degli scooter più venduti.Da Paperino alla VespaLa Vespa 150 “struzzo”, dieci anni dopoLa Vespa 50 e 90 (1963)Vespa 180 Rally (1968)La Vespa 50 con i pedali (1970)Vespa PK 125 (1985)Vespa Special Revival (1991)Vespa 125 Sprint (2014)La Vespa con la firma di Salvador Dalì Buon compleanno Vespa! Dalle Vacanze Romane con Audrey Hepburn e Gregory Peck a 50 Special di Cesare Cremonini fino ai giorni nostri: la Vespa Piaggio ha accompagnato in sella generazione dopo generazione. Lo scooter disegnato dall’ingegnere Corradino D’Ascanio e brevettato il 23 aprile 1946, sta per compiere settant’anni. In attesa di spegnere le candeline abbiamo visitato il coloratissimo Museo Piaggio che, anno dopo anno, racconta l’evoluzione della Vespa Piaggio attraverso il design, la pubblicità, il cinema e l’arte. Da Paperino alla Vespa Durante la seconda guerra mondiale gli stabilimenti Piaggio di Pisa e di Pontedera furono più volte bombardati e la produzione fu in parte trasferita a Biella. Qui, nel 1943 fu disegnato il prototipo della Vespa ribattezzato ironicamente dagli operai “Paperino” per la forma buffa e goffa. Proprio per questo, Paperino non ottenne l’approvazione di Enrico Piaggio, che di lì a poco affidò il compito di elaborare un nuovo progetto all’ingegnere abruzzese Corradino d’Ascanio, per: “mettere l’Italia su due ruote”. Il prototipo della Vespa piacque a Enrico Piaggio, che suggerì il nome esclamando: “Sembra una vespa!”. Con la fine della guerra e il ritorno a Pontedera, Piaggio decise di mettere in produzione la Vespa. La commercializzazione di Vespa fu realizzata nei primi mesi attraverso la rete dei concessionari Lancia e i primi esemplari vengono venduti ad un prezzo di 55 mila lire. La Vespa 150 “struzzo”, dieci anni dopo Nel 1956 a Pontedera si festeggiava la milionesima Vespa prodotta. La Vespa 150 era più confortevole introduceva un nuovo tipo di sella, dotato di una sola molla orizzontale anziché di due verticali. Il faro, alto sul manubrio, presenta un nuova linea estetica, con la corona cromata provvista di palpebra evidente. Il prezzo di lancio fu di 148 mila lire. La Vespa 50 e 90 (1963) Ruote più grandi, un impianto elettrico più potente e uno scudo con il bordo d’alluminio: la Vespa 90, di cui furono prodotte 24 mila esemplari celesti, fu apprezzata per il basso costo di acquisto, i consumi ridotti, la linea affilata e snella, e per le prestazioni adatte a trasportare anche un secondo passeggero. La Vespa Piaggio 50 fu un successo, soprattutto tra i più giovani: la cilindrata e la potenza di soli 1.5 cv le aprirono infatti il mercato dei quattordicenni, che potevano guidarla senza targa e senza patente. Prodotta in colori vivaci, l’ultima Vespa dell’ingegnere D’Ascanio fu accompagnata dallo slogan “Giovane, moderna e… senza documenti”. Testimonial d’eccellenza fu Gianni Morandi, idolo dei teenagers e protagonista del carosello del 1966. Vespa 180 Rally (1968) Mentre i Beatles cantavano Ob-La-Di Ob-La-Da e le contestazioni studentesche agitavano il mondo, la Piaggio lanciò la Vespa 180 Rally, migliorata nel motore e nella carrozzeria, con un faro tondo di grandi dimensioni e una sella allungata più comoda. La Vespa 50 con i pedali (1970) La Vespa con i pedali è una speciale Vespa 50 prodotta per la Francia: per adeguarsi alle normative di omologazioni francesi, infatti, Piaggio dovette inserire il montaggio di pedali. Questo particolare elemento, rende il modello uno dei più ricercati dagli appassionati dello scooter più famoso del mondo. Vespa PK 125 (1985) Fu la prima Vespa Piaggio con il cambio automatico, presentandosi come uno dei progetti più innovativi dell’anno. Si distingueva dagli altri modelli per la nuova scocca, caratterizzata da linee più spigolose, ma anche dalla maggiore comodità di guida. Vespa Special Revival (1991) Per rispondere alle richieste nostalgiche degli appassionati, nel 1991 torna la Vespa 50 in edizione limitata (3.000 esemplari) “per fare nuove conoscenze, con chi negli anni ’60 non era ancora nato o era distratto“. Il modello Revival trovò una prestigiosa collocazione nelle esposizioni del Museo di Arte Moderna di New York . Il modello conservato al Museo Piaggio, la numero “0001”, è stato donato nel novembre 2004 al Museo Piaggio da Christa Solbach, allora Presidente della Federazione Internazionale dei Vespa Clubs, a cui era stata donata con cerimonia ufficiale da donna Paola Piaggio nel 1991. Vespa 125 Sprint (2014) Un nuovo look per la Vespa Piaggio del 2014, con mood sportivo e guida scattante. La Vespa Sprint richiama concetti legati alle Vespa sportive degli anni ’60 e ’70 e fa da testimone tra passato e futuro in un’ottica, appunto, “sprint”. La Vespa con la firma di Salvador Dalì Il 25 luglio del 1962 due studenti universitari spagnoli, Antonio Veciana e Santiago Guillem, partirono da Madrid per un “giro del mondo in Vespa in 79 giorni”. La loro impresa fu incoraggiata dall’azienda che produceva sulla penisola iberica su licenza Piaggio, la Motovespa. Prima di partire Veciana e Guillem si recarono a Cadaques, dove il pittore surrealista Salvador Dalì (1904-1989) – come ricorda un cronista del tempo – “volle decorare in modo bizzarro la carrozzeria della Vespa, apponendovi la sua firma e il nome della compagna e musa ispiratrice Gala”. La Vespa, così impreziosita, partì per la sua avventura, toccando la Francia, l’Italia (dove i due studenti furono ricevuti da papa Giovanni XXIII), la Grecia, la Turchia, l’Iran, l’Afghanistan, il Pakistan, l’India, Singapore, Hong Kong, il Giappone, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e di nuovo la Francia, rientrando a Madrid il giorno previsto, il 25 ottobre, Giorno della Hispanidad, festa nazionale spagnola. PER APPROFONDIRE: ChronòPlus: sotto questo sole (toscano), bello pedalareVal d’Era, non solo la Piaggio: storia, arte, e bellezza lungo il fiume che le dà il nomeIl Consorzio Chianti Colli Fiorentini compie 20 anni La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! 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