3 / 4 – Dal Brunello al Moscadello c’è di mezzo il Moscato Bianco

Moscadello di Montalcino

Ripartiamo, io e la Giulia insieme, perché ci aspetta la parte più emozionante del viaggio.
Siamo a Siena, nella zona del Chianti. La Val d’Orcia, terra di vento e di deserto, si apre davanti ai nostri occhi. Qui gioco in casa, ci sono angoli che parlano della mia infanzia ovunque.
In questa zona c’è una piccola perla che, nel corso dei miei viaggi all’estero, ha sempre identificato la Toscana e il made in Tuscany con il lusso, un certo lifestyle nel food e nel wine (per dirla all’ anglossassone): Montalcino.

E se la prima immagine è quella del Brunello, la seconda è senza dubbio quella del Moscadello (o Moscatelletto come lo chiamavano i miei genitori). Un vino liquoroso, fatto come tutti i vini da dessert toscani secondo precise regole e solo nel comune di Montalcino. Prodotto col vitigno Moscato bianco, è sottile, dolce, frizzante.

È ampio ed elegante. Ha affascinato personaggi lungo tutto lo scorrere dei secoli (Francesco Redi nel 1685 gli dedicò un verso nella sua Ode a Bacco: “del leggiadretto, del si divino Moscatelletto di Montalcino“). Penso di non aver mai mangiato un cavalluccio o un ricciarello non accompagnato da questo vino.

Vigne e Abbazia di Sant'Antimo a Montalcino

Infine il Re dei vini da dessert toscani: quale sarà? Vedi se hai indovinato all’ultima pagina

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