Viaggio tra i vini pregiati toscani oltre le etichette più conosciute, bottiglie che un giorno saranno famose, almeno a nostro parere. Rossi in pole position, ma spazio anche a bianchi, rosati e passiti.

Vini pregiati toscani: le eccellenze che diventeranno famose

Chiunque pensi ai vini toscani più famosi, rivolgerà sicuramente l’attenzione a rossi dai nomi altisonanti, cosa più che legittima visto che tutta la regione è particolarmente vocata alla coltivazione di uva a bacca rossa. Ed effettivamente i risultati enologici raggiunti in questo senso hanno talvolta lasciato il mondo intero a bocca aperta: basterà citare l’Ornellaia, il Sassicaia e il Tignanello per capirsi.

Intervista a Olga Fusari, l'enologa di Ornellaia, azienda famosa nel mondo, grazie ai suoi vini toscani maturati tra le vigne di Bolgheri

Vini pregiati toscani: piccolo è bello

Questa volta però vogliamo accendere le luci su un palco meno scontato anche se glorioso, vogliamo aprire il sipario su un mondo probabilmente meno immediato ma dal valore aggiunto indiscusso, l’affascinante realtà fatta da vini pregiati toscani che hanno tutte le carte in regola per diventare famosi.

Noi di TuscanyPeople crediamo infatti che il futuro sia in queste bottiglie, perché piccolo è bello e perché pregio non necessariamente deve essere sinonimo di fama internazionale. Certi che di questi vini sentiremo sempre più parlare, avremo cura di non tralasciare sfiziosi suggerimenti culinari per apprezzare ogni bottiglia al meglio, suggerendo cantine, ove possibile biologiche o biodinamiche, che possano aiutare ad orientarvi. Sintonizzate i vostri sensi, ce ne sarà per tutti i gusti.

Le aste di vini vedono protagonisti i vini toscani

Il Malbec della Maremma

Vitigno grande, grandissimo, di origine francese, il Malbec all’oggi fa rima essenzialmente con Mendoza, zona vitivinicola argentina. Non è quindi scontato associare a questa varietà di uva la Toscana, eppure tra le dolci colline ha trovato le condizioni perfette per esprimersi al meglio, tanto da entrare di diritto nella nostra selezione di vini pregiati toscani da scoprire.

La zona del tufo

Siamo in Maremma, ma non nella Maremma dei butteri, delle mandrie, dei pini marittimi. Siamo piuttosto nel suo entroterra, terra di tufo, roccia sedimentaria piroclastica che costituisce la montatura sulla quale si ergono incastonate come gioielli i borghi etruschi di Pitigliano, Sovana e Sorano.

Il Malbec maremmano

Ebbene qui, nella provincia sud-orientale di Grosseto, il Malbec riesce a vibrare alla massima frequenza dando origine a vini rossi toscani eleganti e fini, intensi e speziati, che non mancano solitamente di avvolgervi come morbida ed impalpabile seta.

Piatti da abbinare al Malbec

Vitigno rigorosamente da abbinare a sapori decisi, su tutti quello di un bel secondo a base di carne anche nera, come un brasato di cervo o un’anatra arrosto. Inarrestabile affiancato a formaggi di lunghissima stagionatura, è notevole anche con porcini alla griglia purché insaporiti con un rametto di aneto fresco.

Vie Cave Antinori: un Malbec in purezza

I Marchesi Antinori nella Fattoria Aldobrandesca producono il Vie Cave, la loro etichetta di Malbec in purezza. La bottiglia prende il nome dalle vie etrusche dette appunto “vie cave“, in quanto scavate nel tufo, che segnano i terreni della fattoria. Fascino su fascino, indiscutibilmente.

👉 Leggi anche: Sovana e il Parco Archeologico delle Città del Tufo

Bottiglie di Vie Cave Antinori, scatti di LeOfficine

Vini pregiati toscani: un bordolese in Val di Cecina

Il nostro viaggio tra i vini pregiati toscani ci conduce sulla “Strada del Vino Costa degli Etruschi“, con alle spalle Volterra e all’orizzonte l’Arcipelago toscano.

La DOC Montescudaio

La zona è quella della DOC Montescudaio, di origini indubbiamente popolari che però negli ultimi anni ha ingranato una marcia tale che i suoi vini rossi sono decollati con forza, raggiungendo livelli di qualità indiscussa. Qui, oltre al Sangiovese, troviamo una splendida espressione dei classici vitigni nobili di Bordeaux, ovvero i Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot, questi ultimi due spesso presentati in purezza.

Piatti da abbinare al Cabernet Sauvignon

Per apprezzare a tutto tondo un Cabernet Sauvignon vi suggeriamo un paio di idee culinarie golosissime: provatelo con un primo al tartufo, tagliatellina o risotto a vostra scelta, dove i profumi del sottobosco del fungo si sposeranno divinamente con quelli del Cabernet; oppure, se gradite piatti più estrosi, abbinatelo con un secondo di carne con riduzioni o salse di frutta come un filetto di maiale alle prugne.

Piatti da abbinare al Merlot

Il Merlot invece trova la sua quadratura in piatti a base di carne in qualche modo più semplici: lasagnetta al ragù, polenta ai funghi, grigliata di carne mista.

Cantina consigliata: Fattoria Sorbaiano

La Fattoria Sorbaiano produce poche migliaia di bottiglie l’anno, rigorosamente da agricoltura biologica, e oltre ad avere già da tempo un Merlot che si è addirittura fatto notare da James Suckling, a breve sarà disponibile un Cabernet Sauvignon in purezza e noi non vediamo l’ora di assaggiarlo.

Vigne a Montescudaio in Toscana

Vini pregiati toscani: Vermentino bianco DOC Candia Colli Apuani

Siamo tra le Alpi Apuane e il mare, sui Colli di Candia, dove la vite è coltivata da millenni con dedizione e sacrificio per quanto la resa sia bassissima. Il perché è dovuto essenzialmente all’austerità del territorio, ai terrazzamenti da vertigini, alle pendenze importanti.

DOC Candia Colli Apuani

Nonostante la DOC Candia Colli Apuani sia del 1981 – ma è dal 1508 che lo Statuto del Comune di Carrara regola la vendemmia delle colline di Massa Carrara -, nonostante qui il Vermentino bianco abbia trovato un ambiente perfetto e rientri senza dubbio tra i vini pregiati toscani, la produzione vitivinicola è in declino ed è per questo che non è facile trovarlo in purezza.

Fruttato, erbaceo, minerale, alcuni in particolare sono veramente interessanti: biancospino e acacia, melone bianco, agrumi ma anche frutta tropicale, e poi lo iodio e il sale del mare che si fondono con il cisto della macchia mediterranea.

Piatti da abbinare al Vermentino bianco

Capace di sostenere piatti di pesce anche elaborati, vi consigliamo di abbinarlo ad una catalana di granchio o ad un’orata al forno con patate alle erbette e, solo per i palati più audaci, con delle anguille alla brace.

Silene di Incandia Bio: il Vermentino bianco da provare

Incandia Bio è vigneti, piante di moringa, oliveti ma anche orti e pascoli, passione e magia paesaggistica. Silene è la loro etichetta a base Vermentino bianco di cui producono poco più di mille bottiglie l’anno. Dall’azienda biodinamica si possono godere tra l’altro scorci molto suggestivi, sospesi tra il verde delle vigne, il blu del mare e il bianco del marmo.

Grappolo di Vermentino in Toscana per produrre il Colli di Candi DOC

Ansonica e ficamaschia in laguna

In Sicilia lo chiamano Inzolia, dove arrivò dalla Grecia in tempi antichissimi grazie al traffico mercantile; solo nel XVI secolo si propaga in Toscana, trovando all’Argentario e isole limitrofe il suo habitat ideale.

All’Isola del Giglio in particolare propone le sue performance migliori nonostante il territorio impervio: non a caso qui la viticoltura è definita eroica, perché difficoltosa ma estremamente valida, tanto da dare vita a uno dei vini pregiati toscani più apprezzati.

I piatti da abbinare all’Ansonica

L’Ansonica in purezza è un vino profumato come la pesca o la papaia matura, fragrante come una mela golden, morbido come un glicine in fiore, se invecchiato in legno può meravigliare con note di burro, vaniglia e tostature. Le sue versioni più giovani sono da non perdere in abbinamento alle cruditè di mare, se vi piacciono andate di ostriche senza esitazione. Doveste trovarvi ad Orbetello gustatelo con la ‘ficamaschia‘, così chiamano i maremmani questo piccolo merluzzo locale da leccarsi i baffi.

Bottiglia consigliata: Ansonica Costa dell’Argentario

A Capalbio l’Azienda biologica Il Cerchio produce oltre a olio EVO e aceto da Sangiovese, due vini bianchi toscani compreso l’Ansonica Costa dell’Argentario, due rossi e un passito. A conduzione familiare, sono in rapida espansione con tanti progetti da realizzare, mantenendo però umiltà, passione e piedi per terra.

Capalbio, in provincia di Grosseto, è il comune più a sud della Toscana. Ricco di storia e cultura, capitale della Maremma, è chiamata la Piccola Atene.

Lunigiana in rosa

Questa tappa del viaggio tra i vini pregiati toscani ci porta in Lunigiana, spicchio di terra tra La Spezia e Massa, dove la DOC Colli di Luni è condivisa dalle due province. Fazzoletto enologico noto per i vini bianchi, in pochi hanno avuto il piacere di entusiasmarsi sorseggiando i suoi rosati.

Vini toscani pregiati: rosati a base di Vermentino nero

Non sono come categoria vini facenti parte della tradizione storica toscana, ma il mondo del vino è in continuo divenire ed è così che ci piace. Oggi i rosati a base di Vermentino nero (di per sé una chicca di vitigno, perché salvato da estinzione certa negli Anni ’80 e ’90) sono da non perdere: profumano di piccoli frutti rossi come le fragoline di bosco, di erbe aromatiche come salvia e rosmarino, talvolta presentano una leggera speziatura e in bocca risultano minerali e sapidi.

Cosa abbinare ai vini rosati della Lunigiana

Secondo noi, i Colli di Luni sono molto ma molto divertenti con un bel fritto di verdure miste di stagione, salvia e gamberi in pastella con salsa agrodolce, con una panzanella di polpo e menta fresca, e se vi piace il crudo di pesce, una tartare di tonno e pesche con vinagrette al pompelmo, nipitella e pepe rosa. Unico neo la sua reperibilità.

Ca’ Lunae, un’ottima cantina per il Vermentino nero

La cantina Ca’ Lunae, geograficamente già in provincia di La Spezia, talvolta fa uscire il suo splendido rosato a base Vermentino nero da uve coltivate nella Lunigiana toscana. Se siete fortunati vi capiterà di assaggiarlo. Provare per credere.

Bottiglia di rosato Ca Lunae ottenuta da Vermentino nero

Il Moscato bianco di Montalcino

La zona di produzione di questo vino toscano non necessita presentazioni. Patria di uno dei vini rossi più famosi al mondo, oltre al Brunello è molto famosa per un altro vino che vanta origini antichissime e che fu decantato da poeti e scrittori tanta la sua piacevolezza: il Moscadello di Montalcino, celebrato, tra gli altri, da Francesco Redi con queste parole: “Quel sì divino e leggiadretto moscadelletto di Montalcino.

Moscadello di Montalcino DOC

Il Moscadello di Montalcino DOC è prodotto nei tipi Tranquillo, Frizzante e Vendemmia Tardiva, ed è a base di Moscato bianco piemontese. È il passito però a essere il più ricercato e interessante dei tre, tanto da non poter mancare dalla nostra selezione di vini pregiati toscani da scoprire.

Quali dolci abbinare al Moscadello

Il suo momento è a fine pasto ed è tradizionalmente abbinato a pasticceria e dolci secchi, l’ideale sarebbe farciti con creme aromatizzate allo stesso Moscadello. Ottimo con la classica crostata di frutta e con semifreddi o gelati artigianali alla crema. Se volete andare di abbinamento più tradizionale assaggiatelo con ricciarelli e panforte, in perfetta tradizione senese.

Vendemmia Tardiva di Col d’Orcia, un moscato da ricordare

Azienda vinicola biologica dal 2010, Col d’Orcia è una tenuta completa di uliveti e campi seminati, parco e giardini. Un’oasi di pace nell’incanto della Val d’Orcia, luogo perfetto per degustare il loro Vendemmia Tardiva.

👉 Leggi anche: Biscotti toscani, dolci briciole di tradizione

Il Moscadello di Montalcino dell'Azienda Col d'Orcia

Occhio di Pernice: al top dei vini pregiati toscani

Questa bizzarra denominazione, Occhio di Pernice, per un appassionato di vini si riferisce senza equivoci a uno dei vini pregiati toscani per eccellenza. Sublime e quasi ultraterreno, se è vero che per gli antichi Greci il vino era il nettare degli Dei, gli Olimpi dovevano deliziarsi nel sorseggiare lui e solo lui: un Vinsanto ottenuto non da uva a bacca bianca ma al contrario da Sangiovese, Malvasia nera, Canaiolo.

Da degustare in ampi calici, questa ambrosia è un vino toscano così detto da meditazione. Per essere gustato al meglio richiede raccoglimento, magia, complicità e trova il suo miglior abbinamento nella musica sinfonica, nelle notti d’estate, nel crepitio del caminetto.

DOC la cui produzione è consentita solo nei territori tra Firenze e Siena, trae il suo nome dal colore che contorna il bellissimo occhio della pernice rossa, un fasianide presente in alcune aree dell’Appennino Tosco-Emiliano. È un vino quasi leggendario tanto è difficile da reperire sul mercato, sopratutto la Riserva. Se vi capita, abbandonatevi al suo calore vellutato, alla morbidezza dei suoi profumi, alla persistenza dei suoi aromi di miele e datteri, prugne secche e uva passa, panpepato, tabacco, resina. E chissà che non sia quasi commozione.

Occhio di Pernice di Badia a Coltibuono

Badia a Coltibuono è un connubio di storia, bellezza e qualità di cui il Chianti Classico si sa, è sinonimo indiscusso. Pionieristica nella scelta di un approccio agronomico più sano e sostenibile, riceve la certificazione biologica nel 2000. Attualmente è disponibile il loro Occhio di Pernice 2007 invecchiato 10 anni in caratelli di rovere. Da non perdere.

Etichetta della bottiglia Occhio di Pernice di Badia a Coltibuono, eccellenza tra i vini pregiati toscani

Elba Aleatico….passito imperiale

Meno raro del passito Occhio di Pernice, quello elbano da uve Aleatico è un altro fiore all’occhiello della tradizione vitivinicola toscana che non potevamo non citare tra i vini pregiati toscani da scoprire.

Vitigno semiaromatico a bacca nera, di cui non è ancora ben nota la provenienza, ebbe uno sponsor…imperiale! Eh sì, Napoleone durante il suo esilio all’Isola d’Elba, si innamorò non solo dell’isola, ma anche del suo passito tanto da berlo anche a colazione.

Disse degli elbani di prendere forza e salute proprio da questo vino, difficilissimo nella sua produzione e oggi piuttosto costoso – se ne ottengono al massimo 22 litri da 100 chili di uva -, ma capace di rinfrancare ogni spirito: secondo alcuni critici enologici ha tutte le carte per essere eletto miglior passito del mondo, anche e non solo per la sua spiccata longevità.

I dolci da abbinare all’Aleatico dell’Elba

Dai profumi di ciliegia, marasca, fico, fiori di geranio e di rosa, vino da sigaro per alcuni, i locali lo abbinano tradizionalmente con la schiaccia briaha e il panficato, i tipici dolci dell’Elba. Stupisce anche con del cioccolato così come è particolarmente felice il connubio con le pesche. Noi però vogliamo strafare con l’edonismo e vi diciamo questo: fatevi un favore e assaggiatelo con del Roquefort o per rimanere in toscana con il Blu di Corzano e Paterno.

L’Aleatico di Montefabbrello

Dimitri e Nelly producono 13 vini tra rossi, bianchi e passiti, benché tutti in piccole quantità: azienda agricola biologica, Montefabbrello è anche agriturismo con punto ristoro. Ci piace la conduzione familiare, il loro entusiasmo, la loro verace genuinità.

Aleatico dell'Elba dell'Azienda Montefabbrello, uno dei vini pregiati toscani più interessanti

 

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👉 Vini del senese, come scegliere bene in una zona d’eccellenza vinicola

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Credits: Foto Vie Cave: ©Antinori ©LeOfficine | Ca’ Lunae ©CaLunae | Pascena ©ColdOrcia | Aleatico ©AgriturismoAgricolaMontefabbrello
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Martina Tanganelli
Wine blogger and Ambassador of Tuscany
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