23 Aprile 2018 2019-01-14T09:47:42+01:00 Vinitaly 2018: Toscana Caput Mundi TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: E anche quest’anno è passato Vinitaly 2018 52° edizione lasciandosi dietro una lunga scia di sensazioni, emozioni, profumi, sapori, colori, ma sopratutto numeri interessantissimi per la nostra regione. Già, perché con oltre 700 aziende e 2129 etichette in degustazione – 741 Docg, 418 Doc e 909 Igt – la nostra Toscana ha saldamente guidato la classifica dei territori regionali. Vinitaly 2018: Toscana Caput Mundi Non solo Chianti Classico e Brunello di Montalcino – peraltro presente con 102 etichette più 37 di Riserva -, ma anche svariate bottiglie di Montecucco e Morellino di Scansano, espressioni del sangiovese maremmano, 29 differenti tipi di Vernaccia di San Gimignano, inclusa una riserva invecchiata di 10 anni della Tenuta San Quirico di Isabella Vecchione, per non parlare delle DOC Bolgheri, con 24 etichette, tra cui il pluripremiato Zizzolo, l’aristocratico Donne Fittipaldi, e le innovative produzioni di Michele Satta. Da sottolineare anche gli Igt che si sono affermati con alcune chicche come Sorpasso di Fortulla (30 € in enoteca, premiato da alcune tra le più autorevoli guide del settore), il vino biodinamico Merlino di Vignano, i Syrah in anfora di Casadei, il Caiarossa incoronato da Slow Wine, il superautoctono Foglia Tonda del Rinascimento di Piandaccoli. E ovviamente molti altri. Chi ha rubato la scena riscuotendo un grandissimo successo, anche a danno di altri superblasonati della stessa tipologia, è il Vinsanto Affumicato dell’Alta Valle del Tevere, definito, a torto o ragione, “la ciliegina sulla torta nell’ambito della degustazione”. Di sicuro ha dimostrato una qualità superlativa. Vinitaly 2018, l’anno dei vini VIP Il Vinitaly 2018 è stato anche l’edizione dei vini VIP. Nel senso di prodotti dai VIP. La Coldiretti Toscana ha infatti messo in scena la prima rassegna delle “Bottiglie Vip”. A partire da un precursore come Sting (Azienda Agr. Il Palagio) passando per Gianna Nannini (Certosa di Belriguardo), Zucchero (Cantine Lunae di Diego Bosoni), Andrea Bocelli (che produce in quel di Lajatico), Ferragamo (Il Borro), per finire con Cavalli (Tenuta degli Dei), Illy (Az. Agr. Mastrojanni di Montalcino), e altri. Non sempre la qualità è pari al nome di richiamo, ma insomma, diamogli un po’ di tempo per imparare il mestiere.Foto: ©www.ilborro.it In questo Vinitaly 2018 noi di TuscanyPeople abbiamo visitato moltissime aziende toscane interessanti che producono vini di ottima o eccellente qualità, tra cui ne segnaliamo alcune (divise tra questo e il prossimo articolo dedicato al biologico e al biodinamico), scelte non per importanza, ma perché le conosciamo bene o perché ci hanno particolarmente colpito per qualche ragione. Vinitaly 2018: TuscanyPeople Selection Fattoria Palazzo Vecchio di Montepulciano Un appezzamento di 5 ettari vitati che in mezzo a bellissime rose produce vino dal 1950. La prima produzione di Nobile di Montepulciano risale al 1990. Hanno 5 etichette: il “Cortona” (Sangionvese e Syrah); il Rosso di Montepulciano “Dogana”, che viene dalle vigne più giovani; il Maestro, il loro Nobile di Montepulciano, 85% di Sangiovese, il resto ripartito tra Canaiolo e Mammolo; la Riserva, e infine il Terrarossa, il Nobile di Montepulciano, prodotto dalle uve della Vigna del Bosco, che rappresenta il top della casa. Podere Fortuna – Mugello In una realtà vitivinicola ancora emergente come quella del Mugello spicca questa azienda capace di “inventarsi” un magnifico pinot nero come il pluripremiato “MCDLXV” (3 bicchieri dalla prestigiosa Guida “Vini d’Italia 2015” del Gambero Rosso) ottenuto dalla selezione delle migliori uve provenienti dai vigneti di Coldaia e Fortuni. 1465 è l’anno in cui Lorenzo il Magnifico ereditò la proprietà, ordinando di annotare tutte le produzioni successive a quella data. Alla fine è andato tutto bene, pare. Castello di Querceto – Greve in Chianti Il Castello di Querceto si trova nel Chianti Classico fiorentino. 60 ettari vitati in cui si coltiva una grande varietà di vigneti. Logicamente il sangiovese grosso e altri autoctoni come il canaiolo nero, il mammolo, il ciliegiolo, il colorino; internazionali come il cabernet sauvignon, il cabernet franc, il syrah, il petit verdot, il merlot, oltre alla malvasia nera; tra quelli a bacca bianca, la malvasia del Chianti, il trebbiano toscano, il san colombano, lo chardonnay. Vale anche la pena visitare il castello e farsi una bella degustazione. Sassicaia – Tenuta San Guido – Bolgheri Cosa dire di questo nettare degli dei, di questo vino simbolo, di questo mito dell’enologia italiana e mondiale, di cui è già stato detto tutto, anche se mai abbastanza? Nato a Bolgheri da un’idea del marchese Mario Incisa della Rocchetta, grande appassionato di cavalli e di vini francesi, e dalla maestria di Giacomo Tachis è il primo vino italiano, prodotto da una specifica cantina, che, come succede in Francia per pochissime etichette ultra famose, vanta una DOC tutta sua. Aroma maestoso. Colore rubino intenso. Gusto robusto, armonico, dalla struttura elegante, potente. Va solo bevuto. In religioso silenzio. Boscarelli – Montepulciano Piccola azienda familiare, la sua storia inizia nel 1962 quando Egidio Corradi, il fondatore, si mise in testa di produrre un vino nobile che amalgamasse “l’idea di eleganza, che amava, coi profumi e i sapori della sua terra d’origine”. Ci è riuscito. Il vino Nobile di Montepulciano Riserva D.O.C.G, “Sotto casa”, – sangiovese dalla trama tannica che sposa splendidamente la struttura e la pienezza di due vitigni internazionali come il cabernet e il merlot – e il classicissimo “Nobile di Montepulciano Riserva D.O.C.G”, sono davvero notevoli. Da provare. Rocca di Frassinello – Maremma Inaugurata nel 2007, Rocca di Frassinello nasce da un’idea fondamentale: replicare in Maremma, a Gavorrano, il modello di eccellenza di Castellare di Castellina, nel Chianti. L’accordo, unico in Italia, fra Castellare e Domaines Barons de Rothschild Lafite, oltre a 90 ettari di vigneti in una posizione geografica ottimale, e alla cantina disegnata da Renzo Piano, hanno reso possibile l’ambiziosa alchimia. Il Baffonero, un superbo merlot in purezza, e il Rocca di Frassinello, blend di sangiovese merlot e cabernet sauvignon, certificano la bontà del patto italo-francese. Campo alla Sughera – Bolgheri Boutique winery italo-tedesca, da 20 anni sviluppa un’ottima simbiosi tra queste due culture. Partita da zero, è riuscita a dar vita a una realtà che oggi si fregia di vini riconosciuti a livello internazionale. L’Arnione, Bolgheri Rosso Superiore, è un vino elegante, ricercato, un blend di cabernet sauvignon, merlot, petit verdot e cabernet franc, accuratamente selezionato dalle migliori parcelle dei vigneti. E anche l’Adeo, cabernet sauvignon e merlot, vino fresco, fruttato, è molto piacevole in ogni periodo dell’anno. Ciacci Piccolomini d’Aragona – Montalcino Anche questa, come il Sassicaia, non è un’azienda che ha gran bisogno di presentazione. La tenuta si trova a sud est di Montalcino, vicino al borgo medioevale di Castelnuovo dell’Abate. 55 ettari vitati in cui si coltiva il classico sangiovese grosso da cui nasce un vino superbo. Il Brunello di Montalcino DOCG Pianrosso, prodotto soltanto nelle migliori annate dall’omonima vigna, è roba, nel 2001, da 98 punti Wine Spectator. Be’. Morisfarms – Maremma 200 anni fa la famiglia Moris partì dalla Spagna e s’insediò in Maremma specializzandosi, attraverso le generazioni, nella viticoltura. Adesso possiede 476 ettari, di cui 37 vitati nella DOC “Monteregio di Massa Marittima“, e 33 nella DOC “Morellino di Scansano“. L’“Avvoltore”, il vino più rappresentativo dell’azienda, un blend di Sangiovese, cabernet sauvignon e syrah, ha grande corpo e morbidezza. Il nome deriva dal falco della Maremma, un rapace che sorvola le loro vigne. Gualdo del Re – Suvereto Gualdo de Re produce circa 120.000 bottiglie all’anno, tutte nella DOC Val di Cornia Suvereto, IGT Rosso Toscano e IGT Costa Toscana. I vitigni sono sangiovese, merlot, cabernet sauvignon, cabernet franc, aleatico, pinot bianco e vermentino. Interessantissima è l’idea del loro ottimo merlot pluripremiato che si affina in una bottiglia di vetro soffiato della vetreria Carlo Moretti di Murano adagiata in uno scrigno di frassino. 2mila pezzi prenotabili esclusivamente on line sul sito www.progettof.it al costo di 1.000 € ca. Continua nel prossimo articolo sul Vinitaly 2018 (vai all’articolo). Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Scopri come diventare “Ambasciatore di TuscanyPeople” ed essere premiato. Vedi link Share: Informazioni sull'autoreTommaso BaldassiniPublisher, Blogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/vinitaly-2018-toscana-caput-mundi/" width="100%" count="on" num="3"]