Cosa visitare a Follonica, famosa Città della Ghisa e Porta della Maremma, uno dei luoghi prediletti dai toscani per le vacanze estive

1 / 5 – Follonica, “Città della ghisa” e porta del Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane

Di cosa parliamo in questo articolo:

  • Follonica, da “fulloni”, i vecchi mantici dei forni fusori
  • Nel corso del Granducato di Leopoldo II
  • Il MAGMA
  • Una porta sulle Colline Metallifere
  • Monumenti da visitare a Follonica
  • La Riserva Naturale dei Tomboli di Follonica
  • Le spiagge di Follonica
  • Eventi a Follonica

Conosciuta come la “Rimini della Maremma”, Follonica, situata nel cuore dell’omonimo golfo, tra Piombino e Punta Ala, è oggi una nota destinazione balneare. Le sue spiagge dorate, dotate di tutti i servizi e attrezzate per la pratica di qualsiasi sport, si affacciano sull’Isola d’Elba donandoci scenografie incredibili e memorabili tramonti.

Vista panoramica di Follonica, la "Rimini di Toscana"

Follonica, da “fulloni”, i vecchi mantici dei forni fusori

Ma questa perla della Maremma non è solo mare e divertimento: la sua storia la rende in particolar modo nota per la lavorazione dei metalli, specie della ghisa, tanto da ereditare il suo nome proprio dai “fulloni“, i vecchi mantici dei forni fusori.

Il complesso industriale, in realtà, si era sviluppato in origine a partire dal 1546 con la costruzione della ferriera per la fusione del ferro, e aveva seguito un costante processo di sviluppo fino a divenire una “città fabbrica” che nel 1831 si affermava come uno dei poli siderurgici più all’avanguardia d’Italia.

Nell’Ottocento la ghisa – metallo composto da ferro e carbonio – si diffuse con successo nelle più grandi città d’Europa proprio perché, a differenza del ferro, grazie alla sua fusione si potevano realizzare prodotti in quantità che non richiedevano un’importante lavorazione artigianale.

Il Golfo di Follonica ripreso dalle Colline Metallifere

Nel corso del Granducato di Leopoldo II

Durante il granducato di Leopoldo II degli Asburgo-Lorena Follonica si trasformò nel centro italiano di questo nuovo tipo di produzione, tra i più interessanti del panorama europeo. Fu infatti per ordine del Granduca, il penultimo di Toscana, che le “Reali e imperiali fonderie” vennero installate in città per lavorare i minerali estratti dalle colline circostanti e dai ricchi giacimenti dell’Isola d’Elba. Ecco perché ancora oggi è conosciuta come la “Città della ghisa”: vicino all’antico forno mediceo sorse in quegli anni un polo industriale di spessore, divenuto in seguito sede dell’ex Ilva.

Poi, con la nascita nel nuovo polo a Piombino, le fonderie follonichesi subirono un lento decadimento che si concluse con la chiusura degli stabilimenti avvenuta nel 1960.

Ma adesso cosa ne è di tutto l’ex polo industriale di Follonica? Scoprilo a pagina 2

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