La biodinamica, la permacultura e la coltivazione idroponica rappresentano nuove tecniche alternative all'agricoltura tradizionale

Foto di copertina Stokkete

La Toscana è bio, lo possiamo urlare a squarciagola e scriverlo a lettere giganti. Bio prima che divenisse una moda in tutta Italia, bio per vocazione, per tradizione, per qualità.

Certo, non sempre è stata biologica. Come qualunque altro territorio ha risentito del periodo tra gli Anni ’60 e i ’90 e del dissennato uso di prodotti pesticidi e fertilizzanti che hanno temporaneamente rivoluzionato le tradizionali pratiche agrarie con l'abbandono e l'estinzione di molte varietà locali e tradizionali.

La rivoluzione green della Toscana

Ma ora tutto questo è in grossa parte alle spalle. Ora la Toscana si sta dando un gran daffare nella controrivoluzione del biologico, del biodinamico, dell'agricoltura naturale, del km0, i nuovi fiori all’occhiello di ogni coltivatore che si rispetti.

TuscanyPeople è da sempre impegnata nel diffondere il fondamentale messaggio della nuova agricoltura salubre. Cosi siamo andati in Maremma, alla Fattoria La Maliosa - 165 ettari di azienda certificata biologica dal 2010 per una produzione artigianale di vini naturali, olio EVO e miele - che si avvale del Metodo Corino, l’unico processo di produzione di uva e vino “naturale” brevettato in Italia.

Ma non solo, siamo addirittura andati “in trasferta” a Mongardino, in provincia di Asti, a lezione dal Professor Corino, insieme a personaggi di spicco di altisonanti aziende piemontesi.

Bolgheri: l'80% delle aziende vinicole è bio

Più volte TuscanyPeople è stata a Bolgheri, uno dei grandi territori toscani d’elezione del vino, in cui esiste un profondo rispetto per la propria terra e il proprio ambiente: non molti sono certificati, per ragioni di opportunità, ma almeno l’80% dei viticoltori praticano il biologico o addirittura il biodinamico di fatto. E sappiamo che, al di là dei documenti, è la concretezza della realtà che conta.

Il Biodistretto del Chianti

TuscanyPeople ha diffuso la cultura del Biodistretto del Chianti, nato di recente, nel 2016, dall’unione di 50 aziende vitivinicole biologiche tra Firenze e Siena: l’area geografica biologica, nel suo complesso, raccoglie circa il 30% della superficie agricola coltivata.

La rivista dell'eccellenza biologica toscana

TuscanyPeople è stata ospite di centinaia di ristoranti che fanno del km0, ossia della verdura locale, o addirittura curata con amore e rispetto nell’orto affianco, uno dei loro must.

Sì, lo possiamo dire forte: la Toscana sta tornando green e si è fatta promotrice di un nuovo modo di intendere la natura che pone al centro il consumatore, il suo gusto, ma soprattutto il suo diritto alla salute.

E TuscanyPeople, anche questo lo possiamo dire forte, non solo fin dalla sua nascita ha fatto di questa controrivoluzione green un caposaldo ma, se possibile, s’impegnerà ancora di più a diffondere il messaggio affinché il processo virtuoso si completi il prima possibile.