1 / 4 – La zuppa di pesce: un piatto povero che si è riscoperto ricco

La zuppa un tempo la facevano solo i pescatori

La zuppa di pesce, in cui vengono utilizzati anche molluschi e a volte crostacei, nelle zone costiere italiane rappresenta il modo più diffuso di cucinare il pesce. Non va dimenticato che nella tradizione si tratta comunque di zuppe “da pescatori”, ossia rustiche e popolari, nel senso che venivano preparate dagli stessi marinai, o sulla spiaggia d’approdo o a bordo della propria barca, con quei pesci che, essendo considerati di poco pregio, non erano destinati al mercato. Solo negli ultimi tempi, grazie al recupero dei piatti poveri tradizionali, la zuppa sta vivendo il suo momento d’oro.

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Nessuna notizia della zuppa di pesce nei trattati fino all’Ottocento

Massimo Alberini, insigne studioso delle tradizioni culinarie italiane, pone in evidenza come in nessuno dei famosi trattati o ricettari di cucina, da Cristoforo di Messisbugo fino all’Ottocento, si parli di zuppe di pesce, a parte qualche accenno nel famoso libro “Nuova cucina economica” di Vincenzo Agnoletti in cui compare “una zuppa di qualunque frutto di mare”. In altre parole, “le zuppe si facevano e si mangiavano”, sì, ma non nelle cucine dei signori, dove peraltro il pesce di mare compariva raramente e solo per intero, in preparazioni particolari.

Ma poi la svolta decisiva per la zuppa di pesce venne grazie al… scoprilo a pagina 2!

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Marta Pintus Blogger di TuscanyPeople
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