Cosa vedere a Capalbio: borgo toscano ricco di storia e bellezze naturali. Esplora i suoi tesori nascosti e scopri l’incanto di questo luogo unico.

Storia di Capalbio: la piccola Atene dalla lunga storia che parte dagli Etruschi

Prima di scoprire cosa vedere a Capalbio, ripercorriamo rapidamente la sua storia. Situata nel lembo più meridionale della Maremma Toscana, ai confini col Lazio, la bellissima Capalbio rappresenta il comune più a sud di tutta la regione. Nel nome si rispecchia la sua immagine, Caput Album o Caput Albus, a indicare i tipici alabastri, colore che si ritrova anche nello stemma raffigurante una testa albina (cui nel XV secolo si aggiunse il leone senese).

Anche se la sua storia antica si riavvolge indietro fino agli Etruschi, il primo documento che ne attesta l’esistenza è dell’805, quando Carlo Magno donò, con la Bolla Leonino Carolingia, il Castello di Capalbio all’Abbazia delle Tre Fontane di Roma. Secoli connotati da domini e passaggi fra Aldobrandini, Siena, Medici, austriaci e Borboni – nell’epoca d’oro del banditismo rappresentò anche il rifugio del più famoso fuorilegge dei tempi, Domenico Tiburzi –  hanno lasciato le loro tracce nelle bellezze architettoniche e artistiche del piccolo borgo, tanto da renderlo noto come “piccola Atene”. Ma cosa vedere a Capalbio oggi? Seguici in questo viaggio nella bellezza toscana.

Il borgo di Capalbio al tramonto nella Maremma toscana

Cosa vedere a Capalbio nel cuore del borgo

Cosa vedere a Capalbio? Scopriamo insieme le principali attrazioni del borgo toscano. Dalla collinetta su cui si erge, il paese domina il Lago di Burano, 236 ettari d’acqua incoronati da una fascia di dune che ne fanno un’Oasi WWF dal 1980.

L’impianto urbanistico medievale sulla collina mostra un profilo merlato nel suo doppio circuito murario: la prima cinta di epoca medievale è aldobrandesca, la seconda, senese. Entrambe possono essere attraversate a piedi per un’esperienza davvero suggestiva.

In cima al paese il rinascimentale palazzo Collacchioni, con la sua antica torre quadrangolare, è l’origine di tutto. Chiese e oratori dal XII secolo in avanti rappresentano il nutrito patrimonio artistico del paese, insieme agli affreschi che vi sono conservati. Di particolare suggestione le dogane pontificie, testimonianze di quando il Granducato di Toscana confinava con lo Stato della Chiesa.

Capalbio è uno dei "Borghi più belli d'Italia" della Toscana. Si trova Bassa Maremma ed è un luogo da visitare sia d'estate che d'inverno

L’immaginifico Giardino dei Tarocchi

Chi visita Capalbio non può esimersi dal visitare il Giardino dei Tarocchi, a pochi chilometri dal borgo, a Garavicchio, il parco artistico nato dall’estro dell’artista Niki de Saint Phalle. Ispirato al Parc Guell di Gaudì, a Barcellona, e popolato da statue che si rifanno alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi, si sviluppa nel verde con forme immaginifiche, colori simbolici, volumi spiazzanti e riflessi di specchi.

Le profonde tradizioni gastronomiche di Capalbio

Ma Capalbio non è solo arte, cultura, lunghe spiagge dorate su un Tirreno a cinque stelle, né soltanto un borgo esclusivo divenuto dalla seconda metà del secolo scorso patria degli intellettuali e del cinema (Capalbio Film Festival); Capalbio è anche le profonde tradizioni gastronomiche maremmane, i suoi prodotti tipici, le ricette storiche.

Per approfondire: Giardino dei Tarocchi, tra stupore e incantesimo.

Il Giardino dei Tarocchi a Capalbio in Maremma

I piatti tipici di Capalbio: l’acquacotta, il buglione e il caldaro

Dal nome, acquacotta, se ne intuisce l’origine povera. Forse un piatto derivato dai butteri al pascolo, o dai carbonai, o dagli amiatini che in inverno scendevano in pianura alla ricerca di lavoro, si tratta di una zuppa semplice in cui si utilizza quanto di fresco si trova hic e nunc. Nella versione più diffusa è composta da sedano, carote, cipolle, pomodoro, olio extravergine, pane raffermo abbrustolito, pecorino e uova per le feste: un piatto gustoso emblematico della Maremma e della sua anima rurale.

Quanto al buglione, che in generale indica una mescolanza confusa di cose, in ambito culinario è un’eredità gastronomica della pastorizia. Diversi tagli di ovino vengono cucinati a lungo sulla stufa a legno in un sugo di pomodoro che via via va stringendosi, diventando denso e carico di sapore. Oggi preparato con tagli carnosi di agnello o cinghiale, è spesso arricchito da olive e servito con una bruschetta di pane.

Si estende invece dall’Argentario, e segue la costa, la ricetta del caldaro, zuppa di molluschi e pesci liscosi che prende il nome dalla pentola in cui cucinavano i pescatori: oggi è una preparazione ricercata per il suo sapore pieno.

Piatti tipici della Maremma: dal Buglione all'Anguilla sfumata, dal Cinghiale in Umido ai Tortell, viaggio nella cucina tipica maremmana

Dove mangiare a Capalbio, tra i forti sapori della terra e il fresco del mare

Il mare di fronte, la campagna alle spalle, qui la Maremma incontra, nella sua tradizione rurale, gli ingredienti del mare, portando in tavola prodotti della terra e pescato locale, anche dalla vicina Orbetello. A Il Frantoio, originale frantoio del paese con la sua bella veranda sulla piazza, si mangia carne e pesce dai sapori tradizionali, rielaborati ma senza stravolgimenti; mentre a La Dogana, ristorante, spiaggia e lounge firmato da Enoteca La Torre, ristorante stellato di Roma affidato allo chef Francesco Rivoglia, si gusta un menu studiato su ingredienti locali e pescato fresco.

Ultima spiaggia è uno storico stabilimento da aficionados in cui, ovviamente, il pesce è protagonista. Disponibile anche un buffet per il pranzo dove trovare proposte più veloci. Quanto a Fontanile dei Caprai, immerso nella campagna, alla tipica struttura rurale risponde una particolare cura nel cibo: pasta all’uovo tirata a mano, carne locale, selvaggina e cinghiale non mancano, così come l’acquacotta e la scottiglia, stufato tradizionale di carne che scotta i pezzi sul fondo del tegame prima della lunga cottura.

Per approfondire: I salumi tipici della tradizione toscana: una gustosa passione millenaria

Farina sulle mani della chef che tira la pasta a un corso di cucina in Toscana

Pesce fresco o piatti di carne e verdura, domina tutto il sapore della Maremma

Il nome La Selva trae in inganno perché qui il pesce, fresco e ben lavorato dallo chef e patron Fabio Giacomini, è l’ingrediente principale. Un pizzico di estro condisce i piatti tipici. Spicca anche Trattoria da Maria, poco fuori le mura di Capalbio, dai toni chic (senza però perdere l’anima), che porta in cucina prodotti stagionali e del territorio: pasta fresca fatta in casa, acquacotta e cinghiale, ma anche pesce dalla vicina laguna di Orbetello.

Ottima anche Locanda rossa, in campagna, che dispone di un ristorante arredato con elegante modernità, di un menu improntato alle tradizioni gastronomiche toscane, e di genuini prodotti dell’azienda agricola. Inoltre consigliamo il Tortello, punto fermo per un pranzo o una cena informale; Vallerana, trattoria rustica, ottima per carne alla brace; e infine Tullio, ristorante classico, all’ingresso del borgo antico.

Una pentola di cinghiale in umido, tipica ricetta toscana

Le migliori strutture ricettive di Capalbio

Vi consigliamo: Hotel Valle del Buttero, vicino al centro medievale di Capalbio, che ospita una piscina all’aperto all’interno di un vasto giardino mediterraneo; Resort Capalbio – Hotel, Cottage e Ristorante, immerso nella campagna, vicino alle spiagge più belle della costa, location ideale per una vacanza all’insegna dello sport e della natura; Agriturismo Capalbio Agrialbergo, a metà strada fra Capalbio e il mare, location di relax realizzata da un antico casale di campagna; Agriturismo il Portico, affascinante fattoria perfetta per relax, passeggiate e gite in bici; Ghiaccio Bosco, classico rustico con ristorante e piscina; Agriturismo L’Agrifoglio, angolo di pace che riconnette con se stessi; e Locanda Rossa, elegante hotel rurale con Spa e ristorante.

Fare shopping nei dintorni del borgo

Da segnalare senz’altro 2 produttori di liquori: Jacobelli liquori, rosoli dai petali delle rose, Ratafià che unisce il sapore delle ciliegie coi profumi del morellino di Scansano, genziana, grappe e amari; e Cipriani Liquori, laboratorio dentro il borgo che lavora artigianalmente erbe aromatiche e spezie per poi venderle nel negozio in centro.

Interessanti Qartcapalbio, nato nel 2012 con l’’obiettivo di produrre, grazie al riciclo e al riuso, oggetti d’arredo e da illuminazione; e Mira, che dal 2021 produce occhiali artigianali fashion. Da non perdere nemmeno Il buttero, Capalbio. Abbigliamento accessori pelletteria, dove si può acquistare la classica giacca maremmana.

Per approfondire: Tre giorni in Maremma toscana: le tante meraviglie tra Follonica e Capalbio

Veduta della costa maremmana e del borgo toscano di Capalbio

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Foto di copertina carlo marzetti su Unsplash

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