Il cerchio è uno dei simboli guida individuati dai filosofi esoteristi. Scopri il simbolo del cerchio e il suo profondo legame con la Toscana

La simbologia è parte integrante del Lifestyle della Toscana. Parlare per simboli, esprimersi tramite simboli, dare importanza ad astrazioni che affondano le loro radici, al contempo, nella terra e nell’essere, è tipico toscano.

Simboli, simbologie e metafore

Noi siamo i virtuosi delle metafora e dell’alludere più o meno velato, più o meno diretto. Le più alte allegorie letterarie si trovano nell’opera dantesca. E cos’è un’allegoria, col suo senso riposto e allusivo, se non un simbolo fatto di parole?

Non sussurrò forse Galileo: “Eppur si muove”, alludendo al fatto che fosse la Terra a girare intorno al Sole e non il contrario? Così non fece altro che usare una frase simbolica contro i suoi oppressori che a sua volta è divenuta un simbolo di ribellione.

Nella seconda metà del Quattrocento, a Firenze sorse, per volere di Cosimo il Vecchio, l’Accademia Neoplatonica di Marsilio Ficino, dove un giovanissimo Lorenzo de’ Medici, che presto sarebbe stato il Magnifico, dissertava in dotti consessi filosofici della grande tradizione che andava, senza soluzione di continuità, da Pitagora all'orfismo, passando per Socrate, Platone e Aristotele, fino a giungere al neoplatonismo.

Insieme a lui c’era il gotha intellettuale-artistico dell’epoca, Pico della Mirandola, Angelo Poliziano, Nicola Cusano, Leon Battista Alberti. L’Accademia, diretta emanazione dell’Umanesimo, faceva largo uso di simboli derivati dai grandi culti misterici greci.

Gli imponenti interventi artistici e architettonici degli stessi Medici, dietro una fulgida celebrazione del potere, nascondevano insondabili segreti e occulti simbolismi. La passione di Francesco I, secondo Granduca di Toscana, per l’alchimia e i suoi simboli, è ben nota.

Mentre l’interesse per l’astrologia nutrito da Leonardo e Galileo fa parte della figura dello scienziato del tempo, al limite tra ortodossia e eterodossia, tra scienza e pseudoscienza, tra astronomo e astrologo, in cui realtà umana e magia tendevano a confondersi in una visione meno rigorosa ma forse più ampia di quella attuale.

La Toscana e l'importanza dei simboli

Sì, noi toscani amiamo gli emblemi che riportiamo negli stemmi, nei gonfaloni, nei gagliardetti, che dipingiamo nei quadri e raffiguriamo nell’architettura civile e religiosa.

Ma TuscanyPeople non si è limitata a sondare soltanto i simboli più propriamente legati alla nostra terra, come il giglio, il gallo, il numero otto, la croce, il cerchio o la stessa svastica, rappresentante dell’ideale proto-massonico che derivava direttamente dal grande pensiero filosofico umanistico e rinascimentale.

I significati dei simboli più affascinanti

Siamo andati anche a ricercare, e continueremo a farlo, il profondo significato di rappresentazioni universali quali il melograno, il gatto, il pavone, la tartaruga. Perché anche questi appartengono alla Toscana in quanto parte del mondo.

E nello stesso modo abbiamo analizzato l’antichissimo OM, così come forme archetipiche del genere umano quali il triangolo, i quattro elementi, l’albero della vita.

A ben pensarci, tutto è simbolico se osservato da un punto di vista più ampio, più astratto.

E allora, simbolicamente, vi prendiamo per mano a vi portiamo a scoprire un mondo altro che, anch’esso, a suo modo, è Toscana.