Il simbolo della croce è uno dei simboli più importanti della storia dell’uomo. Di origine pagana, la croce da sempre è alla base di tutti i simboli di orientamento e dell’intreccio tra dimensione terrena e celesta, tanto che il cristianesimo ne ha fatto l’effige, simbolica e filosofica.

Il simbolo della croce: storia e significato, architettura e misticismo

Se c’è un’icona per antonomasia, questa probabilmente è la croce. Mentre altri simboli-base, come il cerchio, il quadrato, il triangolo, prima ancora che come rappresentazioni sono concepiti come figure geometriche, il simbolo della croce, massimo emblema della cristianità, è per chiunque l’effige stilizzata di un immenso messaggio al mondo. In realtà la croce non è un simbolo esclusivamente cristiano. Anzi.

Nell’antichità l’immagine cristiana era un pesce stilizzato, mentre la croce già apparteneva alle culture pagane e, prima ancora, esoteriche, che poi si mossero per tutto il bacino del Mediterraneo. Come il quadrato, la croce rappresenta la terra, di cui esprime gli aspetti più intermedi, dinamici e sottili.

Un simbolo di orientamento

Il simbolo della croce rappresenta da sempre il simbolo e i punti cardinale e dell'orientamento.

Le braccia della croce si rivolgono ai quattro punti cardinali: per questo, il simbolo della croce è la base di tutti i simboli d’orientamento dell’uomo, a qualsiasi livello d’esistenza. Se è eretta, la sua verticalità e la sua orizzontalità legano il cielo alla terra, collegando lo spazio-tempo al centro.

Secondo due studiosi, G. de Champeaux e S. Stercx, autori di “Introduction au monde des Symboles”: “L’orientamento totale dell’uomo esige un triplo accordo: l’orientamento del soggetto animale in rapporto con sé stesso; l’orientamento spaziale in rapporto ai punti cardinali terreni; l’orientamento temporale in rapporto ai punti cardinali celesti.

L’orientamento spaziale si articola sull’asse est-ovest, segnato dal levarsi e dal tramontare del sole. L’orientamento temporale si articola sull’asse di rotazione del mondo, a un tempo sud-nord e basso-alto. L’incrocio di questi due assi realizza l’orientamento totale. La concordanza nell’uomo dei due orientamenti, animale e spaziale, lo pone in consonanza con il mondo terreno immanente; quello dei tre orientamenti, animale, spaziale e temporale, con il mondo sovratemporale trascendente.

La croce nella cristianità

Il simbolo della croce è l'icona del cristianesimoQuesta sintesi ne ha esaltato il simbolismo, dato che la passione e la crocifissione di Gesù rappresentano il “sacrificio di uno (umano) per tutti (divino)”. Il simbolo della croce, infatti, per i cristiani, rappresenta l’amore di Dio, che ha inviato Suo Figlio a soffrire e a morire sulla croce per la salvezza degli uomini. Data poi la resurrezione, la croce rappresenta anche il trionfo sulla morte. Simbolo di fede e redenzione, la croce è anche l’onore da parte dei cristiani verso chi ha donato la propria vita per la salvezza. Non a caso lo stato stesso per le onoranze dei propri cittadini fa dono di una croce (croce di guerra, d’onore etc.)

Simbolo della croce in navigazione

Simbolo della croce: la vecchia bandiera di MaltaIl simbolo della croce è usato a in navigazione. La navigazione/viaggio verso il nostro spirito superiore indica nella nostra bussola sempre il “nord” spirituale, la rotta verso casa. La bandiera del Granducato di Toscana, di uso marittimo nel XVIII secolo, era una croce rossa con contorni gialli in campo bianco. Così come molte bandiere nazionali nel mondo.

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Le croci di Guelfi e Ghibellini

Il simbolo dei Ghibellini fiorentini era la croce di San Giovanni, molto antica, che generalmente si ritiene discenda dalla blutfahne, l’originaria bandiera del sovrano del Sacro Romano Impero, costituita da un drappo di colore rosso a cui venne aggiunta la croce d’argento: era di conseguenza un simbolo di appartenenza alla parte imperiale dei Ghibellini, al contrario della Croce di San Giorgio che indicava una preferenza per i Guelfi.

Chiese e cattedrali

Il simbolo della croce in Toscana: la pianta a croce latina commissa del Duomo di Firenze.Il simbolo della croce è presente in tutti gli edifici religiosi cristiani. La stragrande maggioranza delle basiliche e delle cattedrali toscane ha inoltre la pianta fatta a croce. In architettura l’intersecarsi di navata e transetto conferisce alle chiese una pianta a croce.

Si definisce pianta a croce greca quella delle chiese in cui la navata e il transetto hanno la stessa lunghezza e si intersecano a metà della loro lunghezza; quando navata e transetto sono di lunghezze diverse, si parla di pianta a croce latina: croce latina commissa se il transetto si trova alla fine delle navate, formando una T, come la nostra Santa Croce o Santa Maria Novella; croce latina immissa, se il transetto si trova lungo il corpo longitudinale delle navate: come il Duomo di Firenze, di Pisa o, sempre nel capoluogo, la Basilica di San Lorenzo.

Abbiamo invece esempi di pianta a croce greca nella Sacrestia Vecchia di San Lorenzo a opera di Filippo Brunelleschi, e in quel capolavoro di armonia formale che è la Cappella Pazzi. Suggestionati dal risultato furono i fratelli da Sangallo: prima Giuliano realizzò la basilica di Santa Maria delle Carceri a Prato, poi Antonio progettò la Chiesa di San Biagio a Montepulciano.

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Il simbolo della croce in Toscana

Il simbolo della croce in Toscana: la croce del PratomagnoUna delle croci più grandi della Toscana è senz’altro quella del Pratomagno di cui è diventata un simbolo. Inaugurata nel 1928, misura circa 20 metri e svetta a 1592 metri s.l.m.. Visibile anche da grande distanza per la sua dimensione, ha una caratteristica struttura modulare e un colore rosso che spicca su quelli naturali.

Una delle croci più belle della Toscana, o meglio la forma della sua pianta a croce latina immissa, è la leggendaria Abbazia di San Galgano, senza tetto, senza finestre, lo scheletro di una chiesa vuota che ha un fascino mistico come poche altre.

Infine, nell’immaginario collettivo, e persino nello stemma della Marina italiana con gli emblemi delle “Repubbliche marinare”, Pisa medievale e la sua croce – croce a chiave d’argento, pomettata di dodici globi in campo rosso – sono indissolubili. Una bella storia che vi racconteremo un’altra volta.

Ognuno ha la sua croce, si dice. E tu che croce hai? Scrivici

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👉Grande massiccio del Pratomagno: 7 cose che non tutti sanno

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