Il significato del caduceo, il simbolo composto dal bastone alato con due serpenti attorcigliati, che troneggia sulle insegne delle farmacie

Qual è il vero significato del caduceo e perché è il simbolo delle farmacie?

Di cosa parliamo in questo articolo:

  • Il caduceo e il Colubro di Esculapio
  • Cosa c’entra il caduceo con la medicina attuale?
  • Esculapio ed Hermes: il significato dei simboli che continuano a intrecciarsi tra di loro
  • Anche Esculapio ed Hermes fondono simbolicamente i loro poteri
  • Una tesi alternativa per spiegare il significato del caduceo
  • Tra antico Egitto e Bibbia: il progenitore del bastone di Hermes
  • La duplice natura del caduceo

Molti avranno notato il caduceo come potente emblema presente sulle insegne farmaceutiche: il bastone alato con due serpenti attorcigliati. Ma cos’è? Cosa significa? E che rapporto ha con le farmacie?

Il caduceo e il Colubro di Esculapio

Il simbolo che si vede sull’insegna delle farmacie si chiama caduceo (si legge: caducèo). Deriva dal latino caduceus, che riprende il greco antico κηρύκειον (kerỳkeion), aggettivo di κῆρυξ/κᾶρυξ (kēryx/kāryx), traducibile come “araldo”. È il bastone del dio greco Hermes/Mercurio, ed è simile al bastone di Asclepio, o Esculapio, detto anche Colubro di Esculapio, o saettone, simbolo della medicina greca, solo che in questo caso il serpente raffigurato è uno solo.

Insegna farmaceutica col bastone di Esculapio, simbolo della medicina

Ma cosa c’entra il caduceo con la medicina attuale?

Perché allora, viene da domandarsi, non è il bastone di Esculapio, simbolo della medicina greca, anche il simbolo dell’attuale scienza medica, ma il caduceo, il bastone di Hermes/Mercurio, dio che con la medicina non aveva niente a che fare?

Vediamo di fare chiarezza. Il serpente avvolto sul bastone di Esculapio è della specie Zamenis longissimus, la stessa dei due serpenti che si vedono sul caduceo del dio Hermes/Mercurio, perché col passare del tempo il bastone di Asclepio, con un unico serpente, si è (con)fuso col caduceo dei due serpenti di Hermes, che a sua volta è divenuto impropriamente il simbolo della scienza medica, nonostante in certi casi venga ancora utilizzato l’originale bastone di Esculapio, come per esempio nell’icona dell’OMS, dell’ordine dei medici e di quello dei farmacisti.

Riepilogando: sul bastone di Esculapio è raffigurato un solo serpente che vi si avvolge intorno. Sul caduceo invece, il bastone di Hermes, ne sono rappresentati due speculari; per questo è stato facile nel tempo che i due simboli si fondessero e che il secondo prevalesse anche come icona medica.

Statua di Hermes che tiene in mano il caduceo, a Cape Town, Sud Africa

Esculapio ed Hermes: il significato dei simboli che continuano a intrecciarsi tra loro

Asclepio, nell’antico pantheon greco, era il dio della salute. Il suo bastone simboleggia le arti sanitarie, combinando il serpente – che mutando pelle rappresenta rinascita e fertilità -, con la verga, un semplice strumento.

Quanto al caduceo, che più propriamente c’interessa, si tratta di uno dei simboli più antichi della storia della civiltà umana. Rappresentazioni del caduceo infatti sono state ritrovate in una coppa appartenuta al re mesopotamico Gudea, sovrano della città di Lagash, mentre tra i babilonesi il caduceo era la prerogativa del dio Ningishzida.

Nella nostra cultura, come abbiamo visto, era lo strumento in mano a Hermes. Il mito narra che Mercurio, durante un viaggio in Arcadia, intervenisse nella lotta tra due rettili, gettasse il bastone tra loro, e subito questi si rappacificassero avvolgendovisi intorno.

Il caduceo, simbolo di pace, mediazione ed equilibrio

Il caduceo, il bastone sacro, o lo scettro del dio greco Ermes, è quindi simbolo di pace e prosperità. Mercurio lo esibiva come strumento per dirimere le liti e per manifestare tangibilmente l’equilibrio che deve esserci in tutte le cose. Il caduceo è infatti anche la rappresentazione fisica del bene e del male degli uomini, bilanciata dalla bacchetta del dio stesso. Le ali simboleggiano invece il primato dell’intelligenza che si pone al di sopra della materia per poterla dominare attraverso la conoscenza.

Dobbiamo tener presente che Ermes/Mercurio, messaggero degli dei, e dio del commercio, era anche il mediatore della volontà divina presso gli uomini, per questo un bastone simile al caduceo veniva mostrato dagli araldi e dagli ambasciatori greci a emblema della loro inviolabilità e della loro funzione mediatrice. Inoltre possedeva anche una valenza morale, perché rappresentava la condotta onesta e, al tempo stesso, la salute fisica della persona.

Insegna di una farmacia in una città

Anche Esculapio e Mercurio fondono simbolicamente i loro poteri

Il caduceo indica tuttavia anche il potere di conciliare tra loro gli opposti, creando armonia tra elementi diversi, come l’acqua, l’aria, il fuoco e la terra. Per questo ricorre frequentemente in alchimia, quale indicazione della sintesi di zolfo e mercurio, oltre che nel simbolismo della farmacopea e della guarigione fisica.

I due serpenti, infatti, possono anche rappresentare, uno la dose terapeutica, curativa e vitale, l’altro la dose tossica, il veleno. Il medico/farmacista è quindi rappresentato col bastone alato che si eleva sopra le parti nella figura di conoscitore dell’una e dell’altra, frapponendosi tra farmaco e veleno con la consapevolezza del giusto dosaggio. Paracelso insegna: “Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto.

In altre parole: è vero che si è creata una certa confusione storica tra due icone molto simili; è anche vero però che i significati dei due simboli si compenetrano bene l’uno nell’altro e che la conciliazione della dualità umana rappresentata dal caduceo si adatta anche alla doppia natura della scienza medica.

Il bastone di Esculapio, simbolo della medicina, scolpito su pietra

Una tesi alternativa per spiegare il significato del caduceo

Da alcune parti s’ipotizza tuttavia che un tempo il simbolo rappresentasse un verme arrotolato attorno a un bastone. Vermi e parassiti, come il “verme della Guinea” (Dracunculus medinensis), erano comuni nei tempi antichi e si estraevano da sotto la cute arrotolandoli lentamente intorno a un bastoncino.

È pertanto possibile che i medici abbiano pubblicizzato questo servizio apponendo un segnale rappresentante un verme su un bastone.

Il bastone di Esculapio, simbolo della medicina

Tra antico Egitto e Bibbia: il progenitore del bastone di Hermes

Prima che di Ermes/Mercurio, il bastone era stato l’emblema di Ermete Trismegisto, personaggio leggendario egiziano, di età pre-classica, venerato come maestro di sapienza e tradizionalmente ritenuto l’autore del Corpus Hermeticum. Gli è infatti attribuita la fondazione della corrente filosofica nota come ermetismo.
Col nome di Ermete Trismegisto – che significa letteralmente “Ermete il tre volte grandissimo”, s’intendeva assimilare Ermete/Hermes, dio greco del logos e della comunicazione, a Thot, dio egizio delle lettere, dei numeri e della geometria. Era infatti in uso tra gli egiziani iterare l’aggettivo “grande” davanti al nome delle divinità: Ermete rappresentava la sintesi del sapere universale, dalla religione, alla medicina, alla morale, alla filosofia, fino alle scienze e alla matematica.

Anche tra gli ebrei il caduceo è comunque un simbolo duplice: da una parte il bastone, dall’altra il serpente. Nella Bibbia il serpente possedeva una doppia valenza di vita e morte, fecondità e tentazione. Mosè mostra un bastone con serafino in bronzo attorcigliato dotato del potere di ridonare la vita ai moribondi. Nel Libro dei Numeri si dice infatti che il popolo d’Israele, per l’insofferenza a cibarsi di manna nel deserto, viene punito da Dio col morso di serpenti velenosi. Tuttavia, dietro mediazione di Mosè, Dio stesso suggerisce un rimedio: un serpente di rame da avvolgere attorno a un bastone. Si sviluppa così la duplice prerogativa del caduceo: il bastone inteso come mediatore e il bastone che salva dal male e dal pericolo, ridonando la vita.

La duplice natura del caduceo

Comunque lo s’intenda, il caduceo, il bastone alato con due serpenti, possiede un’interessantissima, duplice valenza, umano-divina, malevola-benefica, che viene riconciliata, pacificata, in una mirabile sintesi, rappresentazione stessa della nostra esistenza ambivalente, materiale e spirituale. Un simbolo simile allo yin/yang, al pentacolo, e ad altri di cui abbiamo già parlato. Per non dimenticare mai che la ricerca della verità ha bisogno di passare sia attraverso la luce che attraverso l’ombra, perché è dalla conoscenza di entrambe che scaturisce la vera saggezza.

Cara amica TP-iana, caro amico TP-iano, ci auguriamo di aver risposto ad alcuni punti interrogativi che questo particolare simbolo, ambivalente in molti sensi, spesso suscita nei lettori e nelle lettrici. Adesso sta a te condividere l’articolo e scriverci le tue impressioni qui sotto, su Facebook, su Instagram. Ricorda: solo l’esperienza ambivalente è completa.

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